tag:blogger.com,1999:blog-66017261655177467792024-03-14T03:15:47.825-07:00OgniTantoPensoAttenzione. Potrebbe causare qualche momento di riflessione.Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/18021184986946903825noreply@blogger.comBlogger139125tag:blogger.com,1999:blog-6601726165517746779.post-88246982756110058662014-10-28T05:34:00.001-07:002014-10-28T07:04:26.601-07:0010 Cose da Websocialcosi: Come Pensare e Scrivere un BEL Post per il tuo Blog<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEicyS_Abx3VPjqofz9xGUIHDGURYti2goIa7NVXDkqfh03cLrhljOIBQUl7wOcLqAtyNCaKMBcBTcSIsOX8oIELfAkmCiGnr590BUBcrugrgXhQ2Cz3DhnOQBznOnnrJPjjq8PkvVyTTLY/s1600/post-blog.png" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEicyS_Abx3VPjqofz9xGUIHDGURYti2goIa7NVXDkqfh03cLrhljOIBQUl7wOcLqAtyNCaKMBcBTcSIsOX8oIELfAkmCiGnr590BUBcrugrgXhQ2Cz3DhnOQBznOnnrJPjjq8PkvVyTTLY/s1600/post-blog.png" height="160" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">foto <a href="http://www.photl.com/" target="_blank">via</a></td></tr>
</tbody></table>
<span style="color: black; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Hai
<b>due righe</b> per fare colpo sul lettore. <i>Due righe</i>.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Cosa
fai? Gli dici che ha <b>due righe per fare colpo</b> sul lettore in un <i>post
</i>scritto per dirgli come fare colpo sul lettore con i suoi <i>post</i>.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="color: black; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Pensa
ad un <b>piccolo cagnolino bagnato e bisognoso di affetto</b> che ti guarda
con i suoi grandi occhioni in attesa di affetto e riparo:
<i>irresistibile</i> e <i>emozionante</i>! Ecco, il tuo post deve esercitare lo
stesso effetto con il lettore, con la promessa di <b>tanto amore</b>.</span><br />
<span style="color: black; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="color: black; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Sei
ancora qui? Oppure sei andato a cercarti <b>l'ennesimo articolo</b> che si
apre con un “<i>Vuoi sapere come scrivere il <b>post perfetto</b>? Bene,
adesso ti dico come fare per scrivere il <b>post perfetto</b>. Se vuoi
scrivere il post perfetto, continua a leggere questo articolo scritto
per spiegarti come si scrive il <b>post perfetto</b></i>...” (non ho bisogno
di aggiungere altro, vero?)</span><br />
<span style="color: black; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="color: black; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Non
c'è <b>trucco </b>e non c'è inganno: non ti darò la solita <i>formuletta </i>per
poi dirti che devi essere <b>autentico </b>– ma davvero nessuno si rende
conto delle contraddizioni? -, non ti fornirò neppure <i>infografiche
</i>né tantomeno <i>numeri</i> che puoi trovare in altri posti.</span><br />
<span style="color: black; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="color: black; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Qui
ti farò pensare un pochettino <b>sul senso dei tuoi post</b>.</span><br />
<span style="color: black; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="color: black; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Questa
è l'unica <b>promessa </b>- che secondo l'opinione comune dovrebbe
caratterizzare <i>tutti </i>i post – che ti faccio: se scrivi qualcosa sul
tuo <b>blog </b>è perché vuoi offrire qualcosa a chi è appassionato e/o
ha bisogno di qualcosa, guadagnandoci di ritorno “in visibilità” e riconoscimento.</span><br />
<span style="color: black; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><span style="color: black;">Allora
<b>via</b>! Anzi, <i>stop</i>. Prima di scrivere hai bisogno di <b>una lunga fase di
studio</b>. Lo hai <i>fatto</i>? Hai meditato bene sui <i>macro-argomenti</i>, li hai
divisi in <i>singoli aspetti </i>da affrontare e hai individuato già <i>quali
e quanti</i> <b>post </b>realizzare? </span>
</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><span style="color: black;"><br /></span></span>
<span style="color: black; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Una
volta dopo aver strutturato bene nella tua testa tutto questo, <b>puoi
iniziare a scrivere i tuoi post</b>. Scrivere per il <b>web </b>è un esercizio
utilissimo e può dare grandi <i>soddisfazioni</i>. Ti insegna ad essere
preciso, chiaro, attento e personale. </span><br />
<span style="color: black; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Continua a scrivere, segui chi
ti piace e impara da loro. Adesso però, permettimi di darti una mano
a <i>ragionare</i> su quelle cose che <b>ti sentirai dire in ogni angolo dell'internet</b>.<br /></span><br />
<ol>
<li><span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><span style="color: black;"><b><span style="background-color: yellow;">Incipit
folgorante.</span> </b><i>Chuck Norris</i> e i suoi calci rotanti devono essere NIENTE
in confronto all'attacco dei tuoi post. Solo che tu hai una
tastiera, e la devi usare meglio del semplice <i>sbatterla in faccia al
prossimo</i>. Puoi farcela: parti col botto, tipo con frase lapidaria, o
domanda secca, o citazione saggia (attinente). Devi dare TUTTO nelle
prime dieci parole. Pensaci. E ripensaci. Non fare il furbo,
ripensaci ancora. </span>
</span><br />
</li>
<li><span style="color: black; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><b style="background-color: yellow;">La
promessa.</b> Va bene, devi far capire bene <b>di che cosa parlerai</b> e <i>come
</i> lo farai, ma ricordati che hai già un <b>titolo</b>. Se io ho cliccato
arrivando da te perché mi hai scritto <b><i>Ecco come scrivere un bel
post</i></b>, non serve che me lo ripeti per tre righe. Dammi qualche <b>motivo
</b> per cui il tuo articolo dovrebbe <b><i>essere meglio degli altri</i></b>, non
stare lì a dirmi semplicemente che <i>adesso mi dirai le regole per
scrivere un bel post</i>. Le ripetizioni e le ridondanze sono <b>odiose</b>. Lo
stesso vale per – chessò – una recensione di modellismo. Dimmi
perché la tua è meglio delle altre, o <b>spara qualcosa che mi tenga
incollato fino alla fine</b>, ok?</span><br />
</li>
<li><span style="color: black; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><b style="background-color: yellow;">Le
emozioni.</b> Hai presente il <i>cagnolino bagnato e bisognoso di affetto</i>
che dicevo in apertura? Ho giocato <i>sporco</i>, lo ammetto. Magari lo hai
<b>visualizzato</b>, magari no: sei senza cuore, o ti piacciono i gatti.
Però ha un'alta probabilità di <i>funzionare</i>. Funziona meglio,
naturalmente, se riesci a <b>scrivere in due righe qualcosa in cui
l'utente si possa identificare</b>. Esempio: <i>Perché dovresti leggere?
Perché nella vita di tutti i giorni ti sarà certamente capitato...
</i> (ma per carità, scrivi cose che DAVVERO hai visto e vissuto,
altrimenti meglio tacere)</span><br />
</li>
<li><span style="color: black; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><b style="background-color: yellow;">Elenchi,
immagini, clic-to-tweet e altre robine carine e spezza-testo.</b> Certo,
la <i>varietà </i>è utile, no? Ma va utilizzata <b>con criterio</b>. Un <b>elenco</b> è
spesso il <b>corpo </b>del testo, quindi deve essere <i>preciso, veloce,
essenziale, chiaro</i>. Le <b>immagini</b> sono belle e generano attenzione, ma
non metterne <b>5 in un post di mezza pagina</b>, eh. Secondo me, anche due
spesso sono troppe. Parti sempre dal <i>less is more</i>, almeno per quanto
riguarda il “<b>carico visivo</b>”: e pure con citazioni ed <i>embed </i>vacci
piano: dal carino all'insopportabile il passo è brevissimo.</span><br />
</li>
<li><span style="color: black; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><b style="background-color: yellow;">Stile.</b><b style="background-color: white;">
</b><i> Stile </i>è una parola che mi piace. Anzi, l'adoro. Lo <i>stile</i>, per me, è
<b>tutto </b>o quasi. <b>Non voglio leggere articoli senza stile</b>. La <i>banalità</i>
è il Male. <i>Puah</i>. Persino un elenco di cose note e <i>arcinote </i>nelle
giuste mani può diventare <b>qualcosa di eccitante</b> (<i>ogni riferimento a
questo post è puramente casuale</i>). Non strafare, ma neppure scrivere
da impiegato statale. Anzi, <b>valuta bene le tue capacità</b>: se dopo<i> un
anno </i>ancora non hai uno stile preciso, se copi e incolli e
rielabori, se ti escono fuori solo cose anonime, magari <b>riconsidera
la tua attività sul web</b>. Ti eviterai un sacco di perdite di tempo e
potrai dedicarti ad imparare ad andare in windsurf.</span><br />
</li>
<li><span style="color: black; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><b style="background-color: yellow;">La
ricetta <i>della nonna</i>.</b> Ah, quanto mi piace quando leggo cose tipo:
ehi, <b>vuoi fare un post che faccia colpo, baby</b>? Allora ricorda:<i>
titolo-promessa-sottotitolo-testo-call to action-altro
sottotitolo-call to action finale</i>. Anche <b>Bendetta Parodi</b> tra poco
scriverà <b><i>un libro di ricette sul blogging</i></b>. La <b>struttura </b>è
importantissima, ma non pensare nemmeno per un minuto che <i>utilizzare una
formula sia il segreto del successo</i>. Se sarai sempre <b>uguale</b>, non
andrai da nessuna parte. Siamo un Paese di svogliati e <i>abitudinari</i>,
ma questo non vuol dire che il tuo <b>blog </b>debba essere <i>noioso</i>. E
soprattutto, <b>il successo di un post dipende dal contenuto e non
dalla forma</b> (la quale, comunque, se non fa schifo aiuta).</span><br />
</li>
<li><span style="color: black; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: yellow;"><b>Il
tono.</b></span> Tutti ti diranno di rivolgerti al lettore direttamente. E su
questo siamo d'accordo. Tutti ti diranno di essere <i>serio </i>ma non
<i>serioso</i>, soprattutto se vuoi fare colpo a livello professionale. E
siamo d'accordo anche su questo. Te lo dico anche io? <b>Sì</b>, perché
non c'è niente di <i>peggio </i>di qualcuno<b> </b>che <b>scrive in modo generico e
con tono generico</b>. Dare del <i>tu </i>al lettore è un modo bellissimo di
rompere il ghiaccio ed entrare in una virtuale <i>confidenza</i>, ma
ricorda: è un approccio <b>educato</b>, non un <i>dare di gomito</i>
continuamente cercando una complicità forzata. Non dare niente per
scontato e scrivi sempre ricordando che ti stai rivolgendo ad uno
sconosciuto.</span><br />
</li>
<li><span style="color: black; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><b style="background-color: yellow;">Semplicità,
originalità e blablabla</b>. Questo è un altro grande <i>cavallo di
battaglia</i> di chi consiglia per professione: <b>sii sintetico</b>! Sai che
ti dico? Puoi anche <b>non esserlo</b>. <i>Semplice </i>non vuol dire <i>liofilizzato
</i> e/o schematico. <i>Semplice </i>significa <b>chiaro </b>e <b>piacevole, comprensibile e divertente</b>. Evita frasi <i>troppo
</i> articolate, periodi lunghi, <i>subordinate</i>, e ok. Ripassa un po' di
<b>grammatica </b>e di analisi logica. Una frase ben scritta si legge
sempre <i>bene </i>e <i>volentieri</i>, anche se è un po' più <b>lunga </b>del dovuto.
I concetti devono poi essere espressi in modo <b>originale</b>: nessuno ti
chiede di essere il nuovo <i>Baricco</i>, sia chiaro, ma la stessa cosa,
nella nostra meravigliosa lingua, può essere <b>espressa in mille modi
differenti </b>e puoi trovare il tuo, senza replicare le “<i>solite</i>”
frasi note e quindi <i>uccidere l'interesse</i> del povero utente arrivato
lì per caso. Noterai che in questo elenco non ho previsto la voce
“<b>lunghezza</b>”. Se sei interessante non esiste <i>lunghezza</i>, chi ti
dice che devi stare <b>entro un tot di parole </b>(300, 400, 600) ti
giudica già <b>un povero blogger sub-umano</b>.</span><br />
</li>
<li><span style="color: black; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><b style="background-color: yellow;">Inserisci
i link. </b>A chi piacciono, a chi meno, ma <i>servono</i>, eccome. Se hai
delle fonti o delle pagine che sono utili da <b>consultare </b>per il
lettore, le devi <i>citare</i>. Questo ti rende bello, bravo e forte (oltre
che <i>onesto </i>e colto). Se poi riesci a <b>connettere </b>i tuoi <b>articoli </b>tra
loro in modo <i>fluido</i>, tanto meglio. I <b>link interni </b>sono una manna dal
cielo per la permanenza del lettore sul tuo <b>blog</b>. Ricorda: inserisci </span><span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">solo </span><span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">cose <b>strettamente attinenti</b>, non essere <i>pretestuoso</i>, altrimenti
vanifichi tutto il lavoro.</span></li>
<li><span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><span style="color: black;"><b style="background-color: yellow;">Leggi,
rileggi, fai leggere e rileggere, studia.</b> Niente è peggio dei
<i>refusi</i>. Certo, nessuno è <b>perfetto</b>, per cui <i>sbagliare </i>ogni tanto ti
rende umano. Però non scrivere <i>strafalcioni</i>, sciocchezze o cose
<i>inesatte </i>potrebbe essere meglio, vero? Allora <b>non avere fretta nel
pubblicare</b>, leggi tutto 3 o 4 volte, se hai qualcuno a portata di
mano chiedi un controllo (è utilissimo: e, se si <i>addormenta</i>
mentre lo fa, probabilmente devi ripensare il testo). Poi, tra un
<b>post </b>e l'altro, <b>studia, leggi, informati</b>: ti aiuterà a scrivere
meglio. Leggi <i>sempre</i>. Migliora <i>costantemente</i>. </span>
</span><br />
</li>
</ol>
<span style="color: black; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Questo
ci porta in modo diretto alla conclusione: <i>vuoi scrivere contenuti
utili e interessanti</i>? Devi <b>essere una persona utile e interessante</b>,
qualsiasi sia il tuo campo d'azione. Questo è <i>fondamentale</i>, non puoi
fingere.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Ricorda,
non potrai <b>mai </b>risultare diverso dal qualcuno che <i>intimamente </i>sei, neppure
attraverso una scrittura assemblata <b>con le migliori formule dei vari
dottor Frankenstein</b> del web.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Prima
di tutto, quindi, devi lavorare su te stesso.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><i>Se ti va, leggi anche:</i><br /><span style="font-size: large;">- <b><a href="http://ognitantopenso.blogspot.com/2014/10/10-cose-come-scrivere-titolo.html" target="_blank">Come scrivere uno stamaledetto titolo del post che faccia colpo!</a></b></span></span>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/18021184986946903825noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6601726165517746779.post-15012207149636946502014-10-17T01:10:00.001-07:002014-11-03T08:40:32.185-08:0010 Cose da Websocialcosi: Come scrivere il Titolo di un Post<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgx3lQffYGoBxZK7my9v0pSLyeNlFOABxF4EkI233ZuetVNVXsTRb1XNR8LU2i5Aq_3r27zMWvs8dp5YoYpUvFknOCXdpC5Oh_650qo6s-3aAYSAW4xJWAsyxhZtUdE0GfIgal3atQoL6c/s1600/titolo-post.png" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgx3lQffYGoBxZK7my9v0pSLyeNlFOABxF4EkI233ZuetVNVXsTRb1XNR8LU2i5Aq_3r27zMWvs8dp5YoYpUvFknOCXdpC5Oh_650qo6s-3aAYSAW4xJWAsyxhZtUdE0GfIgal3atQoL6c/s1600/titolo-post.png" height="200" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">immagine <a href="https://www.flickr.com/photos/franktentlercom/" target="_blank">via</a></td></tr>
</tbody></table>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Sottotitolo:
<b>quello che TUTTI</b> (i <b>websocialcosi</b>) <b>dicono</b>. E allora perché dovrei
dirlo <i>anche io</i>?</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Perché
tu, caro </span><span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">lettore</span><span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">, </span><i style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-large;"><b>meriti il meglio</b></i><span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">. E dato che in giro troverai </span><b style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-large;">un
miliardo</b><span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"> di post serissimi e bellissimi su tante cose (<i>dallo scrivere
i titoli, alla formula del post perfetto, dalle call-to-action a come
muoverti sui social</i>) meriti un <b>approccio diverso</b>, magari un po'
<b>critico</b>, magari un po' <b>beffardo</b>, magari meno <i>serioso</i> ma <i>riassuntivo</i>,
divertente e spassoso.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: large;"><br />
</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><b style="font-size: x-large;">Lo
troverai qui? Continua e vedrai! </b><i><span style="font-size: xx-small;">(offerta esente da diritto di
recesso)</span></i></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Un
post sui titoli di un <b>post</b> è un <i>evergreen</i>, è anche una pratica
<i>noiosa</i> se vogliamo, un qualcosa che ormai è talmente scontato che
<b>chiunque continua a scriverne in quantità per beccare traffico</b> da
quei poveri cristi che ancora cercano di capire qualcosa di copy e la
formuletta magica (me compreso, ovviamente).</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">All'inizio
il <b>titolo</b> di questo <b>post</b> doveva essere appunto:</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><b>COSE
CHE DICONO TUTTI</b></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">ma
sarebbe risultato un po' <i>riduttivo</i>, vero? Anche se in realtà lo
dicono <i>TUTTI</i>, ma proprio tutti. Quindi dovevo infilarci un <b>numero</b>,
una <b>parola</b> scema (<i>indovinate</i>?) un “<b>come</b>”, uno “<b>scrivere</b>” e
ovviamente “<b>post</b>” e “<b>titolo</b>”. Gee.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: large;"><br />
</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Ho
già scritto troppo, mentre tutti sanno che più o meno <b>l'80% del
pubblico web oltre al titolo non legge altro </b>che <b>due righe</b>, allora
per necessità metterò un</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<div style="text-align: left;">
<span style="font-size: large;"><br />
</span></div>
</div>
<ol>
<li><div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<div style="text-align: left;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">che però non sarà
seguito strettamente da un tip/consiglio/insegnamento/</span></div>
</div>
</li>
</ol>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<div style="text-align: left;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">MA</span></div>
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<div style="text-align: left;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">da
una <b>premessa</b> necessaria:</span></div>
</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: large;"><br />
</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><b>Il
titolo dei post non conta niente se il tuo post (e il tuo blog) fa
schifo.</b></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Chiariamo
subito le tue intenzioni: cerchi di risollevare la vita del tuo blog
sperando che un articolo (o qualche articolo) così-così con un buon
titolo gli faccia da defibrillatore? <b>Pfui</b>! </span>
</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">La
tua creatura web deve essere <b>COSTANTEMENTE aggiornata</b>, ricca di
contenuti belli, ganzi, utili e divertenti da leggere. Speri che un
titolo possa risollevare un articolo <i>mediocre</i>? Sbagli. Uno ci clicca,
poi vede la fuffa e ti manda a quel paese... probabilmente per
sempre.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: large;"><br />
</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Quindi,
<i>first of all</i>: mettiti in testa che <b>il titolo non è MIRACOLOSO</b>, è
solo una (piccola) parte del tutto (quel tutto che ti impone di farti
il <b>MAZZO</b>), che il clic dell'utente non ti serve a niente - anzi, può
essere <i>deleterio</i> - se dopo un buon titolo non si trova niente.
Parafrasando un vecchio film italiano, <i>SOTTO IL TITOLO NIENTE</i>? E
allora ripensa tutto.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: large;"><br />
</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Via
con i numeri (da circo? forse):</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: large;"><br />
</span></div>
<ol start="2">
<li><div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: yellow;">I<b> numeri (quelli veri) funzionano, eccome</b>.</span> È scientificamente provato che, da buoni
babbuini, andiamo a cliccare quello che ci sembra più
“<i>scientificamente</i>” provato, e schiaffare un numero in apertura
del titolo può regalare questo senso, sebbene in realtà uno veda
nel numero anche/soprattutto la comodità di un elenco da consumare
in 10 secondi netti. Tipo: <b><i>8 modi per...</i> </b>oppure<b> <i>10 errori da non fare... </i></b>
“<i>Ah, ok... questo questo e questo: check. Questo non lo sapevo,
anvedi che ganzo 'sto web-social-coso magari domani me lo rileggo</i>”.
Compreso?</span></div>
</li>
<br />
<li><span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: yellow;"><b>Fai una SPARATA</b>. </span>imparare dal peggior giornalismo e dai suoi titoli roboanti paga,
inutile fare i puristi. Sparare una roba tipo <b>QUESTO POST TI
CAMBIERA' LA VITA</b> fa sempre colpo ed è un metodo infido ma
collaudato per <i>acchiappare clic</i>. Poi, il contenuto sono affari tuoi:
se <i>non gli cambi davvero la vita</i>, a quello che ti legge, non lo
rivedrai mai più sul tuo blogghetto/sitarello;</span></li>
<br />
<li><div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><b style="background-color: yellow;">Il titolo deve essere
breve.</b> Sì, lo so che tu vuoi raccontare <i>QUELLO CHE HO IMPARATO
DALLA MIA ESPERIENZA DI STAGISTA NON PAGATO E GUEST BLOGGER
SFRUTTATO DAI CATTIVI LA' FUORI ECCO COME NON FARE LA MIA STESSA
FINE</i>, ma credimi, la <b>lunghezza</b> ok per il titolo sono <b>sei-sette
parole</b>, se vuoi che la gente le legga. Devi essere maestro di
sintesi e chiarezza, oltre che di ruffianeria verso il potenziale
lettore. Comunque, gran parte del titolo precedente puoi riassumerlo
con “<i>coglione</i>”;</span></div>
</li>
<br />
<li><div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><b style="background-color: yellow;">Fai
una domanda.</b> Ovviamente non “<i>E adesso cosa scrivo?</i>” (anche se,
pensandoci bene, potrebbe essere un titolo che funziona bene)...
insomma, hai capito, deve essere una domanda che cattura
l'attenzione e tocca qualche nervo scoperto tipo: “<b><i>Lavorare gratis
danneggia la tua professionalità</i></b>?”, e poi ti metti a sviscerare
l'argomento in oggetto. Mi raccomando, poi nel post lascia sempre al lettore la
possibilità di farsi un'idea <i>adeguata</i>, senza pensare che la TUA
risposta possa essere quella assoluta.</span></div>
</li>
<br />
<li><div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: yellow;"><b>Superlativi e aggettivi come se piovesse </b>(ma anche no)</span>. “<i>La guida DEFINITIVA a</i>...” - “<i>8
metodi SPETTACOLARI per</i>...” - “<i>I 10 MIGLIORI tool</i>...” -
“<i>Scrivere post PERFETTI</i>...” - ho reso l'idea? Puoi anche
metterne più di uno, <b>senza esagerare</b> però (ecco spiegato il <i>ma
anche no</i>). Non sono necessari, ma sono dannatamente <i>catchy</i>. Non fare
lo <b>sbrodolone</b>, dunque, ma punta a rendere la ciccia <b>gustosa</b> (o le
<i>verdurine</i>, se sei vegetariano/a)</span></div>
</li>
<br />
<li><div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: yellow;"><b>Usa
il NON tutto maiuscolo</b>.</span> <i>Yes</i>, alla gente piacciono i <b>divieti</b>, anche
se può sembrarti strano. Hai sempre paura di fare quegli<i><b> epic fail</b></i>
che un <b>titolo evoca</b>, quando lo vedi, vero? E ci clicchi per vedere
se davvero sbagli qualcosa. <i>That's <b>psicologia</b>, baby</i>! Dunque, <b>metti
ansia</b> al tuo lettore con un bel “<i>Cosa NON fare su Twitter</i>”
oppure “<i>5 orribili errori che NON devi scrivere...</i>” e blablabla.
Mi sto facendo paura da solo.</span></div>
</li>
<br />
<li><div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: yellow;"><b>Scrivi
una cazzata</b>. </span>Sì, anche quelle aiutano. Non sempre e non troppo, ma
se ci perdi un minuto, ogni tanto ne puoi trovare utile alla tua
causa. <b>Esci dal seminato e vai nel campo minato</b>, ok? Parti dal titolo-cazzata e pensa al resto, chessò: a come
scriverebbe un post sulla <b>netiquette</b> Bruce Willis. “L<i>a
netiquette secondo Bruce Willis</i>” - e poi giù a scrivere come si
comporterebbe un <i>action hero</i> nei confronti di chi <b>spamma</b> nei gruppi
di <b>LinkedIn</b>. Vabbè, è una <i>cazzata</i> come suggerimento. Scommetto che
puoi fare di meglio, su.</span></div>
</li>
<br />
<li><div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><span style="background-color: yellow;"><b>Fai
una classifica</b>.</span> Anche tu aspett(av)i con ansia <b>Hitlist Italia </b>su <b>Mtv</b>
ai tempi d'oro, eh? Bene, puoi fare la tua <i>Superclassificashow</i> su
ogni argomento del <b>web</b>, basta corredarla di argomentazioni reali,
utili e un po' spettacolari. E il titolo deve riflettere questo
spirito: “<i>I 5 migliori tool per infighettare la tue foto</i>", tié.</span></div>
</li>
<br />
<li><div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><b><span style="background-color: yellow;">Sii
chiaro, diretto, onesto, sexy e spregiudicato.</span> </b>Nessuno vuole un
titolo <i>complicato</i>. Nessuno lo vuole <i>generico</i>. Nessuno lo vuole
<i>grigio</i> come un impiegato di banca. Il titolo deve sedurre,
conquistare, incuriosire, colpire con un pugno in mezzo agli occhi.
È chiedere <b>troppo</b>? Allora torna a leggere i manualetti online di
tutti i <i>websocialcosi</i> e lascia perdere il <b>blogging</b>. Per fare questo
lavoro, baby, devi mettere in campo il <b>300% del tuo campionario
intellettuale e del tuo fascino</b>. </span>
</span></div>
</li>
<br />
<li><div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><b>Abbiamo
finito.</b></span></div>
</li>
</ol>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: large;"><br />
</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Qui
ci starebbe una <b>call-to-action</b>, ma ne scriveremo poi, e – detto fra
noi – è una delle cose che mi piacciono <i>di meno</i>. Non devo
convincerti a commentare, se non ne senti il bisogno. <i>MA MI
PIACEREBBE, OK? COMMENTA SE TI VA</i>! </span>
</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Ti
voglio bene, caro lettore (se sei arrivato fin qui...)</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><i>Leggi anche:</i></span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">- <b><a href="http://ognitantopenso.blogspot.it/2014/10/10-cose-scrivere-bel-post.html" target="_blank">Come scrivere un dannatissimo BEL post!</a></b></span></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/18021184986946903825noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-6601726165517746779.post-75990683817986522322014-10-15T01:18:00.001-07:002014-10-15T01:18:42.368-07:00Ma, un giorno, saremo davvero dei leader migliori?<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEilIMZDRSBbmoN3Z0Muln3EYxcAA2fIvXRZtAQVSICmKGjyWH-9i_c6YhWmUW5KrUiQZxatlm2_5NrrLD4lEmQP6P4VXSpa0WJT10_ZMk4iJEAt6b3KA1-ZjADxN_CaCNRBqx5aHc8O_xo/s1600/leaders.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEilIMZDRSBbmoN3Z0Muln3EYxcAA2fIvXRZtAQVSICmKGjyWH-9i_c6YhWmUW5KrUiQZxatlm2_5NrrLD4lEmQP6P4VXSpa0WJT10_ZMk4iJEAt6b3KA1-ZjADxN_CaCNRBqx5aHc8O_xo/s1600/leaders.jpg" height="207" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Immagine <a href="https://www.flickr.com/photos/pedrosimoes7/" target="_blank">via</a></td></tr>
</tbody></table>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Proprio ieri, <a href="http://ognitantopenso.blogspot.it/2014/10/ricominciamo.html" target="_blank">nel mio post di “ripartenza”</a>, scrivevo quanti buoni e begli <b>insegnamenti</b> ci arrivano da tutte quelle persone che con il <b>web</b> (e non solo) lavorano ogni giorno.<br /><br />Ebbene, girando per <b>siti/blog/profili/note</b> eccetera, sono anni che mi imbatto, come penso capiti anche a te ogni 2 per 3, in disquisizioni, regole e consigli di <i>altissimo livello</i> sul tema delle tecniche di <b>leadership</b>. Senza contare le centinaia e centinaia di pubblicazioni sull'argomento, dai titoli più o meno incredibili (dalla promessa di diventare <i>campioni di leadership in una settimana</i> a capolavori <i>filosofici</i> riletti “per il manager”).<br /><br />Dimmi un po', caro lettore: ti sembra che finora, tra i veri o presunti <b>leader</b> con cui sei sicuramente entrato in contatto, questi insegnamenti saggi, illuminanti e possano dirsi <b>entrati nel comune sentire ed agire</b>?<br /><br />Probabilmente <b>no</b>. Questo per diversi fattori, da quello <i>generazionale</i> a quello “<i>tra il dire e il fare</i>...”. Certo, ci sono delle eccezioni (io stesso, per fortuna, posso dirlo: c'è gente davvero in gamba, là fuori, ma è ancora in minoranza).<br /><br />Ecco, se qualcosa deve dimostrare “<b>l'invasione di consigli(<i>eri</i>)</b>” di questa epoca, è proprio quella di essere utile. Lo stesso concetto che viene predicato da tutti i p<i>iù-o-meno-guru</i> del <b>web-social</b>: l'utilità che deve illuminare ogni sortita internettiana. <b><a href="http://ognitantopenso.blogspot.it/2014/08/contenuto-utile.html" target="_blank">Il contenuto utile, questo Santo Graal</a></b>, come già ho scritto pure io.<br /><br />Il <b>mondo</b> migliora soltanto se sappiamo <b>migliorarlo</b>: quindi, nel nostro piccolo, se tutti, alla prova dei fatti, messi davanti ad una esperienza di <b>leadership</b> riusciremo a dare il meglio seguendo quei precetti di umiltà, creatività, ascolto, condivisione e psicologia. <br /><br />E tu mi dirai: <i>dipende da come è fatta una persona, in fondo</i>. Uno stronzo rimarrà sempre uno stronzo, dai libri prenderà solo quello che vuole e <i>umanamente</i> rimarrà comunque <b>insopportabile</b>. Uhm, come darti torto?<br /><br />Se ragioni così, però, hai comunque la possibilità di cambiare le cose: segui la tua passione e cerca di diventare indipendente. Dunque, primo passo, cercare di <b>diventare leader</b>.<br /><br />Secondo passo: <b>rivelarsi migliore</b> di “chi ci ha preceduto”, in tutti i sensi, anagrafico in <i>primis</i>.<br /><br />Alla prova dei <b>fatti</b>, è comunque <b>difficile</b>. È difficile gestire una squadra, comprendere e affrontare ogni singola e spesso legittima esigenza di chi lavora con noi, settare e far rispettare le scadenze, rimproverare e poi premiare, tenere sotto controllo ogni singolo aspetto.<br /><br />Ci vuole più <b>umanità</b>, più intelligenza <b>emotiva</b>, più <b>sincerità</b> assoluta o – quando si va a fare i conti con la realtà quotidiana – conta di più avere polso ed essere <b>inflessibili</b> (per non dire <i>stronzi</i>), per ottenere risultati? I “vecchi metodi” e la distanza empatica pagano di più di queste nuove dottrine che ci sentiamo ripetere ormai da ogni angolo del web?</span><div>
<br /></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/18021184986946903825noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6601726165517746779.post-26833963200644448652014-10-14T01:21:00.001-07:002014-10-14T02:20:50.376-07:00Ricominciamo.<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi5JRMsHW-kGRguhfnoxaMv8AzX_sEioJQZaTtAboQw_UMtETk_Em-xUXTDKxsa3PMgNttlKmYWmo46rQT-0dQhBFsEGgahN66_UIua_8n2q1PH1nYlRKlnR4acy7nvFJ9JySpRcN7R2f0/s1600/flickr.comphotosmasked-builder.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi5JRMsHW-kGRguhfnoxaMv8AzX_sEioJQZaTtAboQw_UMtETk_Em-xUXTDKxsa3PMgNttlKmYWmo46rQT-0dQhBFsEGgahN66_UIua_8n2q1PH1nYlRKlnR4acy7nvFJ9JySpRcN7R2f0/s1600/flickr.comphotosmasked-builder.jpg" height="240" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Immagine <a href="http://www.flickr.comphotosmasked-builder/" target="_blank">via</a></td></tr>
</tbody></table>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">“Oh no, <b>Giac</b>, ma <i>cosa</i> fai? Ti pare il <b>titolo</b> adatto all'articolo di un <b>blog</b>? Ma non hai imparato <i>niente</i> in questi ultimi anni?”<br /><br />“Silenzio, <b>Sadie</b>, ho preso la mia decisione!”<br /><br />Ciao, lettore. Non credo di averti mai presentato <b>Sadie</b>, la mia sadica <i>coscienza social custode</i> (che ha la forma di una piccola <b><a href="https://www.flickr.com/photos/trapdooria/7307849484/in/photolist-72k3Ao-72g4yB-72g4GX-72g4xc-72g4zZ-72k3JW-72k3Hj-72g4Ft-72k3Mo-c8LXZJ-c8LD3U" target="_blank">Living Dead Doll</a></b> con le ali, non chiedermi perché).</span><br />
<div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br />Oggi <b>Sadie</b> – mentre mi svolazza attorno alla testa - è oltremodo <i>allarmata</i> perchè, dopo un po' che non scrivo, ho pensato di rivoluzionare l'approccio al <b>blog</b>.<br /><br />Eccola che mi urla nell'orecchio: “Ma <i>non esiste</i>! Devi mantenere lo <b>standard</b> e fare quello che dicono tutti: pianificare il <b>contenuto</b> e corredarlo di un <b>titolo</b> che sia una piccola <i>promessa</i> al potenziale lettore, una domanda, presentare un <i>tutorial</i>, mettere un <i>numero</i> all'inizio e fare un elenco nel testo, aiutare a...”</span></div>
<div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br />“Ma vuoi stare <i>zitta</i>? Usciamo dalle regole, una volta tanto, ok? Ne ho già <b><a href="http://ognitantopenso.blogspot.it/search/label/social" target="_blank">scritti parecchi</a></b>. Scrivo di quello che riesco a <b>mettere in pratica</b>, non voglio ripetermi o peggio inventarmi roba <b>copiando</b> a caso. Non ci tengo a cercare di fare il <i>social-web-guru </i>24/7, ok? Ci sono decine di persone e professionisti bravissimi che lo sanno fare benissimo e hanno ritmi, abitudini, tecniche efficaci e ineguagliabili”. <br /><br /><b>Sadie</b> alza gli occhi al cielo mentre ripenso agli ultimi giorni della mia vita.<br /><br /><i>Due settimane</i>! Due settimane di assenza da queste <b>pagine</b>, per le quali ti chiedo scusa, e mi scuso con il resto dei miei quattro lettori. E senza falsa modestia <i>manzoniana</i>: siete pochi, ma ci siete e siete costanti, lo dicono i numeri.</span></div>
<div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br />Due settimane in cui ho lavorato <i>come un matto</i> a <b><a href="http://vebpost.it/" target="_blank">QUESTA testata giornalistica online</a></b> che finalmente ha visto la luce ed è ancora in pieno sviluppo, ho trovato <b><a href="http://vebpost.it/chi-siamo-2/" target="_blank">persone fantastiche</a></b> ed entusiaste che si sono unite al progetto. Poi beh, in attesa che quel sito faccia il suo <b>dovere</b>, ho anche – come sempre - <b>lavorato</b> per campare. Impegni, soddisfazioni, esperienze, conoscenze, strette di mano...<br /><br />In poche parole, sono <b>felice</b>. </span></div>
<div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">“NO! - <b>Sadie</b> sta gridando isterica – Ma cosa dici? È il <i>peccato peggiore</i> sul <b>web</b>! Mai dire che sei felice e realizzato, ti odieranno <i>tutti</i>, nessuno vorrà leggerti! Scrivi che sei impegnato, ok... <i>stressato</i>, ancor meglio, che sei bravo a gestire i tuoi lavori con un <b>calendario editoriale</b> ma comunque passi la giornata <b>davanti al pc</b>, dì quanto è duro svegliarsi la mattina e trovare idee per scrivere cose per i tuoi clienti... ma non che sei FELICE, <i>scemo</i>!”</span></div>
<div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br />Un sorso di caffé. Diamine, sono <i>felice</i> e devo sentirmi in colpa? Ho trovato un <b>equilibrio</b>, riesco a gestire quasi tutto e pianificarmi la vita, sui <i>social</i> vado benino... e questo, va detto, dopo mesi e mesi di studio ragionato e sintesi durissima dei <a href="http://www.skande.com/" target="_blank">tanti</a> <a href="http://mysocialweb.it/" target="_blank">insegnamenti</a> <a href="http://blog.tagliaerbe.com/" target="_blank">che</a> <a href="http://www.markomorciano.com/" target="_blank">sul</a> <a href="http://lnx.cinziadimartino.it/" target="_blank">web</a> <a href="http://www.salvatore-russo.it/" target="_blank">dispensano </a>- <i>oh <a href="http://brandsinvasion.com/" target="_blank">mamma</a>, <a href="http://www.webcentrica.it/" target="_blank">come</a> li <a href="http://www.rudybandiera.com/" target="_blank">posso </a><a href="http://www.giorgiotaverniti.it/" target="_blank">definire</a> <a href="http://www.studiosamo.it/" target="_blank">tutti </a>in una sola parola</i>? - <a href="http://www.internetbusinesscafe.it/" target="_blank">bravi</a> <a href="http://www.dariovignali.net/" target="_blank">professionisti</a>. Ad ogni parola ho messo un <b>link</b>, sì, è il mio modo per ringraziarli (dimentico di certo qualcuno - e non hanno certo bisogno del mio inutile <i>linkaggio</i>, ma era doveroso).<br /><br />Cosa ho imparato in questi mesi? Al netto della necessaria e inevitabile <b>auto-referenzialità</b> di ogni esperto che, se ben gestita, genera un seguito <i>spontaneo</i> e salutare di persone... che sia il <b>futuro</b>, che sia una <b>moda</b>, che sia un <b>abbaglio</b> collettivo (che premia pochi, comunque) non importa: il <b>web-social-qualcosa</b> - <i>marketing, writing, managing</i> etc - è un impegno grande, un lavoro serio, una disciplina importante e nuova, ma che non sfugge a <b>regole vecchie</b>.<br /><br />Del tipo: vuoi <b>lavorare</b> sul <b>web</b>? Spaccati la schiena. Studia. Fai pratica. Sbaglia. C'è tanta <b>fuffa</b>? Sì. Ci sono tanti venditori di <b>fumo</b>? Altrettanto. Ci sono quelli che si spacciano per il <b>messia</b> camuffando <i>insegnamenti</i> per <i>pubblicità</i>? Mi pare ovvio. <br /><br />Invidie? Rancori? Miserie? <i>Patetismo</i>? A piene mani. <br /><br />Esattamente come nella <b>vita reale</b> (che poi, a<i>nche basta</i> con questa dicotomia: il <b>web</b> non è anche lui <b>vita reale</b>? Per caso ci passiamo ore virtuali o sono ore <i>reali</i> di vita <i>reale</i>?)<br /><br />Capiamoci: se il <b>Messia</b> tornasse sulla Terra per aiutarti davvero a diventare un <b>blogger</b> migliore <i>FOR FREE</i>, lo metterebbero <b>in croce </b>(virtuale) tempo zero. </span></div>
<div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br />Una cosa può comunque consolarti, caro lettore, ed è la stessa che consola me: sul <b>web</b> non si possono fermare le <b>belle cose</b>. Quelle fatte veramente con sincerità, con una bella attitudine e una reale <b>utilità</b>. A volte frutto della sola passione disinteressata.<br /><br />Magari non saremo tu o io a trovare la <b>formula del successo</b>, ma qualcuno, ogni tanto, riuscirà a farlo, e sarà bello vedere l'evoluzione del percorso.</span></div>
<div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br />Dunque. Non vivere il <b>web</b> con l'ansia di dover <i>dimostrare qualcosa</i> o di raggiungere in modo facile determinati obiettivi, perché è il<b> modo peggiore</b>.<br />Vuoi farne la tua vita? Non dimenticare il resto. Lavora, e lavora <i>sodo</i>.<br /><br />E poi, quando anche tu sarai sommerso dagli <b>impegni</b>, avrai esaurito la vena <b>creativa</b>, attraverserai un periodo di <b>stress</b> e <a href="http://ognitantopenso.blogspot.it/2014/09/esaurimento-da-social-prima-degli.html" target="_blank">rischierai il <i>burnout</i></a>, non troverai il tuo posto su questa terra (<i>virtuale</i>), tutti ti sembreranno falsi e opportunisti, sarai pieno di dubbi e domande... beh, <b>staccati</b> un po' dalla <b>routine</b> web-social. Fai un passo <i>indietro</i>. Prendi tempo, pensa, rifletti, sintetizza (con carta e penna) e poi:<br /><br /><b>RICOMINCIAMO</b>.<br /><br />Con buona pace di <b>Sadie</b> (che è ancora qui che mi guarda con occhi severissimi).<br />Alla prossima :-)</span></div>
<div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/18021184986946903825noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6601726165517746779.post-43532069634939470482014-09-24T00:41:00.004-07:002014-09-24T00:41:54.525-07:00Come emergere sul web? Esci dalla nicchia (e dai soliti schemi)<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjpRBDnvlz-gx7gOAsjmYj0nkiBMH30VPXlADBoCjshN2fZTSItZzLpikSmsiTSj70Lmk-WB3WA5oe4B9TMs0kvGmyWPCgx4e1rEUg33otDRtBe9gCkhZCI4ifeCOTKLwBOc7f3L1tfnEI/s1600/4683678145_5ebe4b77bb_z.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjpRBDnvlz-gx7gOAsjmYj0nkiBMH30VPXlADBoCjshN2fZTSItZzLpikSmsiTSj70Lmk-WB3WA5oe4B9TMs0kvGmyWPCgx4e1rEUg33otDRtBe9gCkhZCI4ifeCOTKLwBOc7f3L1tfnEI/s1600/4683678145_5ebe4b77bb_z.jpg" height="223" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Immagine <b><a href="https://www.flickr.com/photos/richiepreiss/" target="_blank">via</a></b></td></tr>
</tbody></table>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Essere
<b>ultra-settoriali</b>, nel campo dei <b>blogging</b>, poteva andar bene fino a
qualche anno fa, ma adesso, se si vuole veramente emergere e
<i>competere</i>, si deve <b>uscire dalla nicchia</b> e, per dirla in gergo
giornalistico, diventare più “<b>generalisti</b>”. Rimanere nel proprio
<i>ambito</i>, ok, ma sconfinare in tutti quelli <i>simili </i>e <i>attinenti </i>è un
modo intelligente per attirare pubblico nuovo e non annoiare quello
esistente.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br />
</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Il
tuo <b>settore di competenza</b> è probabilmente già <i>saturo </i>di figure che
hanno scritto tutto il possibile su <i>tips&tricks </i>e filosofie di
fondo della tua specializzazione (o passione).</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Quindi...
sei costretto ad andare nel <b>panico</b>? </span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">No, sfida tutti e porta<b>
l'asticella più in alto</b> trovando altri modi, <i>unici </i>ed efficaci, per
dire quello che vuoi, magari “uscendo dal seminato” e trovando
nuove vie di contaminazione mentre lo fai. <b>Non temere di essere
originale</b>.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br />
</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Fino
a qualche tempo fa, “limitarsi” a scavare nella propria <b>nicchia
</b>poteva essere ok, ma oggi la stragrande maggioranza del pubblico
online, aumentato esponenzialmente di anno in anno, si interessa e si
sente in grado di poter <i>giudicare </i>tutto quello che viene scritto, sia
nella forma che nel contenuto. Senza contare che i<b>n giro c'è una
grande “fame” di contenuti</b>.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br />
</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Per
questo, basandomi su diverse esperienze, penso che le cose migliori
siano:</span></div>
<ul>
<li><div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Non
affrontare il web con la mentalità “<b>esserci tanto per esserci</b>”.
L'ho già scritto un paio di volte, e ripeterlo non fa male: il
rischio è quello di perdersi nell'ansia di far parte del <b>flusso</b>
costante di contenuti (<i>status, tweet, link, post</i>...) e perdere
completamente di vista l'obiettivo: produrre qualcosa di qualità,
utile, <i>interessante </i>per il lettore-utente. Si pensa a produrre
presenza a raffica senza riflettere e senza dare origine a <b>qualcosa
che rimanga</b>.</span></div>
</li>
<li><div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Sapere
che <b>tu puoi essere il futuro della tua nicchia</b>. Puoi esserlo nella
misura in cui <i>innovi </i>e ti <i>rinnovi</i>. Sì, lo so che è difficile
trovare qualcosa di originale da dire (e spesso anche dire in modo
<i>originale </i>qualcosa che è già stato detto), ma se non ci provi, che
senso ha? Vuoi essere “<b>uno dei tanti</b>” e aggiungerti al rumore di
fondo? Non credo. Pensa<i> due minuti </i>in più sul tuo contenuto e cerca
di distinguerti.</span></div>
</li>
<li><div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><b>Piacere
rendendoti piacevole</b>. Comportati con l'utente come se fosse un amico
con il quale ti senti a tuo agio. Trattalo con <b>educazione </b>e con
<b>rispetto </b>cercando di divertirlo mentre racconti qualcosa. Non salire
mai su nessun <b>piedistallo</b>. <i>Boria & noia</i> sono nemici mortali del
web.</span></div>
</li>
<li><div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Non
puntare subito ad obiettivi <i>irraggiungibili</i>. Guardati attorno e
cerca di vedere chi è al tuo <b>livello</b>. Cerca di distinguerti da
questa massa di <i>competitor</i>. Non basta essere bravi o veloci a
scrivere, devi sapere come scrivere, cosa inserire per catturare
l'attenzione e per creare <i>engagement</i>, saper leggere gli <i>analytics</i>,
promuovere i tuoi <b>post </b>su almeno tre diversi social, interagire e
ascoltare. Devi (e puoi) <i>imparare </i>a fare questo e molto altro.
Prendi tempo e usa la pazienza. Solo così potrai battere la
concorrenza ed emergere.</span></div>
</li>
<li><div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Tener
presente sempre che <b>la qualità vince</b>. Un contenuto utile e
interessante avrà una vita molto più lunga e soddisfacente di un
<i>post </i>usa e getta/copiato. Affianca la qualità ad una attività di
<b>blogging</b> costante (fissati appuntamenti e scadenze!) e vedrai che,
con un pizzico di <i>social media strategy</i>, raggiungerai risultati
soddisfacenti.</span></div>
</li>
</ul>
<div>
<i style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-large;"><br /></i></div>
<div>
<i style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-large;">Se ti va di leggere ancora qualcosa...</i></div>
<div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><i>-</i> <a href="http://ognitantopenso.blogspot.it/2014/09/villaggio-sociale.html" target="_blank"><b>Nel villaggio social(e), non basta esserci! Ecco cosa devi sapere.</b></a></span></div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">- <a href="http://ognitantopenso.blogspot.it/2014/09/esaurimento-da-social-prima-degli.html"><b>Esaurimento da social, cosa NON fare d'impulso!</b></a><br />- <a href="http://ognitantopenso.blogspot.it/2014/08/promuovere-post.html"><b>Hai scritto un bel post? Promuovilo come un reporter d'assalto!</b></a></span>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/18021184986946903825noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6601726165517746779.post-47504855819162514542014-09-18T16:17:00.001-07:002014-09-18T16:30:09.732-07:00Social strategy: non accontentarti delle missioni secondarie, salva la Principessa!<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjv3HBL0D-Zp0lWUNxfgBVI3cWc68_ETDlGxMbDKTBrTP2tDtJraLh34R0_-_c-y1vF6-PIq7VXgbwVgJPM_ofEU5jyD_oreH9G11-8nQFZblxw2wtxbxWiXuy7xj4F5olnmxvvg7q30qw/s1600/zelda-featured.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjv3HBL0D-Zp0lWUNxfgBVI3cWc68_ETDlGxMbDKTBrTP2tDtJraLh34R0_-_c-y1vF6-PIq7VXgbwVgJPM_ofEU5jyD_oreH9G11-8nQFZblxw2wtxbxWiXuy7xj4F5olnmxvvg7q30qw/s1600/zelda-featured.jpg" height="236" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Foto <a href="http://www.allthatsepic.com/cosplay/cosplay-day-royally-gorgeous-princess-zelda-cosplay/" target="_blank">via</a></td></tr>
</tbody></table>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Non
guardarmi con quel sopracciglio alzato, come se fossi un <b>nerd </b>senza
speranza.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Quello
che voglio dirti oggi, con questo titolo poco <i>ortodosso </i>ma (spero)
<i>azzeccato </i>è... i <b>social </b>sono come un <b>videogame</b>, e dato che sei il
<b>protagonista</b>, non limitarti a completare <i>missioni accessorie</i>!</span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br />
</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Ti
vedo ancora dubbioso.</span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><span style="color: black;"><b>Sui
social se non sei attivo non esisti</b>, lo sappiamo. </span>
</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Per
questo, ci scommetto, tu sei <b>molto attivo</b>: scrivi, posti, linki,
commenti, tuitti, rituitti, rispondi, <i>eccetera</i>.</span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Ok,
hai mai pensato che tutto questo “<i>agire sul momento</i>” sia <b>utile </b>ma
<b>non fondamentale</b> per dare un senso alla tua esperienza sul <b>web</b>?</span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br />
</span></div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Tutti quelli che masticano un po' di videogiochi lo sanno: negli <b><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Videogioco_di_ruolo">RPG</a> </b>(ma anche in <i>Grand Theft Auto</i> o <i>Assassin's Creed</i>, non facciamo gli snob <i>fantasy</i>) c'è la “grande trama”, i cui <b>obiettivi </b>fanno progredire sul <i>serio </i>il gioco, e poi ci sono le spassose, divertenti e coinvolgenti <b>quest secondarie</b>, inessenziali ma gustose da giocare.</span><div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br />
</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><span style="color: black;">La
partecipazione <i>attiva </i>più volte al giorno sui <b>social </b>è un po' come
il completamento della missioni “accessorie”: certo, è uno
spasso condividere contenuti interessanti, chiacchierare con gli
amici, interagire con i vip, creare e postare <i>meme </i>e via dicendo... </span>
</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Ma
non bisogna mai perdere di vista il <b>quadro più grande</b>: se sei
<i>online</i>, se stai “esplorando” la mappa di questo strano, nuovo
mondo (per tirare in ballo anche <i>Star Trek</i>) vuol dire che
probabilmente <b>aspiri a qualcosa</b>.</span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br />
</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">In
altre parole, mentre vai a zonzo <i>raccogliendo monete </i>(a volte anche
<b>scontrandoti con qualche troll</b>, perchè no?) non devi dimenticarti di
<b>salvare la Principessa e conquistare il Castello</b>.</span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Lascia
il <i>segno</i>, crea qualcosa di veramente <i>fico</i>, di veramente <i>tuo</i>.</span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Raccogli
informazioni e scrivi sul tuo <b>blog </b>un <b>post memorabile</b>, che i tuoi figli
tramanderanno ai loro nipoti, (auto)pubblica un <b>ebook </b>che ti frutterà
tanti complimenti (e <i>solo </i>complimenti: ma vuoi mettere?), stabilisci
<b>connessioni </b>durature e <i>proficue </i>che possano dare qualcosa in più di
concreto alla tua vita.</span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br />
</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Fai
progredire assieme questi <b>due binari</b>. Ovvio, se non sarai <b>mai attivo</b>
e presente <i>online </i>una volta compiuta la tua “impresa” la gente si
chiederà: “<i><b>Ma questo chi è?</b></i>” e ti ignorerà. Se ti sarai
costruito una base solida di <b>relazioni </b>attraverso l'attività
giornaliera e costante (con le famose <i>quest secondarie</i>) ti sarai
probabilmente guadagnato un pubblico attento, interessato e disposto
a condividere le tua opera.</span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br />
</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Insomma,
non fermarti a fare soltanto del “<i>rumore di fondo</i>” sul <b>web </b>–
equivalente dell'andare in giro a prendere a colpi di spada i
cespugli – ma, nel frattempo, prepara con attenzione e poi lancia
un <b>acuto</b> che non potrà essere ignorato.</span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br />
</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Sai
dove ho preso l'ispirazione per questo post? Da un articolo scritto
da <b><a href="http://www.robinsloan.com/" target="_blank">Robin Sloan</a></b> nel <b>2010</b>.</span></span></div>
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Quattro
anni sono <i>un'era geologica</i> (forse due? facciamo quattro) nel nostro
splendido <b>web-social-mondo</b>, eppure... ci sono vari modi per <i>salvare
una Principessa</i>, non credi?</span></span></div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><i><br />Se ti va di leggere ancora qualcosa...</i><br />- <a href="http://ognitantopenso.blogspot.it/2014/09/social-media-hitchcock.html" target="_blank"><b>I social media... secondo Hitchcock</b></a><br />- <a href="http://ognitantopenso.blogspot.it/2014/09/marketing-social-hicks.html"><b>Lavori nel marketing? Ucciditi (ma anche no)</b></a><br />- <a href="http://ognitantopenso.blogspot.it/2014/09/villaggio-sociale.html"><b>Nel villaggio social(e), non basta esserci: devi sapere il perchè!</b></a></span>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/18021184986946903825noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-6601726165517746779.post-20965226812209550862014-09-18T00:27:00.003-07:002014-09-18T00:27:56.072-07:00Social HR e personal branding. Chi (forse) ti assume, ti vede (di sicuro)!<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEghSNftVb_ch4aqziockqYTHpz4-Gj1WNn5EG_GbLpbgoal8uK-YymSLmeV2EvhqBT0lR-zT0koirV05RnYv4ih4OMdN-ic-Iq_eL1PyV7yjcB7-e6WlIGkJUZISlJ2P4Zj3VHXfA1cJrk/s1600/6290003115_7788c41563_z.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEghSNftVb_ch4aqziockqYTHpz4-Gj1WNn5EG_GbLpbgoal8uK-YymSLmeV2EvhqBT0lR-zT0koirV05RnYv4ih4OMdN-ic-Iq_eL1PyV7yjcB7-e6WlIGkJUZISlJ2P4Zj3VHXfA1cJrk/s1600/6290003115_7788c41563_z.jpg" height="240" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Immagine <a href="https://www.flickr.com/photos/sheilascarborough/6290003115" target="_blank">via</a></td></tr>
</tbody></table>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><b>Social HR</b>! <br /><br /> No, caro lettore, quell'<b><i>HR</i></b> non è un suono da <i>fumetto </i>che indica che mi sto schiarendo la voce. Significa <b>Human Resources</b>, risorse umane: e quel “<i>social</i>” che gli sta davanti significa che ogni cosa che fai/scrivi/posti sui <b>social </b>potrà essere usata per valutarti sotto il profilo (potenzialmente) professionale.<br /><br /><i> Inquietante</i>? Non mi dirai che ancora non ancora non hai capito che <b>i social sono l'estensione della vita reale</b> e che chi offre-cerca lavoro ti verrà a cercare anche (<i>anche</i>? direi <b>prima di tutto</b>!) lì sopra per saperne di più sul tuo conto! Ci sono persone che si dedicano, tra le altre cose, proprio a questo, per conto delle <b>aziende </b>per cui magari sogni di lavorare.<br /><br /> Come sono i tuoi <b>profili social</b>? Sei “presentabile” su <b>LinkedIn</b>, <b>Facebook</b>, <b>Twitter </b>e <b>Google+</b>?<br /><br /> Alla <b>Festa della Rete</b> se ne è parlato (con un focus su <i>LinkedIn</i>) con <b><a href="https://www.linkedin.com/profile/view?id=3284540&authType=NAME_SEARCH&authToken=T9eT&locale=it_IT&trk=tyah2&trkInfo=tarId%3A1411024137378%2Ctas%3Asilvia%20zanella%2Cidx%3A1-1-1" target="_blank">Silvia Zanella</a></b>, <b><a href="https://www.linkedin.com/profile/view?id=303288&authType=NAME_SEARCH&authToken=dXqG&locale=en_US&srchid=1333784201411024114737&srchindex=1&srchtotal=1&trk=vsrp_people_res_name&trkInfo=VSRPsearchId%3A1333784201411024114737%2CVSRPtargetId%3A303288%2CVSRPcmpt%3Aprimary" target="_blank">Andrea Attanà</a></b>, <b><a href="https://www.linkedin.com/profile/view?id=2960742&authType=NAME_SEARCH&authToken=Z4A0&locale=en_US&srchid=1333784201411024032720&srchindex=1&srchtotal=6&trk=vsrp_people_res_name&trkInfo=VSRPsearchId%3A1333784201411024032720%2CVSRPtargetId%3A2960742%2CVSRPcmpt%3Aprimary" target="_blank">Osvaldo Danzi</a></b> e <b><a href="https://www.linkedin.com/profile/view?id=11553688&authType=NAME_SEARCH&authToken=nQrZ&locale=it_IT&trk=tyah&trkInfo=tarId%3A1411024063057%2Ctas%3Afrancesca%20parviero%2Cidx%3A1-1-1" target="_blank">Francesca Parviero</a></b>. Non mi dilungo sulle loro <i>qualifiche</i>, trovato per ogni nome il <b>link </b>al loro profilo professionale. E qui potrei anche chiudere bottega, in quanto non c'è miglior esempio di un <b>profilo ben compilato</b> da prendere come esempio (e quelli, indubitabilmente, lo sono).<br /><br /> La questione, però, emersa in modo chiaro anche durante il dibattito, è una e una soltanto: qualunque <b>utilizzo </b>tu intenda fare dei <b>social</b>, in particolare se sei alla ricerca di lavoro, <b>se non ti metti in mostra, non ti vedrà nessuno</b>. E non aspettarti che qualcuno ti venga a cercare.<br /><br /> Sul serio. Lo so che stai pensando “<i>Ma io sono bella/o & brava/o</i>”. <br />La <b>realtà </b>è che, se vuoi non dico spiccare, ma almeno provare ad avere qualche <i>chance </i>nel vastissimo mondo della conquista di (un) lavoro, allora <b>devi iniziare ad essere un imprenditore. Di te stesso</b>. Investendo sulle tue capacità e competenze e mettendole in luce.<br /></span><div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Ora, ci sono decine e decine di <b>post </b>di grandi professionisti che ti spiegano come migliorare in modo ragionato il tuo profilo <b>LinkedIn </b>(da sempre il <i>social network</i> orientato al mondo del lavoro), quindi non mi dilungo. Leggi <a href="http://www.skande.com/linkedin-profilo-201309.html" target="_blank"><i>qui</i></a>, <a href="http://isayweb.com/linkedin-5-fattori-tener-conto-migliorare-profilo/" target="_blank"><i>qui</i></a></span><span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><i> </i></span><span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">e </span><a href="http://comunicaresulweb.com/social-network-2/come-migliorare-profilo-linkedin/" style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-large;" target="_blank"><i>qui</i></a><span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">.</span></div>
<div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /> Mi soffermo su un dettaglio importante nonché sensibile: il <b>job title</b>, la “qualifica” sotto il vostro nome e cognome. Che cosa <i>scrivere</i>? Consiglio infallibile: se non sai ben catalogare il tuo lavoro con le <b>parole giuste</b> (che siano poche ma buone!) guarda i <b>profili </b>delle persone affini, quelle che stimi, quelle alle quali vorresti soffiare il lavoro e dei tizi di cui vorresti essere collega. Fai una media ponderata, e via.<br /><br /> La morale è sempre quella: <b>bisogna aver cura costante della propria dimensione digitale</b>, non lasciarsi “andare” nemmeno sui <i>social</i>. Mantenere sempre degli standard di immagine, educazione e decenza: <b>tutti ti vedono, online</b>, lo sai? <br /><br /> Mostreresti foto <i>imbarazzanti </i>di te nella realtà? Ricorda che i tuoi profili online sono un <b>biglietto da visita accessibile a tutti</b>, in ogni momento.<br /><br /> E poi, se sei <b>statico</b> non sei interessante. Ti piacciono le persone silenziose, senza interessi, che non condividono idee e passioni? Non credo. Beh, sicuramente non piacciono neppure a chi deve valutarti attraverso uno <b>schermo</b>: se la tua identità online, qualunque essa sia, è <i>abbandonata a se stessa</i>, ferma da mesi, senza alcun motivo d'interesse o di attrattiva, saluta le tue possibilità di fare colpo e avere un'opportunità.<br /><br /> Per questo, oltre a <b>produrre contenuti</b>, devi condividerli sulla tua timeline, nei gruppi tematici adatti, saperli <i>presentare </i>al meglio e discutere e commentare i post altrui.<br /><br /> C'è un ricco e vasto mondo là fuori, vai e socializza! È un investimento sulla tua <b>immagine professionale</b>.<br /><br /> Infine... <b><a href="https://www.linkedin.com/profile/view?id=133378420&trk=nav_responsive_tab_profile" target="_blank">qui c'è il mio profilo LinkedIn</a></b>: a me sembra <i>abbastanza ok</i>, è da un po' che ci “lavoro sopra”, dateci un'occhiata e magari ditemi cosa ne pensate :-)</span></div>
<div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><i>Se hai voglia di leggere ancora qualcosa...</i></span></div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">- <b><a href="http://ognitantopenso.blogspot.it/2014/09/modello-informazione-online.html" target="_blank">Modello sostenibile per l'informazione online? L'economia della nonna</a></b><br />- <a href="https://www.blogger.com/Il%20futuro%20del%20lavoro?%20Continua%20ricerca,%20competizione%20serrata.%20E%20il%20proletariato%20digitale.%20#FDR14 - See more at: http://ognitantopenso.blogspot.it/2014/09/futuro-del-lavoro.html"><b>Il futuro del lavoro? Continua ricerca, competizione serrata. E il proletariato digitale</b></a><br />- <a href="http://ognitantopenso.blogspot.it/2014/09/macchianera-awards-mia-2014.html"><b>Due o tre cose sui Macchianera Italian Awards</b></a></span>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/18021184986946903825noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6601726165517746779.post-10168006184292501202014-09-17T00:21:00.002-07:002014-09-20T00:03:22.086-07:00Modello sostenibile per l'informazione online? L'economia della nonna. <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEijUvsnjmUNXrX5oO9SYTD71p0629yk9G9zDun4o54JT-R8PcjiE9c0VTY3PX90FAFWtq8Hkyi2Fw9-z4opvHFTS94rFDtEzDc-OtChNwJuyAtXUsmHxBGWOTKUQTyBgIFn7WoXLXNkXDQ/s1600/modello-informazione-fdr14.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEijUvsnjmUNXrX5oO9SYTD71p0629yk9G9zDun4o54JT-R8PcjiE9c0VTY3PX90FAFWtq8Hkyi2Fw9-z4opvHFTS94rFDtEzDc-OtChNwJuyAtXUsmHxBGWOTKUQTyBgIFn7WoXLXNkXDQ/s1600/modello-informazione-fdr14.jpg" height="238" width="400" /></a></div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Esiste un <b>modello sostenibile</b> per l'<b>informazione online</b>?<br /><i>No</i>.<br />Esiste però la <b>saggezza della nonna</b>: <b>spendi poco</b> e assicurati di fare abbastanza <b>soldi</b>.<br /><i>Fine</i>.<br /><br /> Quando, alla <b><a href="http://festadellarete.it/" target="_blank">Festa della Rete</a></b>, sono andato ad ascoltare l'incontro al Teatro Novelli tra <b><a href="http://www.ilpost.it/tag/luca-sofri/" target="_blank">Luca Sofri</a></b>, <b><a href="http://www.ilfattoquotidiano.it/blog/pgomez/" target="_blank">Peter Gomez</a></b>, <b><a href="http://www.linkiesta.it/jacopo-tondelli/profilo" target="_blank">Jacopo Tondelli</a> </b>e <b><a href="http://www.affaritaliani.it/tags/angelo-maria-perrino.html" target="_blank">Angelo Maria Perrino</a></b> non mi aspettavo certo la<b> formula magica</b> per far nascere, crescere e prosperare una <b>testata giornalistica online</b>.<br /><br /> Però, da persona <i>interessata</i> in pieno all'argomento (con una nascitura creatura giornalistica) ero un <b>target </b>perfetto per questo dibattito. Vi anticipo che quella in apertura non è una battuta ma la <b>morale della favola</b>, mi perdonerete lo <i>spoiler</i>.</span><br />
<div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">In un panorama poco confortate riguardo ai conti delle <b>testate online</b> (<a href="http://www.blitzquotidiano.it/rassegna-stampa/conti-rosso-siti-di-news-claudio-piazzotta-1899502/" target="_blank">leggere qui</a>) non avrei, come detto, voluto sentire illuminazioni di chissà quale livello... ma avrei preferito uscire senza la sensazione che ci sia <i>grande affanno</i> sotto il cielo.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><b>Sofri </b>esordisce con un “<i>i giovani oggi hanno un'idea del giornalismo anacronistica</i>”. Lo so bene: anche io sono (stato) vittima dell'<b>idea romantica del giornalismo</b>. Raccontare storie, coinvolgere persone, informare correttamente i cittadini, verificare le fonti e dare senso al caos, salvare il mondo... <i>cose così</i>. Non so quanti giovani, oggi, desiderino ancora fare giornalismo vero o ideale, fatto sta che <b>Sofri </b>ha detto una cosa giusta (tra le righe): <b>di idealismo si muore</b>, e chi si avventura nella giungla online animato solo da buoni intenti - senza un po' di malizia e tanto pragmatismo, ergo: fare ciccia e saper domare il web -, il leone se lo magna. <i>'nuff said</i>.<br /><br /> Il modello, per ora, probabilmente più funzionante e con connubio off e on-line è quello del <b><i>Fatto Quotidiano</i></b>. </span></div>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><b>Gomez </b>gongola dal palco, e ne ha donde: il loro stile può piacere o non piacere, ma conti alla mano sono gli unici che, partiti “di carta” anni fa individuando la loro <b>piccola nicchia</b>, si sono espansi pian pianino arrivando oggi a poter addirittura pianificare degli <b>investimenti</b> a medio termine. Mica poco. Modello <i>sostenibile</i>? Partire fortemente di nicchia, <b>capitalizzare </b>l'esperienza, fare piccoli passetti in avanti non appena possibile ampliando lo spettro di strumenti/argomenti/collaboratori. Frase-cult di <b>Gomez</b>: “<i>Il giornalismo non deve mai stare dalla parte del potere, ma questo mica vuol dire che non deve essere il più generalista possibile per acchiappare pubblico!</i>”.<br /><br /><b> Tondelli</b>, da parte sua, non fa mistero della nota “scottatura” con <b><i>Linkiesta</i></b>, testata partita con le migliori intenzioni del mondo ad azionariato diffuso. Anche se lui, ormai fuoriuscito da più di un anno, pensa al futuro: è pronto ad una nuova avventura, un progetto <i>online </i>orientato ai <i>social </i>e con occhio all'economia, dall'ostico (ma affascinante) titolo <b>Gli Stati Generali</b>. Anche qui, però, non ci viene rivelato nessun dettaglio sul possibile “<i>modello sostenibile</i>”. Se non una perla di imperituro splendore: “<i>Ragazzi, organizzate bene il sistema di chi deve stare alla cassa</i>”. Non giornalisti ma operatori commerciali. Prima di tutto. Poi si vedrà.</span></div>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">L'impressione – mai nascosta, basta leggere alcuni pezzi online – è che esperienze come <b><i>Linkiesta </i></b>siano nate sulle ali dell'entusiasmo e che poi si siano scontrate con la <b>dura realtà</b>. Ovvero l'estrema difficoltà di <b>monetizzare </b>il proprio lavoro sul web, che nel caso del giornalismo e della scrittura è particolarmente <i>drammatica</i>.<br /><br /> Infine <b>Perrino</b>, che dopo una lunga carriera in <b><i>Panorama </i></b>è il plenipotenziario di <b><i>Affaritaliani</i></b>, una delle prime testate italiane <i>online </i>e ancora oggi, grazie alla filosofia del “giornalismo come pranzo completo” spazia a 360° senza snobismi nel mondo delle notizie cavandosela anche bene sul versante economico. Lezione: “<i>Non fare gli schizzinosi, utilizzare tutto quanto fa brodo</i>”. Modello sostenibile? <b>Non si butta via niente</b> e si usa ogni mezzo per farsi promozione.<br /><br /> Insomma, alzatomi dalla poltroncina ho avuto la conferma che: il <b>contenuto</b>, nel giornalismo (e non aggiungo online non a caso), <b>non è più il “king” </b>(se lo è mai stato davvero). Che <b>saper scrivere è secondario</b> rispetto all'immediatezza di pubblicazione, del <b>titolo ruffiano</b> e del saper fare <b>SEO</b>. <br /><br /> Niente di <i>tragico</i>, sia chiaro. Non sono uno di quei disfattisti che piange sull'inchiostro versato. Niente vieta a <b>chi sa scrivere bene di essere più smaliziato</b>, capire il “mercato” dell'informazione e attrezzarsi di conseguenza. Anzi, direi proprio che a questi chiari di luna<b> chi non evolve in questo senso si merita l'estinzione</b>. Non puoi pretendere che il mondo cambi e il giornalismo no. </span></div>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><b>Luca Sofri</b>, molto gentilmente, quando lo fermo un attimo all'uscita del teatro, mi fa le condoglianze sorridendo: “<i>Vuoi creare una testata online? Assicurati di spendere poco e contenere sempre e comunque i costi. È vitale</i>”. <br /><br /> Ma il giornalismo dovrà essere per forza “vittima” dell'<b>ipervelocità</b> e della notizia come bene di consumo usa-e-getta, oppure – come penso molti della mia generazione non troppo ingenuamente credono – pratiche come lo <b>storytelling </b>e il “<b>contenuto utile</b>” salveranno il mestiere (e la sua <b>dignità</b>)?</span></div>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><i>Se ti va di leggere ancora qualcosa...</i></span></div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: large;">- <a href="http://ognitantopenso.blogspot.it/2014/09/macchianera-awards-mia-2014.html"><b>Due o tre cose sui Macchianera Italian Awards</b></a><br />- </span><span style="font-size: large;"><b><a href="http://ognitantopenso.blogspot.it/2014/09/futuro-del-lavoro.html" target="_blank">Il futuro del lavoro? Continua ricerca, competizione serrata. E il proletariato digitale</a></b></span><span style="font-size: large;"><br />- <b><a href="http://ognitantopenso.blogspot.it/2014/08/utilizzare-meglio-social-media.html">Utilizzare meglio i social (ed evitare travasi di bile)</a></b></span></span>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/18021184986946903825noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-6601726165517746779.post-27416713777328798332014-09-16T01:14:00.004-07:002014-09-20T00:02:57.475-07:00Il futuro del lavoro? Continua ricerca, competizione serrata. E il proletariato digitale. #FDR14<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiCJtCRhN0TIBr1AOBEzE49e6h893CqDVMqSYd3ydj3Q2Hbsc-3C1SYy6dfi0iRbQ4ak08xEIU0Ux5TiY22xUCrZCTTyL8ywVzvw3dzJHAnFn-s2xYUGHBB-H9wfpdNOQx7WKlK7gp9MwU/s1600/lavoro-futuro.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiCJtCRhN0TIBr1AOBEzE49e6h893CqDVMqSYd3ydj3Q2Hbsc-3C1SYy6dfi0iRbQ4ak08xEIU0Ux5TiY22xUCrZCTTyL8ywVzvw3dzJHAnFn-s2xYUGHBB-H9wfpdNOQx7WKlK7gp9MwU/s1600/lavoro-futuro.jpg" height="225" width="400" /></a></div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Sono andato alla <b>Festa della Rete</b> per seguire alcuni eventi, in particolare quelli targati “<b>economy</b>” dedicati al mondo del <b>lavoro </b><i>che (è) cambia(to)</i>.<br /><br />Uno di questi aveva come titolo “<b>Il lavoro di domani</b>” (<i>ammesso che domani ci sia ancora lavoro</i>: questa è mia) e ha visto protagonisti <b>Stefano Quintarelli</b>, deputato, imprenditore e pioniere del digitale in Italia, <b>Andrea Santagata</b>, CEO di Banzai Media (dietro a giallozafferano, giovani.it e ilpost) e <b>Carlo Alberto Carnevale</b>, prof alla Bocconi di Milano.</span><br />
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /><b><i>Il valore dei valori</i> </b>- Il dibattito sul (non)lavoro ai tempi del digitale è ampio e difficile, e che da noi (in Italì) poco sia cambiato da dieci anni ha questa parte si capisce anche solo vedendo come i relatori ripropongono dati, grafici e teorie primigenie che ancora si adattano bene al nostro sistema. Tutti però sono concordi nell'affermare che lo stesso <b>web </b>è cambiato moltissimo dai modelli originari di <i>business</i>, anche se spesso solo gli addetti ai lavori se ne accorgono: chi deve utilizzare gli <b>strumenti online</b> a livello “elementare” per fare economia o promozione spesso non sa ancora <b>dare valore specifico ai valori "nuovi"</b>, creati dai sistemi digitali, che non sono strettamente legati alla <i>moneta</i>.<br /><br /><b><i> I want to fly away </i></b>– A un certo punto <b>Quintarelli </b>cade nella (ricorrente) trappola <i>dell'esterofilia</i>, nel senso che, anche se giustamente dice che “chi pensa solo ai confini italiani sbaglia perimetro”, poi tira fuori la classica frase tipo “nell'X posto in USA ci sono 25 mila posti, i ragazzi italiani <i>bravissimi </i>dovrebbero pensare a questo”.</span></div>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /> Vero, ma fino a una certo punto, e infatti <b>Santagata </b>subito dopo lo riprende sottolineando che “va bene guardare al mercato <i>globale</i>, ma un sistema che <i>obbliga</i> ad emigrare è sbagliato”. Portando il ragionamento un po' più in là, si può aggiungere che le possibilità non dovrebbero essere solo per chi ha portato a compimento i cosiddetti <i>percorsi “d'eccellenza”</i> nello studio – richiesti all'estero – ma per chiunque abbia <b>capacità </b>specifiche e rivendichi il <b>diritto </b>di non essere <i>costretto </i>a lasciare il proprio Paese.</span></div>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /><b><i>Posto fisso, ciao!</i></b> - E qui si arriva al nocciolo della questione. Per i giovani notrani – diverse indagini lo hanno confermato per l'ennesima volta - “<b>le Poste sono ancora meglio del digitale</b>”, ovvero la mentalità del<i> posto fisso</i> è imperante. Se vogliamo anche legittima: in fondo, un giovane mica può <i>desiderare </i>di dover <i>cercare </i>e <i>cambiare </i>lavoro per tutta la vita. Anche se stimolante, è un'idea che può creare un po' di <b>leggera ansia</b> se uno sogna una famiglia, no?<br /><br /> Quindi capisco quando <b>Santagata </b>dice “L'idea del posto della vita – che non esiste praticamente più manco alle Poste – è una <i>mentalità </i>che affligge questo paese”, ma ho sentito anche benissimo quando prima ha affermato che il “<b>mercato digitale</b>” <b>non è la soluzione ai problemi </b>di occupazione in Italia (e non lo sarà ancora per molto tempo). Può essere però una grande <b>risorsa</b>, a patto che a monte ci sia un sistema di <i>formazione </i>che ad oggi in Italia è assente.<br /><br /> In poche parole, mancano veri e propri <b>percorsi di studio</b> che permettano ai ragazzi di saper lavorare in ambiti che ormai sono una realtà e un'opportunità, come quello della programmazione, della grafica e delle app. Quando al <b>Sant'Anna di Pisa</b> è stato attivato un master in programmazione di app per mobile, chi lo ha seguito ha trovato quasi immediatamente un'occupazione.</span></div>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /><b><i> Il lavoro sarà demonetizzato - </i></b>“Non saremo più pagati per il <i>tempo </i>impiegato su un lavoro, ma per il lavoro stesso, il singolo <i>task</i>”. Così <b>Carnevale </b>introduce il concetto che alla fine porta alla frase evidenziata. Il lavoro sarà “svuotato” del suo <i>valore </i>monetario (in ordine di tempo) per essere <i>valutato </i>e <i>pagato </i>per i <b>risultati</b>.<br /><br /> Ovvero: non sarai più <i>pagato per il tuo tempo</i>, ma per il singolo compito (che pure avrà una scadenza) e sarà <b>affar tuo</b> se sarai più o meno bravo nel “perderci” più o meno ore sopra. <br /><br /> Poi, quando Quintarelli parla di <b>provvedimenti </b><i>ad hoc</i> che dovrebbero essere presi dalla politica per il mondo del lavoro che sta cambiando grazie al digitale, mi vengono in mente tutte le bellissime azioni che i vari governi hanno intrapreso nei confronti del <b>web </b>e mi sfugge una risatina (isterica).</span></div>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /> Cosa mi ha lasciato, quindi, questo incontro? </span></div>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Ha peggiorato il senso di <b>inquietudine </b>che avevo rispetto al mondo del lavoro. I salari <i>crolleranno</i>, la ricerca di occupazione sarà continua e la competizione <i>serratissima </i>(“siamo tutti in competizione con l'ultimo degli indiani”, <b>Carnevale </b>dixit), esisteranno sempre meno <b>super-specializzati ricchi </b>e un “<b>proletariato digitale</b>” che vedrà i soldi col binocolo... quasi come nell'era industriale del primo Ottocento.<br /><br /> Siamo sicuri che il <b>web</b>, nell'ambito lavorativo, ci stia <i>davvero </i>facendo progredire, come società? </span></div>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><i>Se ti va, puoi leggere anche:</i><br />- <a href="http://ognitantopenso.blogspot.it/2014/09/macchianera-awards-mia-2014.html" style="font-weight: bold;" target="_blank">Due o tre cose sui Macchianera Italian Awards</a></span></div>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">- <a href="http://ognitantopenso.blogspot.it/2014/09/potere-non-clic.html" style="font-weight: bold;" target="_blank">Il potere del clic. Anzi, del non-clic</a></span></div>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">- <a href="http://ognitantopenso.blogspot.it/2014/08/utilizzare-meglio-social-media.html" style="font-weight: bold;" target="_blank">Utilizzare meglio i social (ed evitare travasi di bile)</a></span></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/18021184986946903825noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6601726165517746779.post-53985504891159976132014-09-15T01:04:00.002-07:002014-09-15T01:26:53.783-07:00Due o tre cose sui Macchianera Italian Awards 2014<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgXHVGcdwdmWcxpJRvD1S5K1uQlvw1sUkRBNozhLZgZULu-2KNFL56jdlOKKB_MY8KGPi3j_tB-Y3180Asr5STm_cAaqb0lT1h4DOpP2gpG7L8zoV3Te2DGvh0sRWpqN84ULcWG3vX2_K4/s1600/mia14.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgXHVGcdwdmWcxpJRvD1S5K1uQlvw1sUkRBNozhLZgZULu-2KNFL56jdlOKKB_MY8KGPi3j_tB-Y3180Asr5STm_cAaqb0lT1h4DOpP2gpG7L8zoV3Te2DGvh0sRWpqN84ULcWG3vX2_K4/s1600/mia14.jpg" height="199" width="320" /></a></div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Come sono stati questi <b>Macchianera Italian Awards 2014</b>?<br /><br /> Prima di tutto, <i>affollati</i>.<br /><br /> Il <b>Teatro Novelli</b> di <b>Rimini </b>letteralmente <i>esplodeva </i>di pubblico e, all'apertura delle porte avvenuta con leggero ritardo, è soltanto grazie al morso del ragno radioattivo dei tempi del liceo se sono riuscito a rimediare un paio di posti a sedere.<br /><br /> Gente in piedi, gente ficcata in ogni anfratto, gente seduta per terra e sulle scalinate, in definitiva, dappertutto. L'atmosfera è sempre rimasta <i>giocosa </i>e <i>divertita</i>, riflettendo lo spirito “comunitario” della manifestazione, che ha il grande pregio di non prendersi <b>mai troppo sul serio</b>. Anche i cori da stadio che hanno accompagnato qualche premiazione hanno espresso la sana competizione tra i “nominati”, senza mai eccedere.<br /><br /> Comitive di <b>blogger </b>numerose e rumoreggianti hanno dunque furoreggiato in platea e galleria, mentre sul palco si procedeva <i>spediti </i>come treni – per evitare lungaggini, missione difficile ma compiuta in due ore e un quarto – con <b>Gianluca Neri</b> e <b>Andrea Delogu</b> + vari <i>guest host</i> a smistare nomination, siparietti e vincitori ma soprattutto a dare e (fulmineamente) togliere i microfoni per gli <i>speech </i>dei trionfatori.<br /><br /> (<a href="http://bit.ly/vincitori-mia14" target="_blank"><b>QUI l'elenco dei vincitori</b></a>)<br /><br /> Molti i “grandi nomi” versione <b>web </b>che si sono affermati vincitori durante la serata, a volte anche a <i>scapito </i>di blog veri e propri, vedi nell'informazione <b>Ansa.it </b>(<i>news</i>), <b>Il Fatto Quotidiano</b> (<i>testata online</i>),<b> Il Sole 24 Ore</b> (<i>economia</i>) e <b>Wikipedia </b>in Italiano (<i>educational</i>).<br /><br />Tra i migliori siti premiati per la loro attività, “facce” vecchie e nuove ma tutte meritevoli – come anche molti dei nominati, va detto, la competizione è stata serrata – tra i quali spiccano <b><a href="http://www.bastonate.com/" target="_blank">Bastonate </a></b>(<i>musica</i>), <b><a href="http://www.abbiamoleprove.com/" target="_blank">Abbiamo le prove</a></b> (<i>letteratura</i>)<b> <a href="http://prejudice.kekkoz.com/" target="_blank">Friday Prejudice</a> </b>(<i>cinema</i>), <b><a href="http://www.qualcosadisinistra.it/" target="_blank">Qualcosa di sinistra</a></b> (<i>opinione politica</i>), <b><a href="http://www.lecosecambiano.org/" target="_blank">Le cose cambiano</a> </b>(<i>Lgbt</i>).</span><br />
<div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /> </span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhKFC3wZBqzzhM1NmLCbbDRslyvZAbfAAJn2RcAaO3D2f8F659hjD20gXQVA67ijkPjYtaoRVLKTHw0PSylSmdJF7Zz3R0Ut9zK6_W4pCVs0HzEX81kT_pBIk6Wjp228LICjeRx8H88A9g/s1600/spinoza.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhKFC3wZBqzzhM1NmLCbbDRslyvZAbfAAJn2RcAaO3D2f8F659hjD20gXQVA67ijkPjYtaoRVLKTHw0PSylSmdJF7Zz3R0Ut9zK6_W4pCVs0HzEX81kT_pBIk6Wjp228LICjeRx8H88A9g/s1600/spinoza.jpg" height="320" width="320" /></a></span></div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">
Tra le conferme, <b>ItalianSubs</b> e i suoi insostituibili traduttori, sito che vince per la quarta volta di fila, se non erro, e <b>Spinoza</b>, che da <i>sei anni</i> domina incontrastato nella categoria satira. <b>Stefano Andreoli</b>, presentatosi sul palco con lo squadrone (quasi) al completo, non ha mancato di lanciare un paradossale messaggio a tutti i concorrenti: “<i>Le battute sul web hanno rotto il cazzo!</i>”. </span></div>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /> Nel suo anno d'oro <b>Pif </b>ha sbaragliato la concorrenza anche ai <b>MIA</b>, affermandosi tre volte come personaggio più apprezzato dalla Rete, miglior regista italiano (per <i><b>La mafia uccide solo d'estate</b></i>) e autore/conduttore tv (<i><b>Il testimone</b></i>). <b>Paolino Ruffini</b>, forte dei suoi incassi milionari, ha preso tutti per il culo dopo aver incassato il premio peggior film (<b><i>Fuga di cervelli</i></b>) via video con un bel “Dai, distruggete sul web anche il mio prossimo film, che tanto guadagno ugualmente una <i>vagonata di vaini</i> (soldi in livornese <i>ndr</i>)” Un umile<b> Chef Rubio </b>si è lanciato in un'invettiva stile la <b><i>25ma ora</i></b> per ritirare il premio di miglior chef, mentre come miglior disegnatore è stato eletto l'ormai lanciatissimo <b>ZeroCalcare </b>e come migliori youtubers i ragazzi di <b>The Jackal</b>.<br /><br /> Rivelazione dell'anno, “Se i quadri potessero parlare”.<br /><br /> Non posso poi non citare gli amici di <b><a href="http://www.scientificast.it/" target="_blank">Scientificast </a></b>che, con un lavoro davvero impegnativo e di qualità, hanno portato a casa il premio per miglior programma-podcast sul web con la loro lodevole azione di divulgazione scientifica. Bravi!<br /><br /> Un saluto anche ad autorevoli e apprezzati personaggi presenti in platea ma non saliti sul palco: <b><a href="https://www.facebook.com/Complotto" target="_blank">Protesi di Complotto</a></b>, <b><a href="http://bagniproeliator.it/" target="_blank">Nebo</a></b>, <b><a href="https://www.facebook.com/feudalesimoeliberta" target="_blank">Feudalesimo e Libertà</a></b>.<br /><br /> Adesso, anche io vorrei consegnare idealmente qualche <i>riconoscimento</i>:<br /><br /> Non so se qualcuno lo racconterà <i>ufficialmente</i>, ma di sicuro il premio al <b>vincitore più contestato</b> della serata va a <b>AlFemminile.com</b> (tra l'altro “gold partner” della manifestazione), accolto dai boati della platea al momento di ricevere il riconoscimento quale <i>miglior community</i>. <br /><br /> Premio agli <b>spettatori più molesti </b>della serata ai ragazzi di <b>Vagabondo.it</b>, che con cori da stadio e contrappunti gridati dal loggione hanno movimentato la scena, regalando anche, a volte, gustosi siparietti con chi stava sul palco!<br /><br /> Promossi i presentatori ufficiali – tra cui anche <b>Matteo Bordone</b>, <b>Daniela </b><i style="font-weight: bold;">Stazzitta </i><b>Collu </b>e <b>Carlo Gabardini</b> - ma faccio un plauso particolare allo stile “flash” e alla buona presenza sul palco di <b>Comeprincipe </b>per l'esecuzione della categoria <i>Twitter pride</i>.<br /><br /> Cose da <i>sottolineare</i>:</span><br />
<ul><span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">
<li>L'<b>assenza</b> fisica pressoché totale di tutti i premiati <i>vip</i>, pure se potenzialmente “alla mano” (Zoro, Zerocalcare, The Jackal) forse dovrebbe fare riflettere. Vanno bene i <b>video </b>di ringraziamento – e va bene pure premiare grossi calibri per far parlare dell'evento – ma non vedere quasi nessuno dei vincitori “famosi” a ritirare il premio fa uno strano effetto, manco abitassero in un altro continente...</li>
<li>Il “<i>passamicrofono</i>” tra più conduttori ci può stare, ma poi far rimanere tutti sul palco seduti e inattivi per gran parte del tempo forse è superfluo! </li>
<li>Come detto sopra, il coinvolgimento di tv-radio-marchi famosi e conosciuti anche da mia nonna è perfettamente sensato e finanche vitale per un evento come i <b>MIA</b>, però arrivati a questo punto è necessario rivedere alcune categorie e l'inserimento “nello stesso girone” di <i>giocatori</i> completamente diversi. </li>
</span></ul>
<br />
<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="360" src="//www.youtube.com/embed/5qZbK1CrknE" width="640"></iframe><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Ciò detto, ci si vede nel <b>2015 </b>ai <b>MIA </b>(ovunque siano, anche a costo di calarmi dal soffitto come Tom Cruise in <i>Mission:Impossibile</i>).</span></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/18021184986946903825noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6601726165517746779.post-28634718172835904092014-09-15T00:14:00.001-07:002014-09-15T01:46:04.532-07:00I vincitori dei Macchianera Italian Awards 2014 - #MIA14<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjdziq1ANHJ-Tr8jwX18Z_4bXGI-Tm2wLGaIE0EhuNrqtWt40KATNzk5_dtHs3qzfi74SiLaby_QtMxrSFUhPdUHTwfYY6hphlD4kaSKYuKwbx6WCiWItsQgAMBcLwEjc89shQgrFfYeS0/s1600/mia-lercio.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjdziq1ANHJ-Tr8jwX18Z_4bXGI-Tm2wLGaIE0EhuNrqtWt40KATNzk5_dtHs3qzfi74SiLaby_QtMxrSFUhPdUHTwfYY6hphlD4kaSKYuKwbx6WCiWItsQgAMBcLwEjc89shQgrFfYeS0/s1600/mia-lercio.jpg" height="179" width="320" /></a></div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Ecco qua i vincitori dei <b>Macchianera Italian Awards </b>del <b>2014.</b></span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><b><a href="http://ognitantopenso.blogspot.it/2014/09/macchianera-awards-mia-2014.html" target="_blank">Qui trovi la "cronaca" e un commento</a></b> alla serata di premiazione!</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><b><br /></b></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><b>Migliori Siti</b><br /><br />Miglior sito dell’anno – <b>Lercio.it</b><br /> Miglior sito di news – <b>ANSA.it</b><br />Miglior Testata Giornalistina online – <b>Il Fatto Quotidiano</b><br />Peggior Testata Giornalistica – <b>Studio Aperto</b><br />Miglior sito per genitori e bambini – <b>Pianeta Mamma</b><br />Miglior sito di viaggi – <b>Turisti per Caso</b><br />Miglior sito di economia – <b>Il Sole 24 Ore</b><br />Miglior start up – <b>Musixmatch</b><br />Miglior community –<b> AlFemminile</b><br />Miglior sito LGBT – <b>Le cose cambiano</b><br />Miglior sito Educational – <b>Wikipedia in Italiano</b><br />Miglior Sito Tecnico Divulgativo – <b>Wired Italia</b><br />Miglior sito Musicale – <b>Bastonate</b><br />Miglior sito letterario – <b>Abbiamo le prove</b><br />Miglior sito politico d’opinione – <b>Qualcosa di sinistra</b><br />Miglior sito televisivo – <b>Italian Subs</b><br />Miglior sito di cinema – <b>Friday Prejudice</b><br />Miglior Sito Food – <b>Kitchen Aid Italy</b><br />Miglior sito Fashion & Beauty – <b>ClioMakeUp</b><br />Miglior Sito di satira – <b>Spinoza.it</b></span><br />
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><b><br /> Dal web</b><br /><br /> Miglior Polemica – <b>Scienziati Vs Le Iene sul Caso Stamina</b><br />Miglior Selfie – <b>Belen Rodriguez</b><br />Horror Selfie – <b>Bruno Vespa feat. Berlusconi</b><br />Miglior pagina social – <b>Tua madre è leggenda</b><br />Miglior battuta – <b>Lercio.it</b><br />Miglior articolo web – <b>“Tutta la storia del metodo stamina” di Wired.it</b><br />Miglior Hashtag – <b>#VinciamoPoi</b></span></div>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><b><br /> Personalità</b></span></div>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><b><br /></b>Rivelazione dell’anno – <b>Stefano Guerrera de “Se i quadri potessero parlare”</b><br />Cattivo più temibile – <b>Andrea Diprè</b><br />Miglior Disegnatore – <b>Zerocalcare</b><br />Miglior youtuber – <b>The Jackal</b><br />Miglior Personaggio 2014 – <b>Pif</b><br />Miglior FoodBlogger – <b>Latteria Inalpi</b><br />Miglior Chef – <b>Chef Rubio</b><br /><br /><b> Brand & Pubblicità</b><br /><br />Miglior Brand online – <b>Amazon</b><br />Miglior Campagna Adv Online – <b>DUREX & Rocco Siffredi</b><br /><b>Tv, cinema e radio</b></span></div>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><b><br /></b>Miglior radio / programma /podcast sul web – <b>Scientificast</b><br />Peggior trasmissione radio – <b>Lo Zoo di 105</b><br />Peggiore radio – <b>RadioPadania</b><br />Migliore programma radio – <b>Deejay Chiama Italia</b><br />Peggior spot televisivo – <b>Pittarosso</b><br />Miglior spot televisivo – <b>IKEA</b><br />Trasmissione TV più social – <b>Gazebo</b><br />Peggior Trasmissione TV – <b>Pomeriggio5</b><br />Miglior trasmissione TV – <b>Il Testimone</b><br />Miglior Canale TV – <b>DMAX</b><br />Peggior Film Italiano – <b>Fuga di Cervelli</b><br />Miglior Film Italiano –<b> La mafia uccide solo d’estate</b></span></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/18021184986946903825noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-6601726165517746779.post-90660785451930250962014-09-12T00:44:00.001-07:002014-09-12T00:44:36.967-07:00I social media... secondo Hitchcock<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEguBTcPI-VmT9IqKb5btDheHwxvD9bOrGMvD3IZzeFkBG8sVy1ESXvKjGrTsSSdYGoRosGhBD6DngCGfrbR8MR90VdYypI5ET34grk7U_zfuyJFn0cIjwAd19RCRdfwwky6AO_gctru4tU/s1600/hitchock-social.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEguBTcPI-VmT9IqKb5btDheHwxvD9bOrGMvD3IZzeFkBG8sVy1ESXvKjGrTsSSdYGoRosGhBD6DngCGfrbR8MR90VdYypI5ET34grk7U_zfuyJFn0cIjwAd19RCRdfwwky6AO_gctru4tU/s1600/hitchock-social.jpg" height="213" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Immagine <a href="https://www.flickr.com/photos/tom-margie/4953288994/in/photolist-8xGUfo-3cg5pN-KeUDK-6KC5im-aCWqzT-aD1gN3-6nr3x-6J5jCQ-aNfwCD-4MnjD-b8kAig-643gQj-5xWqUm-643gVJ-643hjG-6DtaHA-dRMLx5-bEDcjf-643grL-6HYTrp-7JwEL-cSrUnb-oAVvgq-643fE3-6HYTmP-tCGqR-ic2w6H-5krjqm-6nqKP-9MFrrA-5GtxrT-8VSQn3-kDg2R5-oswon-5KjVjw-6vdLNn-4tti7m-9GcdQS-4vyT9n-6uqMMe-6vhX8h-6vdL1t-tJ7UF-4MbvE1-okKRwD-dVpzEQ-63Y2ve-oATuyC-oCTxub-oEFjQ6" target="_blank">via</a></td></tr>
</tbody></table>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Secondo me <b>Alfred Hitchcock</b>, grande regista e <i>maestro del brivido</i>, sarebbe stato anche uno splendido <i>user </i>dei <b>social media</b>. La sua intelligenza e il suo umorismo sarebbero stati utilissimi per sottolineare alcuni aspetti della vita <b>online</b>. Da cinefilo accanito, prendo avvio da tre citazioni del suo repertorio (dedicate al <b>cinema </b>ma applicabili al <b>web</b>) per analizzare alcuni aspetti <i>social</i>. <br /><br /><b><i> “Il cinema è la vita con le parti noiose tagliate”</i></b><br /><br /> I social sono un po' così, no? Vediamo – e <i>mostriamo </i>– solo le parti <b>interessanti </b>e i contenuti che ci sembrano adatti. Un vero e proprio “<b>montaggio</b>” del film della nostra vita-azienda-attività-etc.<br /><br /> Peccato che per avere successo, nella vita vera e quindi anche nelle strategie di social marketing, ci sia dietro un grandissimo – e spesso <b>noioso </b>– lavoro da fare. Pianificazione, realizzazione, scrittura, programmazione...<br /><br /> Ma questo può essere esteso a qualsiasi <i>lavoro</i>, sia ben chiaro. Scordati di fare lo sbirro all'americana senza dover compilare migliaia di scartoffie. Non potrai essere i miglior sportivo della categoria se non ti distruggi per ore e giorni e mesi di allenamenti. Non esiste l'<b>idea geniale</b> che ti farà diventare milionario perché sei bello e bravo: dovrai sputare sangue per farla accettare e renderla di successo.<br /><br />Non ci sono <i>scorciatoie</i>. Non ci sono <i>jump-cut</i>. Non ci sono montaggi antologici. C'è la tua <b>vita</b>, e ci sei tu: in mezzo, un sacco di <b>fatica</b>.<br /> <br /><br /><b><i>"C'è qualcosa di più importante della logica: l'immaginazione"</i></b><br /><br />Ok, ti sei fatto una cultura su <i>social media marketing</i>, sullo <i>storytelling</i>, sul <i>blogwriting</i>, hai letto ogni singolo <b>post </b>presente sul web e tutte le pubblicazioni sul come <i>brandizzarti</i>, su come trovare clienti tra le PMI, i <i>10 modi per fare breccia su facebook-twitter-pinterest-tumblr-googleplus</i>.<br /><br />Sei una dannata macchina da guerra, il <b>Robocop </b>del web, il <b>Terminator </b>delle relazioni online, siano b2c che b2c. Bravo.<br /><br />Adesso dimentica tutto quello che hai imparato e <b>segui il cuore</b>. Lascia da parte un attimo il <i>cervello</i>. Devi capire cosa ti può rendere unico e speciale, cosa può renderti diverso da tutti gli altri là fuori. Che hanno letto, studiato e messo in pratica le tue stesse cose. Anzi, di più.<br /><br />Pensa fuori dagli schemi e segui ciò che senti. Poi attacca il cervello e la logica.<br /><br /><b><i>"Il cinema non è un pezzo di vita... è un pezzo di torta"</i></b><br /><br />Indovina un po'? I <i>social </i>non sono la vita vera! Sono belli, a volte sono pure <i>buoni</i>, non parliamo poi della loro <b>utilità</b>. <br /><br />Ma non cadere mai nell'errore di considerarli come <b>vita reale</b> o di prenderli per oro colato. O peggio, farne il <b>centro della tua vita</b>.<br /><br />Utilizzare i<b> social media</b> è un po' come utilizzare uno strumento o guidare l'auto: non vorrai mica mangiare, dormire e incontrare persone dentro un'auto, vero? (Ok, magari in auto si può fare altro, ma questo non è <i>quel </i>tipo di blog!)<br /><br />Morale della favola: se la vita non è un film, <b>la vita non è neppure internet</b>.<br /><br />Sembra una <b>banalità </b>sconcertante, eppure fa sempre bene ricordarselo: staccarsi dal pc o dal tablet e fare una bella <i>overdose</i> di vita, incontrare persone, socializzare online è la cosa migliore di tutte, il punto cardinale delle tue attività.<br /><br />E stasera, tutti a farsi una maratona di film del vecchio <b><i>Hitch</i></b>!</span><div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><i>Se ti va di leggere ancora qualcosa...</i></span><div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><b>- <a href="http://ognitantopenso.blogspot.it/2014/09/potere-non-clic.html" target="_blank">Il potere del clic. Anzi, del NON clic.</a></b><br /><b>- <a href="http://ognitantopenso.blogspot.it/2014/09/marketing-social-hicks.html">Lavori nel marketing? Ucciditi (ma anche no)</a><br />- <a href="http://ognitantopenso.blogspot.it/2014/09/villaggio-sociale.html">Nel villaggio social(e), non basta esserci: devi sapere il perchè!</a></b></span></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/18021184986946903825noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6601726165517746779.post-69245418864591402092014-09-09T15:27:00.001-07:002014-09-09T15:30:24.110-07:00Il potere del clic. Anzi, del non clic<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEicbHbd6bTmQPFlMU12REPzmMrTSZhpZrsKC7GOIlqiLUO7-FoloGhIhh9CCxEhc9OQaetG3XVfItiugM4DpEIbGYzNiHAXsKNRo6Tf37IIkbwO9lwb3GbNUcCge5kSnvtYP50AYIyAPxU/s1600/clic-potere.png" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEicbHbd6bTmQPFlMU12REPzmMrTSZhpZrsKC7GOIlqiLUO7-FoloGhIhh9CCxEhc9OQaetG3XVfItiugM4DpEIbGYzNiHAXsKNRo6Tf37IIkbwO9lwb3GbNUcCge5kSnvtYP50AYIyAPxU/s1600/clic-potere.png" height="268" width="320" /></a></div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Penso che esistano pochi concetti <i>noiosi</i> al mondo quanto quello di <b>responsabilità</b>.<br /><br /> Non <i>fraintendermi</i>, prendo sul serio il <b>senso di responsabilità</b>, non potrei vivere senza, nel privato come nel lavoro. Ma guardiamoci in faccia e diciamoci le cose come stanno: tu forse bevi <i>sempre</i> responsabilmente? O guidi <i>sempre</i> responsabilmente? Hai uno stile di vita per cui dormi, mangi, fai movimento <i>in modo</i> responsabile? O prendi ogni singola decisione nella vita <b>assumendoti tutte le responsabilità</b>?<br /><br /> Non credo. È assolutamente umano (e parlo per esperienza). <br /> Così come è <i>logico</i> sbuffare o rovesciare gli occhi non appena senti qualcuno iniziare una frase con, tipo: “Bisogna essere <i>responsabili</i>... bla bla bla”.<br /><br /> A quel punto, ci scommetto, hai già staccato il cervello.<br /> Tra i tanti concetti <i>abusati</i> e <i>bistrattati</i> dei nostri tempi, infatti, quello di <b>responsabilità</b> è uno dei primi della lista.<br /><br /> Bene, io sono qui, adesso, a scriverti in questo <b>post</b> che<b> cliccare responsabilmente</b> può <b>cambiare il mondo</b>. Il mondo <i>online</i>, poi chissà.</span><br />
<div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /> Mi spiego meglio: sul <b>web</b> l'evoluzione passa da come l'<b>utente si comporta online</b>. Ogni azione è preceduta da un <b>clic</b>, nella stragrande maggioranza dei casi: con quelli di aprono <b>link</b>, si danno <i>consensi</i>, si mettono <i>mi piace</i> e si fanno <i>condivisioni</i>.<br /><br /> Ora, ogni giorno ci lamentiamo che c'è <i>qualcosa</i> là fuori, sul <b>web</b>, che non ci piace. E magari ci scagliamo contro questa cosa con particolare veemenza.<br /><br /> C'è persino chi arriva a creare veri e propri <i>flame</i> (se non a <i>trollare</i>) per distruggere qualcosa che detesta. Nella maggior parte dei casi, è uno spreco di energie e di creatività.<br /><br /> Mai come adesso possiamo capire quanto l'<b>indifferenza</b> (dunque il <b>non-clic</b>) sia un'arma potente nelle mani degli utenti del web. I <i>banner</i> pubblicitari sono ingannatori? Non clicchiamoci sopra: dopo un po' ci siamo arrivati, i banner sono in via di estinzione, ecco allora qualcosa “di meglio”, magari un <i>native advertising</i> meno “offensivo e più impegnativo per chi lo promuove.<br /><br /> I <b>titoli</b> sensazionalistici dei siti d'informazione ti fanno schifo? Quelli smaccatamente utilizzati come “amo” per <i>acchiappare</i> visite ti insultano? Il <i>gossip</i> ti deprime? <b>Non cliccare</b> sulla notizia o sul post, non perdere neppure tempo a <i>commentare</i>. Se il riscontro cala sensibilmente, chi di dovere prenderà provvedimenti e vedrai meno contenuti del genere in giro.<br /><br /> Regola generale: se non fa discutere, se non genera numeri, <b>non esiste</b>.<br /><br /> Possiamo riuscire, attraverso il nostro <b>non-clic</b>, a ridimensionare o far evolvere quello che “non ci piace”.<br /><br /> Il modo in cui utilizziamo i nostri <b>clic</b> può davvero cambiare il mondo. Ogni volta che clicchi su qualcosa <b>esprimi una concreta e determinante azione pubblica</b>, anche se non te ne rendi conto. Non solo perché (forse) sei monitorato e produci dati da analizzare, ma perché determini il successo del contenuto che decidi di aprire.<br /><br /> Dobbiamo solo esserne più <b>consapevoli</b> e utilizzare il potere del (non) clic con – ok, adesso puoi <i>sbadigliare</i> – maggiore senso di <b>responsabilità</b>.<br /><br /> Le cose non potranno che andare meglio. Il cambiamento è sempre qualcosa di positivo, no?</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><i>Se ti va di leggere ancora qualcosa...</i></span><br />
<b style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-large;">- <a href="http://ognitantopenso.blogspot.it/2014/09/marketing-social-hicks.html" target="_blank">Lavori nel marketing? Ucciditi (ma anche no)</a></b></div>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><b>- <a href="http://ognitantopenso.blogspot.it/2014/09/villaggio-sociale.html" target="_blank">Nel villaggio social(e), non basta esserci: devi sapere il perchè!</a></b></span><span style="background-color: white; color: #606060; font-family: 'Trebuchet MS', Trebuchet, Verdana, sans-serif; font-size: 12px;"><br /></span><span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><b>- <a href="http://ognitantopenso.blogspot.it/2014/09/esaurimento-da-social-prima-degli.html">Esaurimento da social, cosa NON fare d'impulso!</a></b></span></div>
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Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/18021184986946903825noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6601726165517746779.post-22103880013321915862014-09-08T00:46:00.002-07:002014-09-09T15:29:03.440-07:00Lavori nel marketing? Ucciditi (ma anche no!)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiX-0x4kCLNlRvqDoBSmBS7zRmFh3GznJYoaBPD4pPlSQLsJNsnawfTxw-qU4fVfTJhP5nFY73_VV-FLVAjaRCnszNO8L8n9NTuWerUmblQg_Vo_WdrcR6e5ysmcGeej8NNA5FI-LpXCVY/s1600/social-marketing-bill-hicks.png" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiX-0x4kCLNlRvqDoBSmBS7zRmFh3GznJYoaBPD4pPlSQLsJNsnawfTxw-qU4fVfTJhP5nFY73_VV-FLVAjaRCnszNO8L8n9NTuWerUmblQg_Vo_WdrcR6e5ysmcGeej8NNA5FI-LpXCVY/s1600/social-marketing-bill-hicks.png" height="202" width="400" /></a></div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">“<i>A proposito, se qualcuno qui lavora nella pubblicità o nel marketing... <b>uccidetevi</b>!</i>”. <br /><br /><b> Bill Hicks</b> è stato uno dei comici più brillanti, caustici e paradossali del ventesimo secolo. Rivedendo qualche sera fa la registrazione di uno dei suoi migliori spettacoli, mi ha colpito la veemenza con la quale si scagliava contro il mondo dell'<b>advertising</b>: era il 1993 (poco prima della sua morte per malattia).<br /><br /><b> Bill </b>se la prendeva soprattutto con il modo di fare pubblicità bolso, aggressivo e sessualizzato degli anni '80 e dei primi anni '90, in un contesto storico dove i rampanti 'yuppies' e i giovani imprenditori avrebbero <b>venduto anche le loro mamme</b> per fare affari guadagnare <b>montagne di soldi</b>.<br /><br /><b> Internet</b>, per inciso, era un <i>neonato </i>e ben lungi dal suo pieno sviluppo, tantomeno si poteva pensare alla rivoluzione dell'<i>online marketing</i> o del <b>social media marketing</b>.<br /><br /> Anche se i tempi sono radicalmente cambiati, <b>Bill</b> dice cose – condivise dal pubblico – che hanno una valenza universale: i <i>pubblicitari-marketingari</i>, definiti “<b>la progenie di Satana</b>” sono capaci di vendere qualsiasi cosa a chiunque, fregandosene di tutto il resto e soprattutto, guardando il mondo con <b>occhi che stampano il simbolo della moneta</b> corrente su qualsiasi oggetto o persona, riempiendo “di spazzatura” il mondo circostante.<br /><br /><iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="360" src="//www.youtube.com/embed/uZub-7ulikc" width="480"></iframe><br /><br /> Non è forse l'<b>idea ancora radicata</b> nella testa di tantissima gente? <i>Lavori nel marketing</i>? Oh, sei un tizio <b>senza scrupoli</b> e tendenzialmente bugiardo di cui è meglio non fidarsi. O farlo con molta cautela. (<i>Un po' come i giornalisti, e parlo da giornalista, lo so bene...</i>) <br /><br /> I <b>media </b>sono cambiati, la pubblicità lo ha fatto poco: prima c'erano <b>spot tv</b> invadenti, cartelloni aggressivi, offerte telefoniche, eccetera. Su <i>internet</i>? <b>Banner </b>invadenti, <b>pop-up</b> aggressivi e fastidiosi, subdole tecniche di <b>clic-baiting</b>, eccetera.<br /><br /> Eppure, di certo lo sai, queste sono ormai strategie perdenti. <br /><br /> Il <b>web </b>ci ha resi liberi anche da questo modo di fare di <b>pubblicità</b>, ci sono voluti tempo e un po' di fatica, ma finalmente sembra che il modello “<i>televisivo</i>” sia superato e che l'utente si sia stufato.<br /><br /> Ci vuole <b>coinvolgimento</b>, ci vogliono <b>autenticità </b>e <b>sincerità </b>nei messaggi, serve il <i>dialogo </i>tra produttore e consumatore, è necessario un nuovo modo di presentare e raccontare la propria storia invece di fotografare un prodotto e stamparci sopra un prezzo. <b>Storytelling</b>, <i>branding</i>, <i>social strategy</i>, ma soprattutto educazione e correttezza verso il “tuo” consumatore.<br /><br /> La domanda è: <i>cosa avrebbe pensato di Bill Hicks di questi nuovi fenomeni</i>? Come avrebbe scherzato (dicendo quindi la <b>verità</b>) sul modo di fare <b>marketing </b>dei giorni nostri, sul web? Ma soprattutto: quando ti guardi allo specchio, tu giovane, rampante professionista del <i>social media marketing</i>, vedi <b>un piccolo aiutante di Satana</b>?<br /><br /> Se vuoi fare <b>marketing </b>in questo nuovo, strano mondo (per dirla alla <i>Star Trek</i>), <b>non devi ucciderti</b>. Devi uccidere <i>il piccolo aiutante di Satana che c'è in te</i>, togliere il simbolo della moneta da ogni elemento del mondo e vivere la tua professione con onestà, trasparenza e voglia di raccontare.</span><br />
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><i>Se ti va di leggere ancora qualcosa...</i></span></div>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><b>- <a href="http://ognitantopenso.blogspot.it/2014/09/villaggio-sociale.html" target="_blank">Nel villaggio social(e), non basta esserci: devi sapere il perchè!</a></b></span><span style="background-color: white; color: #606060; font-family: 'Trebuchet MS', Trebuchet, Verdana, sans-serif; font-size: 12px;"><br /></span><span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><b>- <a href="http://ognitantopenso.blogspot.it/2014/09/esaurimento-da-social-prima-degli.html">Esaurimento da social, cosa NON fare d'impulso!</a></b></span></div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><b>- <a href="http://ognitantopenso.blogspot.it/2014/08/promuovere-post.html">Hai scritto un bel post? Promuovilo come un reporter d'assalto!</a></b></span>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/18021184986946903825noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6601726165517746779.post-34775047436214414512014-09-03T00:23:00.002-07:002014-09-04T09:48:00.839-07:00Nel villaggio social(e), non basta esserci: devi sapere il perchè!<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiYb3EegVdRM8RX7dsARXgWLh9WovCOyR15sFVZGurtF9WBYl5RkCPQ0pGwy0DM0NEOsS7TUyXGqkx8fCVAJNJ6iQR0dG5oXe2TnwqYuRGJBa177N9xcJypqAzhPDXXdnsI3OxXfi3MEkM/s1600/3256859352_cf35412c5f_z.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiYb3EegVdRM8RX7dsARXgWLh9WovCOyR15sFVZGurtF9WBYl5RkCPQ0pGwy0DM0NEOsS7TUyXGqkx8fCVAJNJ6iQR0dG5oXe2TnwqYuRGJBa177N9xcJypqAzhPDXXdnsI3OxXfi3MEkM/s1600/3256859352_cf35412c5f_z.jpg" height="300" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Immagine <a href="https://www.flickr.com/photos/rosauraochoa/3256859352/in/photolist-5XNfPs-dUmKE4-7zffqz-71kMyY-7ew6Zc-7rbSNc-8eq2RU-7C5shk-9LAv66-amC4jN-6mYWTq-aFy3bt-dZxNRq-8w6RQw-6u2DBs-5XJ1Qc-6WJV3D-73qnar-9eVCSc-99BVQZ-9MoWtb-6WJV4p-eaoxka-9hNywz-9x7H6Z-8bspY4-4oUWXS-73qnaa-9arafu-6DtPYC-axnKy3-6u2Dkq-7rY7do-7o3noN-8o2UHU-9K45NU-7AuPFG-6qPE85-7YNkeA-7YNkh5-8Q7LKc-8Q7LSH-8Q7LZ4-8QaSeA-9yMPBV-71ZNv4-8NyVNa-7ZoM6n-3LnGDN-9hHPww" target="_blank">via</a></td></tr>
</tbody></table>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Il buon vecchio sociologo <b><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Marshall_McLuhan" target="_blank">Marshall McLuhan</a></b>, che ogni appassionato di comunicazione conosce per il suo assunto “<i>Il medium è il messaggio</i>”, aveva con le sue teorie anticipato il <b>web</b>, ma ora forse si farebbe due domande su quello che aveva definito “<b>villaggio globale</b>”.<br /><br />Certo, gli spazi si sono <i>ristretti</i>, le distanze <i>annullate</i>, i canali di comunicazione <i>moltiplicati</i>, ma in questo <b>villaggio</b>, quanti <b>abitanti</b> hanno </span><span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><i>davvero</i></span><span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"> un obiettivo di vita e quanti, invece, hanno <b>piantato una tenda</b> solo per dire “<i>Ehi, ci sono anche io!</i>”?<br /><br />Una delle mentalità più diffuse, - soprattutto nell'ambito <i>personal branding</i> o <i>social media marketing</i> - è quello del pensare che <b>basti semplicemente “esserci”</b>, sulle varie piattaforme <b>social</b>. Niente di più superficiale. Anche se, in effetti, il ritmo vertiginoso di status, <i>tweet</i>, post etc. ci fa sentire <b>tagliati fuori</b> se non facciamo qualcosa.<br /><br />Una risposta abbastanza chiara a questa concezione social dell'esserci per esserci arriva da <b>Brian Solis</b>, il teorico per eccellenza del <b>web</b>.<br /><br />In un'<a href="http://www.economistinsights.com/technology-innovation/opinion/what-social-business" target="_blank">intervista</a> al <i>The Economist</i>, <b>Solis</b> opera una distinzione netta – con la classica “parolina in più” che cambia tutto – tra <b>social<i> business</i></b> e <b>social<i> media</i></b>.<br /><br />Di fatto, non siamo più neppure nello stesso campo: con <b>social business</b> si indica la <b>filosofia</b> stessa che sta alla base dell'<i>essere “impresa social”</i> (che tu sia un battitore libero o un'azienda poco cambia). Il che vuol dire studiare un impatto positivo nella vita delle persone, ponderare la propria possibile utilità, mettere in atto una <b>cultura</b> specifica sulla quale modellare le proprie azioni, chiarire le proprie aspirazioni e mirare ad un “livello più alto” di <b>visione</b> e condivisione con gli altri.<br /><br />Con il termine <b>social media</b>, invece, si indicano solo e soltanto gli <i>strumenti</i> e i <i>canali</i> attraverso i quali queste decisioni vengono messe in atto.<br /><br />In sostanza, quello che ci dice l'eminente antropologo-futurologo è che spesso si pone in modo <i>ingenuo</i> troppa enfasi sui “<b>social media</b>” e ci si dimentica completamente del <b>quadro più ampio</b>. I<i>l medium NON è il messaggio</i>, non parla da solo e il suo utilizzo non comunica niente in più che possa portarti dei vantaggi.<br /><br />Tradotto, puoi avere tutti i <b>calendari editoriali</b> che vuoi, e dei contenuti molto carini e utili, ma se continua a sfuggirti il <b>senso ultimo </b>delle tue azioni sul web finirai invariabilmente per accumulare un bel gruzzolo <i>inutile</i> di post, status, tweet e foto.<br /><br /><b>Comunicare non basta</b>, sapersi far vedere/leggere neppure, bisogna studiare e rendere unica la propria comunicazione.<br /><br /><i>Dover bloggare</i> e <i>saper postare/tuittare</i> non basta. Quello che serve è un cambiamento della <b>mentalità</b> con la quale si affronta il <i>safari</i> nella savana dell'<b>internet</b>.<br /><br />I vecchi sistemi di pianificazione, le strategie vecchia scuola tradotte nel linguaggio online, i sistemi lenti e macchinosi sono quelli che ti faranno mangiare dal leone (= i <i>competitor</i>).<br />Solo avendo chiari i propri <b>obiettivi</b> e le proprie <b>possibilità</b>, si potrà sopravvivere e raggiungere la piena soddisfazione.<br /><br />Ciò che deve cambiare è essenzialmente l'<b>approccio</b> di ogni singolo utente o dell'azienda che si affaccia al <b>web</b>: capire e direzionare la propria <b>identità</b> e agire secondo criteri di <i>autenticità</i>, aprirsi completamente agli altri accettando a braccia aperte <i>idee</i>, critiche e consigli, collaborare ed <i>essere generosi</i>.<br /><br />Una volta compreso questo (il <b><i>core</i></b> del nostro <b>social business</b>), possiamo iniziare il nostro lavoro sui <b>social media</b>.</span><span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span><span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /><b>- <a href="http://ognitantopenso.blogspot.it/2014/09/esaurimento-da-social-prima-degli.html">Esaurimento da social, cosa NON fare d'impulso!</a><br />- <a href="http://ognitantopenso.blogspot.it/2014/08/promuovere-post.html">Hai scritto un bel post? Promuovilo come un reporter d'assalto!</a><br />- <a href="http://ognitantopenso.blogspot.it/2014/08/intelligente-stanza.html">Non sei "il più intelligente nella stanza"? Allora devi essere Spongebob!</a></b></span>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/18021184986946903825noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6601726165517746779.post-39684887432233839182014-09-01T00:48:00.003-07:002014-09-01T14:43:08.426-07:00Esaurimento da social? Prima degli istinti omicidi, leggi qua!<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi2eW1D7QCrRz-bTaNUTfXswYNJ7Mabxs-LoOEzsa-yrXuOjIiXtuHUyM5b0-2wHSve5varrakFowAqOrq2ml3BMRAqufrCFiP3eHBQawIdIJJuYUQOCay6ncfYcZsm3LUiJGtF_ud0B2E/s1600/esaurimento-social.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi2eW1D7QCrRz-bTaNUTfXswYNJ7Mabxs-LoOEzsa-yrXuOjIiXtuHUyM5b0-2wHSve5varrakFowAqOrq2ml3BMRAqufrCFiP3eHBQawIdIJJuYUQOCay6ncfYcZsm3LUiJGtF_ud0B2E/s1600/esaurimento-social.jpg" height="200" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Immagine by <b>Charlie Bink</b></td></tr>
</tbody></table>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Sai cos'è la <b>sindrome da burnout</b>?<br /><br />Prima che tu mi abbandoni per fiondarti su <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Sindrome_da_burnout" target="_blank">wikipedia</a>... se dico <b><i>stress </i></b>a cosa pensi?<br /><br />Esatto, tutta quella (brutta) serie di <b>cause </b>che ti portano ad essere <i>iperteso, irritabile, negativo, incattivito</i>... Una volta questo fenomeno si affibbiava solo alle professioni “d'aiuto” (hai presente il settore medico-sociale?) ma poi è stata estesa al <b>mondo del lavoro</b> a tutto tondo – che tu ci creda o meno, anche al settore <i>pubblico</i>, parlo per esperienza – e infine, naturalmente, può essere ritrovata anche nel nostro utilizzo professionale o meno dei <b>social media</b>.</span><br />
<div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Per farla breve: questione di<b><i> expectations vs. reality</i></b>, l'entusiasmo viene meno, le motivazioni dell'impegno pure, le soddisfazioni si negano anche al telefono, e il lavoro ti chiede troppo per non darti niente in cambio. <i>Suona familiare</i>?<br /><br />Ti sembra di non “arrivare mai”, gli obiettivi rimangono troppo <b>lontani</b>, chi dovrebbe darti una mano latita, non ottieni risultati anche se ti impegni... tutte cause che portano il tuo <b>umore sottozero</b> e che poi ti portano ad essere nervoso, distaccato, negativo, assente verso tutto e tutti.<br /><br />Ne <b>vale la pena</b>? Ovviamente no. Puoi farci qualcosa? <i>Certo</i>!<br /><br />Parlo da “semplice” utilizzatore dei <b>media </b>di ogni natura, non certo da <i>trombone </i>con le soluzioni in tasca, ma posso – avendolo vissuto sulla mia pelle – azzardare qualche ipotesi su come sconfiggere questo brutto muso del <b>burnout</b>. Parlo dei social, non del lavoro. Lì le variabili sono talmente tante e complesse che sarebbe davvero presuntuoso cercare di risolverle in un <b>post</b>!</span><br />
<div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br />Ok, dunque come evitare di “bruciare” il nostro entusiasmo verso questi splendidi mezzi che sono i <b>social media</b>? Oltre ad alcune raccomandazioni di carattere generale per partire al meglio (<b><a href="http://ognitantopenso.blogspot.it/2014/08/utilizzare-meglio-social-media.html" target="_blank">vedi qui</a></b>), ecco cosa fare quando ti senti arrivato al picco del tuo odio social e del rifiuto verso il prossimo virtuale: </span><br />
<ul><span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">
<li><b>Non perdere la calma e non cancellare nessuno dei tuoi profili</b>. Non del tutto. Nel momento in cui vorresti farlo può sembrare una buona idea (l'idea di sparire – anche se è solo un'idea – è allettante), ma se prima o poi vorrai tornare ad essere presente online, dover rifare tutto potrebbe essere decisamente frustrante. </li>
</span></ul>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">
</span>
<br />
<ul><span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">
<li><b>Cambia il tuo modo di essere presente online.</b> Prima di gettare la spugna, fai un tentativo estremo: modifica completamente il tuo approccio ai social. Tanto, che hai da perdere, se secondo te adesso non funziona? Quando dico completamente, intendo proprio del tutto: fai esattamente l'opposto di quelle che sono le tue abitudini (posta meno/di più, parla di altro, cambia stile), mantenendoti sempre entro i limiti della <i>netiquette</i>.</li>
</span></ul>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">
</span>
<ul><span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">
<li>A proposito di <b>netiquette</b>: ricorda sempre che <b>l'educazione è tutto</b>. Non permettere mai al tuo stato di frustrazione di trasformarti in un <i>eremita </i>cinico e avvelenato. Non c'è niente di peggio che vedere gente che sta online a sputare sentenze sui social e maltrattare chi li utilizza (oltre che un palese ossimoro,<b> l'eremita social </b>è un personaggio ridicolo, no?) </li>
</span></ul>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">
<ul>
<li><b>Fuggi dal pc</b> (anche dallo smartphone!) e immergiti nella realtà. I <b>social </b>ti hanno stufato, li trovi falsi e/o privi di stimoli e riscontri? Rimani attivo ma dirada l'attività, e impegnati nel <b>vivere “la vita reale”</b>. Magari vedrai che anche là fuori le cose non vanno meglio, o forse troverai persone per cui valga (ri)stabilire connessioni anche online. <b>Socializzare </b>nel mondo <i>reale </i>regala un miliardo di punti di vista differenti e di nuovi modi di approcciare le relazioni – anche quelle online. Provare per credere. </li>
</ul>
Questi non sono che “piccoli” <b>accorgimenti</b>. È facilissimo cadere in uno stato di “<b>apatia social</b>”, soprattutto se la nostra attività ha bisogno di riscontri dall'esterno.</span></div>
<div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Ma è anche altrettanto facile trovare un <b>equilibrio</b>, basta non soffermarsi troppo su quello che ci irrita o ci fa star male: lasciamo cadere, ogni tanto, le polemiche e disinteressiamoci di chi sembra essere sempre e comunque una star!<br /><br />Il <b>segreto </b>– che segreto non è – è abituare il cervello a pensare un pochino di più a te stesso e al tuo bene.</span><span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /><br /><br />- <b><a href="http://ognitantopenso.blogspot.it/2014/08/intelligente-stanza.html" target="_blank">Non sei "il più intelligente nella stanza"? Allora devi essere Spongebob!</a></b><br />- <a href="http://ognitantopenso.blogspot.it/2014/08/come-allenare-cervello-idee.html" style="font-weight: bold;">Allena il cervello ad avere buone idee!</a><br />- <a href="http://ognitantopenso.blogspot.it/2014/08/promuovere-post.html" style="font-weight: bold;">Hai scritto un bel post? Promuovilo come un reporter d'assalto!</a></span></div>
</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/18021184986946903825noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6601726165517746779.post-86156591717952186392014-08-29T01:27:00.003-07:002014-08-29T02:12:05.004-07:00Non sei "il più intelligente nella stanza"? Allora devi essere Spongebob!<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjSwRtJ4QIR56Sprpc-Azc0TMep0nqvGW3ACgBwTQHpLngAMwd8RNtxrr_-mmAFLemYYznzllSp_mIoBhjahGbW3GKFr5sk4EBbdrdbxYm82EE74Dzyo4dA54i9Kt3fCyYqjDutyoGM2DY/s1600/intelligente-spongebob.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjSwRtJ4QIR56Sprpc-Azc0TMep0nqvGW3ACgBwTQHpLngAMwd8RNtxrr_-mmAFLemYYznzllSp_mIoBhjahGbW3GKFr5sk4EBbdrdbxYm82EE74Dzyo4dA54i9Kt3fCyYqjDutyoGM2DY/s1600/intelligente-spongebob.jpg" height="200" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Immagine <a href="https://www.flickr.com/photos/anoopkumar/13091049943" target="_blank">via</a></td></tr>
</tbody></table>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">“<i><b>Se sei la persona più intelligente nella stanza, probabilmente hai sbagliato stanza</b></i>”.<br /><br /> Ti è mai capitato di leggere questa <b>frase</b>, scritta (o copiata e incollata) sulla <b>bacheca </b>di qualche tuo amico <i>simpaticone</i>?<br /> A me è successo diverse volte, l'ultima proprio ieri.<br />E ho pensato: “Beh, a volte è proprio bello <b>sbagliare stanza</b>, anzi... è <b>necessario</b>”.<br /><br /> Perché? Semplice. Tutti noi pensiamo, in qualche modo, di essere i <i>migliori </i>in quello che facciamo, anche soltanto in una delle nostre <b>passioni</b>. Scontrarci - anzi, trovarci nello stesso ambiente - con chi invece ci dimostra (senza alcuna fatica o presunzione) di essere migliore di noi e di ottenere i <b>risultati </b>che per adesso possiamo solo sognare... è un'esperienza fondamentale.<br /><br />Credo non esista niente di più <b>motivazionale </b>dello sbattere il naso contro il <i>muro </i>rappresentato dalle persone che, svolgendo semplicemente un <b>lavoro </b>o dedicandosi a qualcosa che <b>piace </b>loro, ci fanno comprendere i nostri <b>difetti</b>, le nostre mancanze. O magari, ci illuminano con un <b>metodo creativo-produttivo</b> che non avremmo mai pensato, e che probabilmente riuscirem(m)o a mettere in pratica <i>anche noi</i>.<br /><br />Il motivo è presto detto: <b>tu sei creativo come chiunque altro, se vuoi</b>. Nessuno è stato toccato da un'Intelligenza Superiore per ottenere le proprie <i>capacità </i>di avere idee e di saperle sviluppare. L'unica illuminazione che ti serve è quella degli <b>stimoli</b> esterni che saprai cercare, trovare e, infine, elaborare...<br /><br />- <b>Devi essere una spugna</b>: esatto! Pensa di essere un piccolo <b>Spongebob</b>. Devi ingigantirti <i>assorbendo </i>tutto quello che ti circonda. Fai in un modo di avere sempre dei <b>buoni stimoli</b> ogni giorno, <b>leggi </b>in modo compulsivo fonti che si occupano dei tuoi interessi e anche di argomenti che ti sono estranei (<i>non vorrai mica fossilizzarti, vero?</i>). Alla fine avrai trattenuto di sicuro qualcosa che ti servirà e renderà più ricco e saggio. <br /><br />- <b>Crea un appuntamento fisso per la tua creatività</b>. Sii <i>abitudinario</i>: non crederai mica alla leggenda degli artisti che fanno vita sregolata e producono le loro opere in <i>estemporanea</i>, vero? Tu devi essere un <b>noioso impiegato della creatività</b>. Trova un orario a te consono e utilizzalo ogni giorno. Un'ora, magari. Mettiti alla scrivania e inizia a sfidare il foglio bianco. Strizza i tuoi neuroni. </span><br />
<div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">- <b>Raccogli ogni ispirazione</b>. Un autore che mi piace molto, <b>Neil Gaiman</b>, dice che l'ispirazione arriva da ogni parte, e a volte bisogna <i>difendersi</i>. Nel senso che, se uno arriva al punto di essere capace di <b>trovare stimoli nella vita che lo circonda</b>, nei dialoghi con gli altri e in tutto quello che vede/legge... dovrà <i>trattenersi </i>dallo scrivere in ogni momento appunti sul taccuino per poter vivere la propria giornata senza il naso sul <i>bloc-notes</i>. Puoi provarci, no? <br /><br />- Infine, per citare l'onnipresente <b>Seth Godin</b>... se ti senti <i>bloccato</i>, fai uno sforzo d'immaginazione e <b>inizia qualcosa, qualsiasi cosa</b>. Pensa alla prima cosa che ti passa in testa e sviluppala, segnando la data sul calendario e fissando una scadenza. <b>Fare <i>qualcosa </i>è sempre meglio di fare <i>niente</i></b>. <br /><br /> La vera differenza, nella <b>creatività</b>, è tra il <b>nulla </b>e il <b>qualcosa</b>: non aver paura di creare e di misurarti con gli altri. </span></div>
<div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><i>Se ti va di leggere ancora qualcosa...</i><br /><b>- <a href="http://ognitantopenso.blogspot.it/2014/08/utilizzare-meglio-social-media.html">Come utilizzare meglio i social (e non deprimerti)</a><br />- <a href="http://ognitantopenso.blogspot.it/2014/08/come-allenare-cervello-idee.html">Allena il cervello ad avere buone idee!</a><br />- <a href="http://ognitantopenso.blogspot.it/2014/08/promuovere-post.html" target="_blank">Hai scritto un bel post? Promuovilo come un reporter d'assalto!</a></b></span>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/18021184986946903825noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6601726165517746779.post-67086468591276316672014-08-27T01:03:00.000-07:002014-08-27T01:31:38.203-07:00Promuovere il tuo post? Devi agire da reporter d'assalto<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgzkvZGuTHg-LjyA7SVmiLFO0_Y4VDi0t3jlSR8qCWSm3ENAdDUleAQnlgV5lCQpMSHUsAPVr4GhyL5CbtcSfFqraZHYMDZA7j0YFcf5pz-qh68EOCh-RlhNdim4QspVIhCh5pB5uw1ha8/s1600/promuovere-post-reporter.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgzkvZGuTHg-LjyA7SVmiLFO0_Y4VDi0t3jlSR8qCWSm3ENAdDUleAQnlgV5lCQpMSHUsAPVr4GhyL5CbtcSfFqraZHYMDZA7j0YFcf5pz-qh68EOCh-RlhNdim4QspVIhCh5pB5uw1ha8/s1600/promuovere-post-reporter.jpg" height="288" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><a href="https://www.flickr.com/photos/msulibrary/3325913841/in/photolist-3rrVd-56hmoG-48vB5-4xVw4h-cxQP9w-8XBXXz-whpT-8fN7Sk-8VPuAM-64Ubj6-ePdxxP-55qxrY-6gPTjo-2iyiEq-9mXPcf-ePpWHq-4MADcb-oJN91K-osiqoc-6nYdfd-9JxCFh-4zevWk-jznAvn-fSzFU-fxmwwy-bDvZ89-6JCjc6-3bwX5B-4i7znx-78nSMf-7FjB5V-mkbNu2-ecFtm-8r4pEi-9RMMzK-56wQVj-5dZ3zj-o4K9kz-o4J8Rc-ojbKyA-ojbYxG-o4J6yA-omc5G9-8hL6oN-51XhU7-894o2y-6iSZy6-3whva-oDGi1g-5U2ymb" target="_blank">Fonte</a></td></tr>
</tbody></table>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Hai scritto un <b>post</b> bellissimo, hai impiegato un paio di giorni – o anche più – per trovare l'<b>idea</b>, strutturarla, consultare <i>fonti</i> autorevoli, scrivere la <i>bozza</i> e cesellare la forma finale del testo. <br /><br /> Sei soddisfatto, e ora premi il tasto “<b><i>Pubblica</i></b>” con un bel sorrisone.<br /><br /> Cosa sorridi? <b>Sei a malapena a metà del lavoro!</b><br /><br /> Da quando ho iniziato a scrivere su questo <b>blog</b>, mi sono reso conto di una cosa: scrivere bene conta <i>molto</i>, <b>ma non è tutto</b>. <br /><br /><i> Capitan Ovvio</i>, eh? Beh, mica tanto. Finchè non ti trovi a fare i conti con la <b>dura realtà</b>, ovvero che tu e il tuo <b>blog</b> dovrete lottare contro la (giusta e naturale) <i>indifferenza</i> della gente, non capisci quanto valore ha la <b>corretta promozione</b> del tuo lavoro.<br /><br /> Quindi, se non hai i <b>numeri</b> sperati (<i>consiglio flash: non sopravvalutarti e non essere troppo ottimista)</i> inizia a farti un esamino di coscienza e chiediti “Ho fatto <i>davvero</i> di tutto per promuovere al meglio quello che ho scritto?”<br /><br /> Anche il contenuto più <b>utile</b> e ben realizzato, infatti, non è <b>niente</b> senza una decente <b>visibilità</b>.<br /><br /> Per questo – perdonami il “solito” parallelismo <i>giornalistico</i> – devi ragionare come se tu fossi un <b>reporter d'assalto</b> freelance e il <b>post/blog</b> la tua <i>grande notizia</i>: quindi, hai il compito di “diffondere” la tua notizia in modi diversi, su media diversi.<br /><br /> Primo <i>step</i>: pensare a fare uno o più titoli per ogni “mezzo di comunicazione”: una volta c'erano radio, tv, giornali... adesso <b>Twitter</b>, <b>Facebook</b> e <b>Google+</b>. Per ognuno di questi, elabora più <b>frasi di lancio</b> per il tuo <b>post</b>, ben mirate e che contengano parole chiave e concetti centrali.<br /><br /> Rifletti: su <b>Twitter</b> ci vogliono un paio di <i>hashtag</i> azzeccati, su <b>Facebook</b> questi non funzionano granché e servono piuttosto un paio di <i>righe</i> ben scritte per presentare il contenuto... <b>Google+</b> impone invece una vera e propria <i>sintesi</i> del post, formattata come fosse un testo indipendente, tra le 5 e le dieci righe, per funzionare alla grande.<br /><br /> Spaventato? No, questa deve essere una <b>sfida</b> stimolante per il tuo <b>cervello</b>!<br /><br /> Ok, una volta stabilito <i>come</i> e <i>dove</i> pubblicare, c'è però da fare qualche ulteriore “lancio” della nostra <b>notizia-post</b> anche attraverso delle “agenzie di stampa intermedie”, che si occupano di quel dato argomento. Ovviamente intendo i <b>gruppi</b> e le <b>community</b> che esistono su ogni <b>social</b>: non stai ancora sfruttando questa risorsa? <i>Male</i>! Fai una veloce ricerca in base ai tuoi interessi (e agli argomenti del tuo <i>blog</i>) e iscriviti, presentati e inizia a contribuire. Poi, presenta i tuoi post, che devono essere utili e “di valore”. Yeah!<br /><br /> Un buon <b>giornalista</b>, poi, non manca mai di essere <i>curioso</i> e di voler implementare il proprio lavoro con altre informazioni ed opinioni. Non essere <i>timido</i>, quando linki il tuo contributo, poni delle <b>domande</b> in merito al contenuto agli altri utenti del <b>web</b>. Sfidali e chiedi un parere. Farai del bene a te, a loro e al tuo post.<br /><br /> Ricorda poi una regola generale: se scrivi un <b>buon post</b>, uno che senti davvero e nel quale ti impegni per dare “qualcosa” agli altri, difficilmente questo <b>invecchierà</b>. Ogni tanto rispolveralo, aggiornalo e fallo vivere di nuovo sui <b>social</b>... poi rimettilo sulla mensola a risplendere. <br /><br /> E il tuo metodo per promuovere i post qual è?</span><br />
<div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><i>Se ti va di leggere ancora qualcosa...</i></span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">- <a href="http://ognitantopenso.blogspot.it/2014/08/utilizzare-meglio-social-media.html"><b>Come utilizzare meglio i social (e non deprimerti)</b></a><br />- <a href="http://ognitantopenso.blogspot.it/2014/08/come-allenare-cervello-idee.html"><b>Allena il cervello ad avere buone idee!</b></a><br />- <a href="http://ognitantopenso.blogspot.it/2014/08/pensare-successo-migliorarsi.html"><b>Prima di pensare al successo... migliora te stesso!</b></a></span></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/18021184986946903825noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-6601726165517746779.post-23367752271317897542014-08-26T00:31:00.002-07:002014-08-26T00:31:56.043-07:00La vita (non) è tutta un SELFIE, neppure in tv!<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgQb8xj2eSdCI_uSbOuARD7vcBvAdLDh-2JSRvKriEZQJzgZZ4uwGX9bvBi9yOX2QSAVveLJ7L-zhrHjiobFUWeV2ri4SfRVNP6gIJvgOfqFckM807PPhlXFQcN4XPWPOssR3t-hy_xKPw/s1600/Selfie_banner-1.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgQb8xj2eSdCI_uSbOuARD7vcBvAdLDh-2JSRvKriEZQJzgZZ4uwGX9bvBi9yOX2QSAVveLJ7L-zhrHjiobFUWeV2ri4SfRVNP6gIJvgOfqFckM807PPhlXFQcN4XPWPOssR3t-hy_xKPw/s1600/Selfie_banner-1.jpg" height="200" width="400" /></a></div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Quando il <b>cinema</b> e la <b>tv </b>si occupano delle “<b>nuove tendenze</b>”, in particolare di <b>tecnologia</b>, spesso queste vengono approcciate in maniera <i>goffa</i> e poco rispettosa della loro natura.<br /><br /> Figuriamoci quindi cosa può succedere con una serie che si intitola <b><i>Selfie</i></b>... sì, avete letto bene, proprio come quelli che vi fate in continuazione. Una <b>serie tv </b>che, dunque, dovrebbe parlare di <b>social media</b>, o almeno affrontarli come motore delle vicende.<br /><br /> Prima di farvi venire <i>l'orticaria </i>– se non sopportate i <i>selfie</i> – rilassatevi: il telefilm, in onda sul canale americano <b>ABC</b>, non tratta di dodicenni o <i>superstar </i>con tendenze megalomani, ma di una sciacquetta di effimero successo <i>online </i>che deve riprendersi da un <b>epic fail</b>... <br /><br /> La cosa migliore di questo <b>pilot </b>(cioè primo episodio) sono i due protagonisti, <b>Karen Gillan </b>(la “storica” Amy Pond di <i>Doctor Who</i>) e <b>John Cho</b> (il Sulu del nuovo <i>Star Trek</i> al cinema).<br /><br /> Lei, <b>Eliza</b>, è una ex-bruttina della scuola adesso <i>trendsetter </i>e maniaca dei social, mentre lui, <b>Henry</b>, un esperto di <i>marketing </i>che odia la falsità dei rapporti online, ipercritico e metodico. Entrambi gli attori sono molto bravi e in parte, e salvano il prodotto dal naufragio alla prima sortita. <br /><br /> Non pensate, però, di trovarvi di fronte ad un prodotto che parla di <b>internet </b>e di <b>web marketing</b>: come i nomi dei due personaggi suggeriscono, siamo dalle parti di una sorta di <i>remake </i>moderno di <b><i>My Fair Lady</i></b>. Lei non è autentica e deve ricostruirsi un'immagine, lui è un riservato esperto in materia: uno scontro tra opposti che finiranno per attrarsi, con il mondo dei <b>social </b>a fare da teatro, invece di quello dell'alta società. <br /><br /> Il difetto di questo primo “assaggio” sta nell'<b>indecisione</b> del prodotto nel coniugare l'anima “al passo con i tempi” all'impianto vecchio stile: alla fine l'utilizzo dei <b>social </b>viene affrontato come la solita “<i>diavoleria moderna</i>” che ostacola la<b> vita reale</b> e non rappresenta una fonte di rapporti <b>utili </b>e <b>veri</b>. Non si contano le battute piuttosto banali in materia (tipo lo scambio “<i>La tua mancanza di rapporti sociali ti rende così bravo a lavoro?</i>” “<i>Mi sembra facile non creare connessioni in una città che apprezza solo la connessione wi-fi</i>”) così come le scene in cui gli amici virtuali non rispondono ai messaggi – anzi, non sono empatici! - e non interagiscono quando <b>Eliza</b> si sente giù.<br /><br /> Andiamo, se fosse una vera<b> instagramer/tweetstar</b> per lei sarebbe semplicissimo ricevere <i>feedback positivi </i>anche per il suo stato d'animo contrariato (magari con un <i>selfie without makeup</i>?). Ok, magari non le porterebbero il <i>ginger ale</i> a casa come lei vorrebbe, ma questa cosa del <b>tanti amici online-nessun amico vero</b> è un po' stiracchiata.<br /><br /> Se c'è qualcosa che puoi imparare da questo primo episodio di <b><i>Selfie</i></b>, è avere la netta sensazione che i vezzi di scrittura più grossolani siano proprio lo specchio della percezione che hanno “di noi” le molt(issim)e persone non social-pratiche (o non <i>social-enthusiast</i>).<br /><br /> Considerato però che il pubblico di riferimento è quello <b>giovane </b>e smaliziato, come si risolverà questa ambiguità della <b>serie tv</b>?<br /><br /> Beh, io intanto continuo a vederla.</span><div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><i>Vuoi leggere ancora qualcosa? Prova...</i></span></div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">- <a href="http://ognitantopenso.blogspot.it/2014/08/utilizzare-meglio-social-media.html"><b>Come utilizzare meglio i social (e non deprimerti)</b></a><br /><b>- <a href="http://ognitantopenso.blogspot.it/2014/08/pensare-successo-migliorarsi.html">Prima di pensare al successo... migliora te stesso!</a></b></span><div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><a href="http://ognitantopenso.blogspot.com/2014/07/halt-and-catch-fire.html" target="_blank"><b>- Un'altra serie da vedere: Halt and Catch Fire, Mad men nerd anni '80!</b></a></span></div>
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Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/18021184986946903825noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6601726165517746779.post-87433223975084812792014-08-25T01:04:00.002-07:002014-08-26T10:36:50.065-07:00Il contenuto utile è il Santo Graal. Ma come trovarlo?<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgUL219eEM-u9qCWDPk2kqJmXuJ6cphc4j9mEP3ID6EIrys7kSuZ9mfVlxR5IGHnOy9LHnmtPfeX_9YKA3S3zz5dOs6duwUOuwDDBQKgGIkgbL73afe5c-p8lWqyHulSTL94MuHT1lTIHM/s1600/utile-santo-graal.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgUL219eEM-u9qCWDPk2kqJmXuJ6cphc4j9mEP3ID6EIrys7kSuZ9mfVlxR5IGHnOy9LHnmtPfeX_9YKA3S3zz5dOs6duwUOuwDDBQKgGIkgbL73afe5c-p8lWqyHulSTL94MuHT1lTIHM/s1600/utile-santo-graal.jpg" height="213" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><a href="https://www.flickr.com/photos/63433965@N04/" target="_blank">Fonte</a></td></tr>
</tbody></table>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Fermo lì, gentile <b>lettore</b>, rimani incollato a questo articolo: ti spiegherò quanto e come un <b>post</b> nel tuo <b>blog </b>può essere (ritenuto) <i><b>utile</b></i>.<br /><br /> Ok, ci ho provato. Non sono ancora particolarmente bravo negli “attacchi” dei post, eh? <br />Quello che ho tentato di fare è lanciarti una secchiata d'acqua fredda nella prima riga e mezzo, per poterti presentare una piccola <b>riflessione </b>su ciò che si intende per <b>contenuto utile</b>.<br /><br /> Dopo mesi di letture in lungo e in largo per il <b>web</b>, su temi che riguardano informazione, social media, marketing e tecnologia, ho – da modesto giornalista quale sono – rilevato una semplice suddivisione di tipologie di <b>utilità</b>, che tu, scafato <i>surfer internettiano</i>, magari troverai ovvia. Però...<br /><br /><b> Tutorial </b>(inglobo qui anche l'elenco di risorse), <b>commenti & notizie</b>, <b>post “di sostanza”</b> (temi generali, elaborazione di dati, teorie). Tralascio – al momento – <i>interviste </i>e <i>recensioni</i>, utili sì ma spesso in ottica di “semplice” <b>smm</b>, mentre i <i>guest post </i>possono ricadere in ognuna delle categorie sopra esposte.<br /><br /> Per uno come me che arriva dal mondo giornalistico, il <b>tutorial </b>è un po' come la notizia “di servizio”, fatta di elementi utili ma non <i>interessante in sè</i>. È vero, rimane per chi lo ha scritto un “patrimonio” dalla vita lunga, che non scade per molto tempo e che probabilmente otterrà <b>accessi </b>giornalieri costanti per diversi mesi, se non addirittura anni – fino al prossimo aggiornamento del <i>sistema </i>affrontato.<br /><br /> Ci sono poi i <b>post </b>che commentano <b>notizie o fatti “del giorno”</b> (es. la campagna <i>#coglioneno</i>, il dibattito sul giornalismo <i>online</i>) che sono l'equivalente delle notizie di cronaca nera o i lanci ANSA sulle dichiarazioni dei politici: spesso sono riflessioni di un certo interesse ma nascono e muoiono<b> in quel preciso istante</b> ed hanno un periodo di vita abbastanza breve, considerato anche che non possono essere aggiornate, se non in modo limitato ed episodico.<br /><br /> Infine, abbiamo i <b>post “di sostanza”</b>. Laddove nel mondo dell'informazione un articolo narrativo su un grande tema – lo <i>storytelling </i>applicato ad un fatto, elevato a sociologia - può raccogliere innumerevoli <b>clic </b>e avere una vita editoriale potenzialmente infinita, così alcuni post dedicati alle <b>questioni centrali e cruciali</b> dei social media, di internet e del web marketing possono durare in eterno. <br /><br /> Questa, per me, è la <b><u>vera utilità</u></b> che va oltre il (semplice?) <i>risolvere un problema immediato</i> dell'utente generico del www.</span><br />
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Non è sempre vero che un articolo <b>breve </b>è un articolo di <b>successo </b>(e viceversa). Lo è, spesso, in relazione alla chiarezza espositiva e alla gradevolezza della formattazione del testo. Un post di <i>content marketing </i>non è una pallosa nota politica: il pubblico che legge un articolo sui <b>social </b>o su un argomento che gli sta particolarmente a cuore, nonostante vada adescato con un <b>incipit </b><i>fenomenale</i>, avrà una soglia d'attenzione più alta e non gli <i>peserà la manina </i>per scollare un po' in basso.<br /><br /> Statisticamente parlando, è anche più probabile che un utente, leggendo un <b>articolo </b>bello, illuminante e ricco di spunti, sia stimolato a salvarlo nei <b>preferiti </b>e a mandare a memoria il nome dell'autore (che poi verrà seguito su <i>Twitter</i>, sulla sua pagina <i>FB</i>, su <i>LinkedIn</i>...) rispetto ad un semplice <b>tutorial</b>.<br /><br /> Correggimi se sbaglio, ma spesso se vai a consultare un <b>tutorial </b>lo utilizzi soltanto per risolvere la tua <i>necessità del momento</i> e poi lo chiudi, a meno di non trovare qualcosa di <i>veramente </i>interessante. <br /><br /> Questo ci insegna che, certo,<b> bisogna essere fighi </b>anche nello scrivere delle semplici <b>istruzioni </b>(altro che il manualetto della radiosveglia!).<br /><br /> E tu come la pensi?<br /><br /><i> ...e se hai voglia di leggere ancora qualcosa...</i></span></div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><b>- <a href="http://ognitantopenso.blogspot.it/2014/08/utilizzare-meglio-social-media.html">Come utilizzare meglio i social (e non deprimerti)</a><br />- <a href="http://ognitantopenso.blogspot.it/2014/08/idea-azione-consigli.html" target="_blank">L'idea (è) l'azione: tre consigli (e un esempio)</a><br />- <a href="http://ognitantopenso.blogspot.it/2014/08/pensare-successo-migliorarsi.html">Prima di pensare al successo... migliora te stesso!</a></b></span>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/18021184986946903825noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6601726165517746779.post-31527032515038660562014-08-22T01:57:00.002-07:002014-08-22T02:30:44.413-07:00L'idea (è) l'azione: tre consigli (e un esempio illustre)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg6IBQ85haKONcg0_lsR-GvXZ4pFyNX_la6649kXbJFH-PgnE_FIxq-PSTrDCsHIZ0pzsyWbZivXhUHoPmIjrr2hAIO7V2nNAKGSVZOJp7o9SISC6o8I7Re-AyNz48dzREekHhez0LASO4/s1600/idea.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg6IBQ85haKONcg0_lsR-GvXZ4pFyNX_la6649kXbJFH-PgnE_FIxq-PSTrDCsHIZ0pzsyWbZivXhUHoPmIjrr2hAIO7V2nNAKGSVZOJp7o9SISC6o8I7Re-AyNz48dzREekHhez0LASO4/s1600/idea.jpg" height="196" width="320" /></a></div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><b>Abel Ferrara</b> è un regista di <b>culto</b>. Uno degli ultimi grandi registi che, a decenni dai suoi esordi, ancora riesce a trasformare in saggio e teoria ogni sua opera cinematografica.<br /><br /> La sua <b>libertà creativa</b> e il suo essere rigoroso lo hanno messo ai margini dell'industria “<i>mainstream</i>”. Nonostante questo, appassionati di cinema e addetti ai lavori lo considerano giustamente un <b>genio</b>. Un punto di riferimento.<br /><br /> In una recentissima intervista rilasciata a <b><a href="http://www.nocturno.it/ricerca.aspx?ht=abel%20ferrara&d=Tutto&c=Tutto" target="_blank">Nocturno</a></b>, <b>Ferrara </b>parla di come sia riuscito a girare nel giro di pochissimo tempo (un anno circa) due film difficilissimi: uno sulla <a href="http://www.spietati.it/z_scheda_dett_film.asp?idFilm=5283" target="_blank">vicenda di <b>Dominic Strauss-Kahn</b></a> e l'altra, addirittura, sugli ultimi giorni di vita del “nostro” <b><a href="http://www.ansa.it/sito/notizie/cultura/cinema/2014/07/30/ferrara-pasolini-fonte-dispirazione_fd33ac3f-e388-45ae-ba32-4c3207d75a9c.html" target="_blank">Pier Paolo Pasolini</a></b>.<br /><br /> Come ha fatto? Lui è piuttosto <b>chiaro</b>: pur di fare <b>film</b>, sarebbe disposto a girarli con il telefonino, interpretando lui stesso tutti i personaggi. E cita un illustre collega, <b>Roman Polanski</b>: “<i>Quando si vuole fare un film, l'ultima cosa da fare è sedersi ad un caffè per discutere. Se lo vuoi fare, <b><u>agisci</u></b>!</i>”<br /><br /> Ti è suonato un <i>campanello </i>in testa? Esatto, quella di <b>Polanski </b>non è che una <b>regola generale</b> declinata all'arte più complicata e dispendiosa al mondo: il cinema. Figuriamoci se, ragionando in questo modo, non possiamo <b>creare qualsiasi altra cosa</b>.<br /><br /> Pur in carenza di mezzi, <b>Ferrara </b>ha convinto due pezzi da novanta del mondo attoriale a prendere parte (e anche finanziare) i suoi progetti: <b>Gerard Depardieu</b> e <b>Willem DaFoe</b>. Come? Non certo soltanto per il suo nome e la sua fama. La chiave di volta è stata <b>l'idea alla base </b>dei due film, tanto che la sceneggiatura spesso è arrivata seconda rispetto al lavoro di squadra per ottenere i risultati che si cercavano.<br /><br /> Capisci dove voglio arrivare? <b>L'idea è tutto</b>. Le idee smuovono le montagne. Se <i>buone </i>e perseguite con impegno e <i>dedizione</i>, non c'è niente che le possa fermare. Ma ci sono almeno <b>tre </b>elementi fondamentali da considerare:<br /><br /><b><u> L'idea è semplice?</u> </b>Se la puoi riassumere in <b>tre righe</b> e non perde nulla della sua forza e della suo fascino, è probabilmente un'ottima idea. Ricorda: nessuno si fermerà a leggere dalle <i>tre </i>alle <i>trenta pagine</i>, mentre le tue tre righe potrebbero nel giro di trenta secondi cambiarti la vita (mi piace il numero <i>tre</i>, si è capito?)<br /><br /><b><u> Ci credi davvero?</u> </b>Se non credi in te stesso, nessun altro lo farà al posto tuo. Se sei al 100% convinto della tua idea, nessuno potrà fermarti. Sei disposto a mettere in campo tutto per realizzarla? Ce la farai. Ma non chiedere troppo a te stesso, sii pronto a coinvolgere gli altri e non farne un'ossessione...<br /><br /><b><u> “Ma tutto è già stato fatto!”</u></b> E allora? Tutto si può fare <i>meglio</i>. Tutto può essere <i>innovato</i>. Tutto può essere riletto in modo <i>migliore</i>. Tanto per restare all'arte (e alla scrittura) pensa a <b>Shakespeare</b>. Ti sorprenderebbe l'elenco dei film che non sono altro che una <i>riscrittura </i>di temi già presenti nelle opere del Bardo inglese. Autore che a sua volta aveva saccheggiato molte opere antiche. Sei davvero sicuro che la tua <b>idea </b>non possa dire qualcosa di nuovo?<br /><br /> Inizia il <i>tuo film</i>, ovvero la tua <b>impresa</b>, qualunque essa sia. Non esitare. Usa tutti i <b>mezzi </b>a tua disposizione. Oggi ne abbiamo davvero molti per far notare quello che facciamo.<br /> Se c'è del valore, sarà riconosciuto.</span><br />
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><i>Se ti va di continuare a leggere...</i></span></div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><b>- <a href="http://ognitantopenso.blogspot.it/2014/08/utilizzare-meglio-social-media.html">Come utilizzare meglio i social (e non deprimerti)</a><br />- <a href="http://ognitantopenso.blogspot.it/2014/08/come-allenare-cervello-idee.html">Allena il cervello ad avere buone idee!</a><br />- <a href="http://ognitantopenso.blogspot.it/2014/08/pensare-successo-migliorarsi.html" target="_blank">Prima di pensare al successo... migliora te stesso!</a></b></span>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/18021184986946903825noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-6601726165517746779.post-51087606964184991292014-08-20T02:38:00.003-07:002014-08-20T02:38:58.646-07:00Prima di pensare al successo, meglio migliorarsi!<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjT-ii18Xv8m7n2apbuMFbqRij12LBHTXeNXsumCnksaX1WbTruHLSNsVK8rzCwaLYvTQKHAkbmvmiBG7Katk-uPrHlEqnn5q9mHVl1o543a239AmQvRLGHkKME6nYK9Y5t61_kJzRmo2E/s1600/successo-migliorarsi.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjT-ii18Xv8m7n2apbuMFbqRij12LBHTXeNXsumCnksaX1WbTruHLSNsVK8rzCwaLYvTQKHAkbmvmiBG7Katk-uPrHlEqnn5q9mHVl1o543a239AmQvRLGHkKME6nYK9Y5t61_kJzRmo2E/s1600/successo-migliorarsi.jpg" height="205" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><a href="https://www.flickr.com/photos/snugglepup/3274153973" target="_blank">Fonte</a></td></tr>
</tbody></table>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Ammetto che piazzare la parola “<b>successo</b>” nel titolo possa far pensare alla solita strategia <i>acchiappa-clic</i>. <br />Sempre più spesso mi capita di leggere in giro articoli, pur molto interessanti, che mettono il concetto di <b>successo </b>prima di ogni cosa, svelando “<b>segreti</b>” magari <b>utili</b>, ma che in realtà con il successo hanno a che fare poco o nulla.<br /><br /> Dato che, da umile <i>pensatore non-di-success</i>o, ritengo che prima di tutto bisogna provare ad essere <b>persone migliori di quanto siamo</b> (<a href="http://ognitantopenso.blogspot.it/2014/08/segreto-del-successo-calmi.html" target="_blank"><i>come avevo già scritto qui</i></a>), ho provato a buttare giù qualche pensiero utile, che cerco di mettere in pratica ogni giorno (<a href="http://ognitantopenso.blogspot.it/2014/08/utilizzare-meglio-social-media.html" target="_blank">da aggiungere alle strategie di sopravvivenza sui <b>social</b></a>).<br /><br /> Se fossi un <i>guru </i>del <b>life coaching</b> – cosa che non sono – introdurrei questi punti con un preambolo del tipo: “<i>Ecco le cose che fanno le persone di successo!</i>”. Ma, tralasciando i roboanti strilloni <i>marketing-oriented</i>, non credo di sapere esattamente cosa fanno le persone di successo... e penso che invece tu sappia che quel tipo di persone hanno spesso successo <i>indipendentemente </i>dal loro caratteraccio e dalla loro <b>educazione</b>.<br /><br /> Quindi, quello che segue è solo un piccolo <b>elenco</b> di comportamenti che, in realtà, possono <b>migliorare la nostra “salute mentale”</b> mentre ci applichiamo sul lavoro e sulle relazioni <i>online </i>e <i>offline </i>(sono assolutamente aperto a contributi, suggerimenti e aggiunte da parte tua!)<br /><br /><b> CONTROLLA LE EMOZIONI NELLE DISCUSSIONI</b><br />Pensa a quando, da ragazzino, eri irruento e gli adulti ti dicevano “<i>Conta fino a dieci prima di dire qualcosa!</i>”. Ecco, la buona vecchia saggezza degli <i>insopportabili </i>adulti resta un <b>faro </b>per la persona giudiziosa. Essere <b>emotivi </b>è una grande risorsa, ma nelle discussioni (e/o nelle crisi su <i>web </i>e <i>live</i>) può essere un <b>limite </b>insidioso. </span><div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Anche la causa più giusta del mondo può passare in secondo piano in una “guerra” a suon di dialettica più o meno virulenta. Per cui, conta fino a dieci (se hai tempo) prima di <b>scrivere</b> o prenditi qualche attimo per soppesare le parole che stai per <b>pronunciare</b>. Sarà un guadagno per tutti, soprattutto se riesci ad esprimerti con educazione e ragionevolezza.<br /><br /><b>PERDONA, RICORDA, EVITA RANCORI</b><br />Saper perdonare è un grande dono, e richiede – a volte – molta forza di <b>volontà</b>. Se perdoni non sei <i>debole</i>, sei <b>saggio</b>: sai che mantenere uno stato di agitazione e di rabbia non può che condizionare in <b>peggio </b>le tue giornate. </span></div>
<div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Quando lo avrai fatto, però, non sarai che a un terzo del percorso: devi infatti mettere in un cassetto della tua testa le circostanze che hanno portato a questa situazione e <b>farne tesoro</b> per il futuro. </span></div>
<div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Infine, devi essere convinto della tua scelta sapendo bene <b>perché hai perdonato</b>, evitando di serbare rancore e farlo affiorare nei futuri rapporti con la persona che ti ha fatto un torto. Altrimenti non sarà servito e sarai sempre a disagio.<br /><br /><b> LA PERFEZIONE NON ESISTE</b><br />Se lavori cercando la <b>perfezione</b>, probabilmente ricaverai solo <b><i>frustrazione</i></b>. La perfezione non esiste, ed essere troppo esigente con te stesso non ti renderà di certo la vita lavorativa migliore.<br />Anzi, potrebbe finire per generare <b>ansia </b>e impedirti di portare a termine in maniera serena i tuoi compiti. <b>Dai il massimo</b>, fai tutto quello che ritieni necessario per ottenere un ottimo risultato.<br /> Ma <b>non</b> <b>fasciarti la testa</b> con l'idea di dover essere intoccabile o <i>infallibile</i>: tutto può essere rivisto e migliorato, l'importante è arrivare ad un punto in cui sei soddisfatto del tuo operato.<br /><br /><b>IL FALLIMENTO NON E' UNA SCONFITTA</b><br />A tutti piace avere <i>successo</i>, no? Riuscire ad avere risultati al primo colpo, ricevere complimenti, sentirsi soddisfatti. Beh, come sai, nella maggior parte dei casi <b>le cose non funzionano così</b>. Il lavoro viene rispedito indietro o non viene apprezzato, c'è da far fronte a richieste astruse e rivedere l'operato mille volte, e capita anche, ogni tanto, di veder <b>andare in fumo</b> tutti i nostri sforzi.<br />Fallire non è una sconfitta <i>definitiva </i>e non è certo la pietra tombale della nostra attività, qualunque essa sia. Il fallimento è soltanto un <b>mattone </b>della nostra esperienza in costruzione. Per questo è imperativo <b>non fare una malattia</b> delle cose andate storte: piuttosto, è utile renderle <b>anticorpi </b>che ci aiuteranno a difenderci meglio e a capire come affrontare situazioni analoghe.<br /><br /><b> PROBLEMI? MEGLIO PENSARE ALLE SOLUZIONI</b><br />Una delle cose che più mi limitano, nella vita di tutti i giorni, è <i>fossilizzarmi </i>su un problema e iniziare a disperarmi. <br />Finisco per rannicchiarmi sul divano a sentir <i>rimbombare </i>i pensieri in testa, o giro in tondo nello studio senza concludere niente e senza essere capace neppure di ascoltare gli altri o concentrarmi su qualcosa.<br />Ci vuole davvero tanta elasticità per <i>skippare </i>questa fase e passare allo <i>step </i>successivo: <b>trovare una soluzione</b>. Troppe volte ci lasciamo <i>sopraffare </i>dai pensieri negativi e non ci mettiamo a macinare <b>pensieri costruttivi</b>. </span></div>
<div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Bene, costringiti allora a trovare <i>subito </i>una soluzione al problema che hai davanti: scrivila immediatamente, dove ti capita! Pensane poi un altro paio, costringiti a far galoppare i neuroni.<br /> E a quelle persone che ti ammorbano con lamentele, <i>sfighe </i>e drammi – dopo aver prestato la giusta attenzione e un po' di conforto – chiedi: “<i>Ok, ma adesso cosa puoi fare per uscire da questa situazione?</i>”. Un <b>aiuto a pensare</b> vale più di mille pacche sulle spalle.</span></div>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><b><i>Se ti va di leggere ancora qualcosa, puoi provare:</i></b></span></div>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><b>- <a href="http://ognitantopenso.blogspot.it/2014/08/utilizzare-meglio-social-media.html" target="_blank">Come utilizzare meglio i social (e non deprimerti)</a></b></span></div>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><b>- <a href="http://ognitantopenso.blogspot.it/2014/08/come-allenare-cervello-idee.html" target="_blank">Allena il cervello ad avere buone idee!</a><br />- <a href="http://ognitantopenso.blogspot.it/2014/08/parlo-ascolta.html" target="_blank">Perché quando parlo nessuno mi ascolta?</a></b></span></div>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/18021184986946903825noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6601726165517746779.post-4266974217086775072014-08-18T03:18:00.002-07:002014-08-20T07:01:26.787-07:00Come utilizzare meglio i social media (ed evitare travasi di bile)<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgL5-Wa2lKLP6TuDkst_ZqZmStPODJgJ3tyTgbyWYTIM0yBLAAeZlzDzq0V-E-Vol9GhijKxsOST3vxYVwdYjlgg-Q-3SHuDJLHDfcc_vhK0WcVO8rfestc4csjteNK-eM3TK6cqmPJcgE/s1600/6303380641_c2c5122de9_z.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgL5-Wa2lKLP6TuDkst_ZqZmStPODJgJ3tyTgbyWYTIM0yBLAAeZlzDzq0V-E-Vol9GhijKxsOST3vxYVwdYjlgg-Q-3SHuDJLHDfcc_vhK0WcVO8rfestc4csjteNK-eM3TK6cqmPJcgE/s1600/6303380641_c2c5122de9_z.jpg" height="228" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><a href="https://www.flickr.com/photos/liam-manic/" target="_blank">Fonte</a></td></tr>
</tbody></table>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Ti è mai capitato – di punto in bianco - di ritrovarti a fissare lo <b>schermo </b>di pc/smartphone/tablet mentre sei sui <b>social</b>, in preda a sentimenti <i>contrastanti</i>? Di sentire una specie di <b>vuoto</b>, un sentimento misto di noia e malinconia, unito alla vaga sensazione di aver <b>perso tempo</b>?<br /><br />Ecco, i <b>social media</b> tendono, a volte, a farti cadere in questa insidiosa <b>trappola</b>: ti seducono, chiedendo la tua <b>attenzione </b>e il tuo tempo, e poi ti abbandonano dopo aver trasformato il piacere in un <i>indefinito </i>groviglio di <b>insoddisfazione</b>.<br /><br />Da un po' di tempo ho deciso di imprimere una svolta alla mia <b>vita online</b>. Con un semplice obiettivo: dare <b>dignità</b> al tempo che passo sul <b>web </b>e trarne il massimo, evitando tristezze, arrabbiature e noia e cercando di esaltare, invece, quanto di buono le persone possono darmi e quello che io posso dare a loro, <i>in primis</i>.<br /><br />I <b>social </b>sono il luogo dove spesso l'<b>apparenza</b> regna, e dove la sfida è quella di essere capaci di creare qualcosa di concreto e “di sostanza”.<br /><br />Cosa non ti piace vedere sui <b>social </b>e cosa sarebbe meglio <b>evitare</b>? Tento, sulla base dell'esperienza, di avanzare qualche ipotesi: </span><br />
<ul><span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">
<li><i>Perderti tra mille status, post e immagini </i></li>
<li><i>Arrabbiarti per l'ennesima polemica futile di qualche contatto </i></li>
<li><i>Invidiare chi si vanta continuamente della sua “bella vita” </i></li>
<li><i>Vedere i successi altrui e farti venire l'ansia </i></li>
<li><i>Deprimerti per continui contenuti tristi o lamentosi </i></li>
</span></ul>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">
Poi ci sono i “bombardamenti” sulle <i>timeline</i>: felicità vera e presunta sbandierata con decine di status-foto, matrimoni come se piovesse, lutti e pianti quotidiani, vacanze perenni, cronaca nera sbattuta in faccia a tutti con foto tremende a corredo, litigi tra due o più utenti sbandierati nella piazza virtuale...<br /><br />Ben consapevole di aver talvolta commesso certi <b>errori </b>in passato (non li ho cancellati, così se “scorro” indietro li ho sempre a portata di mano), ho stilato quindi un piccolo <b>elenco </b>di cose da fare per migliorare l'esperienza <b>social</b>, che spero possa essere utile anche a te. <br /><br /><b>IL CORAGGIO DI FARE PULIZIA</b><br />Inizia a nascondere, su <b>Facebook</b>, le notifiche – senza necessariamente togliere l'amicizia - a quelli che sono sempre e comunque <i>incazzati </i>con il mondo, negativi e ultra-polemici (vai su uno <i>status </i>di quella persona > freccina in alto a destra > non seguire più).</span><br />
<div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br />Inizia a scorrere la tua lista dei follow su <b>Twitter </b>e <i>defollowa </i>chi non ti piace e non ti risulta utile. Crea delle liste di interessi e utilizzale regolarmente (Impostazioni > Liste, ne create quante volete, a tema, buttando dentro chi davvero conta).</span></div>
<div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br />Inizia a dare valore alle diverse cerchie di <b>Google Plus</b> e attiva le notifiche solo di chi davvero regala qualcosa di positivo.</span></div>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br />Quando sarai a metà del lavoro, potrai già notare una sensibile differenza nelle tue <i>timeline</i>. Fare pulizia, in modo oculato e non drastico, migliora di netto l'esperienza social e regala tutto un altro modo di vivere il nostro “mondo” online.<br /><br /><b>METTI(TI) UN TEMPO LIMITE</b><br />La gestione del tempo è l'impresa più difficile e impegnativa che esista. Parola di uno che si ritrova ogni sera a <i>rimuginare </i>su quello che poteva fare in più e non ha fatto.<br /><br />Stabilire degli <b>orari </b>e darsi <b>scadenze</b>, soprattutto per chi lavora attaccato al pc e con i <b>social media</b>, è imperativo: certo, è bello bighellonare un po' online per reperire <i>aggiornamenti </i>e informazioni, ma il rischio di “perdersi” è sempre altissimo. </span></div>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Per questo, sveglie sullo smartphone, cronometri sull'orologio da polso, <i>reminder </i>su Google Calendar e via dicendo sono i nostri migliori alleati. Creare una scaletta di massima giornaliera e fissare degli orari per portare a termine i nostri impegni è il punto di partenza migliore per stimolarci ad evitare perdite di tempo di qualsiasi natura.<br /><br /><b>DEVI ESSERE TU IL PRIMO A “CAMBIARE”</b><br />Come recita una famosa (e un po' abusata) massima di <b>Gandhi</b>: “<i>Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo</i>”. Siccome io per primo sono un po' insofferente agli <b>aforismi </b>che spesso rimangono su carta (digitale o meno), mi costringo a rispondere a questa domanda: <i>voglio ritrovarmi a fare gli errori che detesto</i>? <br /><br />Non è una mera questione di dare il buon <b>esempio</b>: è mettersi in una posizione che non ci rende <b>contraddittori</b>, ma fedeli al nostro proposito. Ragionando all'inverso: vogliamo che gli altri ci cancellino, <i>defollowino</i>, nascondano le nostre notifiche? No. E allora, pensiamo bene ad ogni nostra <b>mossa </b>– e parola – <b>online</b>. Solo così saremo in grado di migliorarci e capire quello che possiamo dare agli altri, facendo del bene a <b>noi stessi</b>. <br /><br /><b>IL VALORE DELL'EDUCAZIONE</b><br />No, non punto a fare la Montessori di turno, ma... hai notato che con l'esplosione dei social è aumentata esponenzialmente la <b>maleducazione </b>nelle “discussioni”? </span></div>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Online si trovano degli esempi eclatanti: non parlo solo dei <i>troll </i>sotto i post di Repubblica.it o dei <i>flame</i> creati dai sostenitori di questo o quel soggetto politico... parlo degli scambi che spesso vediamo tra persone che si conoscono <b>online</b>, per i motivi più disparati. I <b>toni </b>tendono ad alzarsi in modo velocissimo, oppure si vede dello <b>spam </b>incontrollato, nonché della vera e propria maleducazione nel rispondere a osservazioni e opinioni.<br /><br />Riscoprire l'educazione (la famosa '<b>netiquette</b>', tanto snobbata da molti) può cambiare in meglio la nostra presenza online. Chiedere gentilmente, ringraziare, comprendere le posizioni altrui senza attaccare, <i>stemperare </i>le polemiche con leggerezza e ironia... grazie al tempo del <b>tragitto cervello-tastiera</b>, il nostro pensiero può trovare mille modi per avere ragione di essere pubblicato online.<br /><br /><b>CERCA (E PRODUCI) COSE BELLE</b><br /><i>Welcome to the Internet! Abbiamo gattini che cavalcano unicorni sopra arcobaleni di cupcake!</i><br />Nella vastità folle del <b>web </b>c'è sempre spazio per qualcosa di <b>bello</b>, di utile e di stimolante da cercare... e trovare. Basta sapere cosa davvero ci piace e ci fa <b>stare bene</b>.<br /><br />Spendi il tempo che utilizzi per scorrere (magari annoiato) gli <i>status </i>di persone di cui poco o nulla ti importa per cercare immagini, pensieri, video dedicati agli <b>argomenti che ti stanno a cuore</b>. Non sarà mai tempo buttato. Quello della ricerca è un esercizio fondamentale e produttivo, un'avventura quotidiana che ci fa sentire dei fichissimi <b>Indiana Jones digitali</b>. <br /><br />Allo stesso modo, se devi dire qualcosa, cerca di farlo nel modo migliore. Chiediti se non sia il caso di elaborare il pensiero in un altro modo. Se può dare “qualcosa” agli altri. </span><span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">I <b>social </b>hanno la propria ragione d'esistere nella propria definizione: non essere egoista, autoreferenziale, disinteressato. </span></div>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><b><i>Sii davvero social</i></b>!</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><i>Se ti va ancora di leggere...</i></span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">- <b><a href="http://ognitantopenso.blogspot.it/2014/08/come-allenare-cervello-idee.html" target="_blank">Come allenare il cervello e avere buone idee</a></b></span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">- <b><a href="http://ognitantopenso.blogspot.it/2014/08/segreto-del-successo-calmi.html" target="_blank">Il segreto del successo? Stare calmi</a></b></span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">- <b><a href="http://ognitantopenso.blogspot.it/2014/08/pensare-successo-migliorarsi.html" target="_blank">...ma prima di pensare al successo, migliora te stesso!</a></b></span></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/18021184986946903825noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-6601726165517746779.post-11312247472930897062014-08-13T01:13:00.001-07:002014-08-13T06:45:05.884-07:00Come allenare il cervello e avere buone idee<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgUpwMwe2ZyQlIEOA8QL0rttNGW75XEu5VBRrFre9LqNLY-sR4VAz1bhDE_GcKOf6-0sgG-YLS1vnu6xQJWXg0ft0XpmxfBqMfiwnthVm7D4_E3yKqlOfPPvQt_lhyphenhyphenp_ErGo4DKgDnPnJU/s1600/4995689835_bbd881583c_z.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgUpwMwe2ZyQlIEOA8QL0rttNGW75XEu5VBRrFre9LqNLY-sR4VAz1bhDE_GcKOf6-0sgG-YLS1vnu6xQJWXg0ft0XpmxfBqMfiwnthVm7D4_E3yKqlOfPPvQt_lhyphenhyphenp_ErGo4DKgDnPnJU/s1600/4995689835_bbd881583c_z.jpg" height="240" width="320" /></a></div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Hai presente la classica scena di un <b>film </b>in cui il <b>protagonista </b>ha <i>toccato il fondo</i> e poi – di punto in bianco – scatta in piedi come fosse impazzito, grazie all'<b>illuminazione</b> che gli cambia la vita e risolve tutti i suoi problemi?<br /><br /> Ecco, quella è la più semplice rappresentazione del momento in cui<b> nasce un'idea</b>. <br /><br /> Il cinema però ci ha sempre consegnato l'immagine di questa ispirazione come <b>frutto di una situazione disperata</b>, di uno <i>stress </i>psicologico enorme, di una reazione al <i>fallimento</i>.<br /><br /> La domanda è: <b>come fare ad avere buone idee</b> (non puntiamo subito a quelle <i>geniali</i>...) senza dover perdere, come nei film, lavoro, casa, partner?</span><br />
<div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Prima di tutto, avere la <b>consapevolezza </b>che devi essere pronto a partorire idee anche senza doverti trovare in <i>stato di necessità</i>.<br /><br /> Certo, come si suol dire “<i>la fame aguzza l'ingegno</i>”, ma proprio qui sta il punto: dobbiamo avere <b>sempre fame di idee</b> e costringere noi stessi ad aguzzare l'ingegno, finché non ci viene spontaneo.<br /><br /> Due ottimi modi per tenere allenato e attivo il cervello sono... <b>leggere </b>e <b>scrivere</b>.<br /><br /><b> LEGGERE</b><br />Farsi una buona <b>rassegna stampa</b> su misura, grazie ai <i>feed reader</i> che ci sono in giro, è un gioco da ragazzi. Organizza gli argomenti che ti interessano e inserisci le pagine che più ti piacciono, svegliati <i>presto </i>(prima di qualunque altra cosa tu debba fare) e leggi una decina di articoli. Bene, se non ti sei addormentato di nuovo avrai già messo in banca un sacco di <b>buoni stimoli </b>per la giornata.<br /><br /> Cerca e <b>chiedi </b>alle persone che incontri consigli/opinioni su quali <b>libri </b>e pubblicazioni affrontare sui temi che ti incuriosiscono. Mantieni un buon <b>ritmo </b>di letture di ogni tipo: saggi, manuali, fiction. Le idee migliori possono iniziare a nascere anche da una semplice frase in un romanzo sentimentale. E non temere di confrontarti con <b>generi </b>che non ti sono congeniali: spesso scoprirai che sono una fucina di buoni <i>spunti </i>(magari anche solo critici, ma utili!)<br /><br /><b> SCRIVERE</b><br />Leggenda vuole che la sceneggiatura di <b><i>Pulp Fiction</i></b> (o almeno il suo cuore pulsante) sia stata scritta da <b>Tarantino </b>su alcuni tovaglioli di un <i>diner</i>. Ora, io non so quanto Tarantino sia ordinato, ma fossi stato io quei tovaglioli sarebbero andati perduti rima ancora di poter trascrivere due righe sul pc di casa.<br /><br /> Ti sto dicendo di essere <b>ordinato</b>? No, sarei un pulpito ben poco ordinato e credibile. <br /> Ma è fondamentale <b>proteggere </b>quello che scrivi e <b>mettere al sicuro</b> le tue idee: gira sempre con un quadernino o un taccuino, ma utilizza sempre quello e, soprattutto, fai una <b>copia </b>delle idee che ti sembrano più utili.<br /><br /> Per tenere <b>allenato </b>il cervello basta poco: ad ogni stimolo interessante, annota le tue osservazioni, in non più di <b>tre righe</b>. </span></div>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Il segreto però è non fermarsi alle prime idee che ci vengono in testa in modo spontaneo, ma abituarci a <b>sfidare noi stessi </b>e trovarne almeno <b>altre quattro o cinque</b>. Insomma, <a href="http://ognitantopenso.blogspot.it/2014/08/segreto-del-successo-calmi.html" target="_blank">come scrivevo qui</a>, metterci un pochino sotto <b>stress </b>giova alla nostra produttività. E poi ricorda, l'idea migliore... <b>è sempre quella che viene dopo</b> (quella che poi ci fa dire: <i>ma perché non ci ho pensato prima</i>?!)<br /><br /> Alcune delle cose più apprezzate che ho scritto (articoli, post, racconti) sono nate così: è un esercizio davvero utile per i nostri <b>neuroni</b>, capace di farci sviluppare una <b>capacità </b>utile di affrontare gli argomenti più disparati.<br /><br />Questo metodo può essere utile per ogni campo d'azione, e al quel punto non resta che una cosa: una volta individuata l'idea migliore, <b>cercare di metterla in pratica</b>.<br /><br /> E tu hai un metodo particolare per trovare idee? <b>Raccontalo</b>!</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">(<i>Psst... se ti va di leggere ancora qualcosa</i>)<br />- <b><a href="http://ognitantopenso.blogspot.it/2014/08/post-perfetto-formula.html" target="_blank">Esiste una formula per il post perfetto?</a></b></span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">- <b><a href="http://ognitantopenso.blogspot.it/2014/08/parlo-ascolta.html" target="_blank">Perché quando parlo nessuno mi ascolta?</a></b></span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">-<b> <a href="http://ognitantopenso.blogspot.it/2014/08/i-sette-peccati-o-vizi-capitali-dei.html" target="_blank">I sette peccati capitali dei social</a></b></span></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/18021184986946903825noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6601726165517746779.post-27619699510955080142014-08-11T06:17:00.004-07:002014-08-11T06:20:05.408-07:00Romanticismo social: matrimonio con Coca-Cola<div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Adesso ti darò una notizia sconvolgente: ebbene sì, la <b>Coca-Cola</b> può essere utilizzata per <b>fini romantici</b> e non soltanto per far esplodere la bottiglia in faccia ai vostri amici grazie alle <i>Mentos</i>. </span></div>
<div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Donnie McGilvray ha postato la foto qua sotto sulla <a href="https://www.facebook.com/photo.php?fbid=841302312560524&set=o.40796308305&type=1&theater" target="_blank">pagina <b>Facebook </b>di <b>Coca-Cola</b></a>, illustrando la bella sorpresa allestita in <b>frigorifero </b>alla sua <b>ragazza</b>. Risultato: oltre </span><span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><b>1 milione di like e 50 mila condivisioni</b>... oltre ovviamente ad un matrimonio!</span></div>
<div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgVxtONNuy2JMIJdIUPDTsPTfwh5ATCvjKFR34hApbHZb9dpODaK4lsl7NrhayOYoyLKfy3wBnt25a7vF4MpigmEg8f2L7pDwwH_w4QG4oPbsW7plwCehie94qXlZHtX4ke_zuUOFhnowc/s1600/enhanced-30537-1407746750-2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgVxtONNuy2JMIJdIUPDTsPTfwh5ATCvjKFR34hApbHZb9dpODaK4lsl7NrhayOYoyLKfy3wBnt25a7vF4MpigmEg8f2L7pDwwH_w4QG4oPbsW7plwCehie94qXlZHtX4ke_zuUOFhnowc/s1600/enhanced-30537-1407746750-2.jpg" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">L'azienda non ha perso tempo ed ha prontamente sfruttato il <b>successo </b>per fare gli auguri alla coppia. Che le etichette siano state <i>photoshoppate </i>o meno per ottenere il risultato, non resta che fare i complimenti a Donnie.</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">E brava <b>Coca-Cola</b>.</span></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgaQ2cSZm0ZiqXSa_wWYgqCNQ1kurKbNxF34PourEutwnaKKCeasJ5tLCqUxiF01w40EmiX8bmXurxPBLjk4aEjpHrwxPIQjmQNz1jUeWnS69inWjN2BcQ72Rr4tmVVacADGfS5LGWHCm8/s1600/enhanced-12387-1407747585-5.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgaQ2cSZm0ZiqXSa_wWYgqCNQ1kurKbNxF34PourEutwnaKKCeasJ5tLCqUxiF01w40EmiX8bmXurxPBLjk4aEjpHrwxPIQjmQNz1jUeWnS69inWjN2BcQ72Rr4tmVVacADGfS5LGWHCm8/s1600/enhanced-12387-1407747585-5.png" /></a></div>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><b><i>E adesso qualche link un po' meno romantico...</i></b><br />- <b><a href="http://ognitantopenso.blogspot.it/2014/08/parlo-ascolta.html" target="_blank">Perché quando parlo nessuno mi ascolta?</a></b></span></div>
<div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">- <a href="http://ognitantopenso.blogspot.it/2014/06/social-marketing-morso-suarez.html" target="_blank"><b>Social marketing del morso, grazie Suarez!</b></a></span></div>
<div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">- <b><a href="http://ognitantopenso.blogspot.it/2014/08/post-perfetto-formula.html" target="_blank">Esiste la formula del post perfetto?</a></b></span></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/18021184986946903825noreply@blogger.com0