Bikini provocateur (ci arriviamo tra poco) |
“Cosa
mi sto perdendo?”
Ecco,
la domanda che mi pongo quando inizio a vedere per troppo tempo le
stesse notizie - o non-notizie, a seconda del caso - sui media è più
o meno questa.
Quando
il martellamento acchiappa-clic (o share, o copie) inizia a battere
su quei 3-4 tasti ripetuti per giorni, tra fatti, opinioni, repliche
e controrepliche, “ironia della rete” (meravigliosa espressione
ormai cult che prelude a utilissime gallerie di screenshot e meme
rubati ovunque), finisce che mi sorge il dubbio che dietro a questo
wall of sound si nasconda qualche altra nota.
Non
che spesso gli argomenti su cui marcia la gioiosa macchina della
grande informazione non siano fonte di riflessioni particolari: tipo
la schizofrenia democratica relativa all'attacco di Piero Pelù al
premier Matteo Renzi, che ha scoperto i nervi un po' poco elastici
della sinistra sul diritto di critica e di provocazione da parte
degli artisti.
Pieroooooooh, dai reality alla dura realtà. |
O,
passando a roba ben più grave, quanto accaduto durante la partita di
calcio Fiorentina-Napoli, dove gli scontri, i feriti di cui uno
gravissimo e il gioco subordinato ai diktat ultrà sono passati
immediatamente in secondo piano rispetto alla prepotenza mediatica
(in linea col personaggio) dell'ormai iconico Genny 'a carogna –
che con quel nickname potrebbe essere messo tra Il Mastino e la
Montagna del Trono di spade – capace di ispirare fin da subito,
oltre ad accese discussioni, anche migliaia di parodie e pagine fan
sui social. Rileggo questa frase e un brivido mi percorre la schiena,
ma tant'è.
Paola Bacchiddu castigatissima (su Twitter) |
C'è
poi la vicenda del culo della responsabile della comunicazione della
Lista Tsipras, Paola Bacchiddu (giornalista, co-fondatrice di
Linkiesta). La storia è questa: le campagne mediatiche della lista
elettorale, nonostante impegno e inventiva, non fanno breccia e la
stampa non se ne occupa. Sicchè, quasi per disperazione, la Paola
caccia fuori dal cilindro un gesto ironico di protesta. Pubblica su
Facebook una foto delle vacanze dove a risaltare è il suo
onestamente ragguardevole fisico, fasciato da un bikini bianco, e
scrive: “Uso qualunque mezzo, votate Tsipras”. Apriti cielo.
Tutti
i media, boccaloni, ci cascano. Iniziamo la galleria degli orrori.
- “Provocazione”: vabbè, la posa della Bacchiddu non è delle più istituzionali, ma da quando un bikini è considerato provocatorio? Tra l'altro nello status che accompagna la foto non c'è neppure alcune accusa “provocatoria” (se vogliamo cercare anche un altro senso all'espressione) ma semplice ironia.
- D'altra parte va registrato che questa trovata estemporanea, che ha avuto mediaticamente molto più successo di qualsiasi altra iniziativa studiata e meditata, suona quasi come un'abdicazione al ruolo di comunicatore. Dare alla gente quello che la gente vuole? Cercare la scorciatoia del facilona del “purchè se ne parli”? Sì, ma di cosa si parla: di Tsipras, dei suoi programmi, della sua lista? No. Si parla del culo di una che lavora per lui. Qualcuno andrà a cercarsi informazioni ulteriori sulla lista Tsipras? Non credo, magari qualcuno chiederà l'amicizia alla Bacchiddu su FB o si metterà a fare il lurker sul suo profilo a caccia di altre foto provocanti.
- I media ci passano come i soliti boccaloni che si fotocopiano contenuti, senza neppure articolare troppo la questione, lasciando ai commentatori, sui loro blog ospiti delle varie testate, il compito di discettare sulle implicazioni di questa o quella reazione (anche lì, solita zuppa: bacchettoni vs. creativi con le varie sfumature).
Genny va come ciliegina sulla torta. Ciao. |
Sipario,
fino al prossimo fenomeno di costume, litigio o personaggio equivoco,
ormai un appuntamento che si verifica con frequenza piuttosto
allarmante.
Ah,
per chi si ricordasse la domanda iniziale: forse, accecati e
rintronati dalla virulenza del concerto di Genny & culi, ci
stiamo perdendo per strada informazioni su come stia procedendo il
dibattito sul lavoro, sui beneamati 80 euro per 11 milioni di
italiani e le perplessità dell'Unione europea sulla ripresa
economica del nostro Paese, con i dati dell'Istat per nulla
confortanti anche in vista del prossimo anno...
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