Questa
non sarà una recensione lunga e articolata, perchè Godzilla risulta
essere un blockbuster senza troppe pretese che mira “solo” a
intrattenere, nonostante la nobile discendenza e la ricorrenza dei 60
anni del mostro giapponese creato da Ishiro Honda.
Andiamo
subito a quello che è, a mio avviso, l'aspetto più discutibile.
Il
problema è che Godzilla è il personaggio che compare meno nel film.
Meno
di Bryan Cranston. Meno di Aaron Taylor-Johnson e Elizabeth Olsen.
Meno di Ken Watanabe e qualsiasi altro attore del film (a parte
Juliette Binoche, ma sfido io).
Meno,
e qui siamo al paradosso, dei mostri cattivi.
Ora,
non è che uno volesse un film intero su Godzilla che arriva e
distrugge una città a caso (comunque, perchè no?), però almeno una
bella scena tamarra di un quarto d'ora con un combattimento
all'ultimo sangue non ci avrebbe fatto schifo, credo.
E
invece, nisba.
Ok
che Gareth Edwards, il regista, è diventato famoso per Monsters,
dove dei mostri non si vedeva neppure l'ombra o quasi, ma qualcuno
doveva dire alla produzione che in questo caso IL FILM E' IL MOSTRO!
Per
essere un simil-reboot non mette neppure troppa enfasi nel costruire
un'aura mitica al nostro beneamato Godzilla. Quasi tutti gli sforzi
tesi a creare aspettativa (tanti dialoghi, e poi la regia non fa
altro che negarcene la visione intera) smorzano la tensione e
inquadrano didascalicamente la creatura come un riequilibratore
divino.
Nella
visione di questa pellicola, noi umani siamo gli idioti che rovinano
il pianeta e dobbiamo essere noi in qualche modo rimettere le cose a
posto (come? Ma evitando di far esplodere una bomba che noi stessi
abbiamo piazzato e che 99 su 100 non sarebbe servita a niente!).
Trovate
sciocca la frase precedente?
Perchè
è ovviamente sciocca.
Godzilla
salva il mondo e anche i bambini dai missili lanciati dai miliari, i
quali, attraverso il protagonista Ford Brody (ma che nome è?)
restano sempre al centro del film e mai per un momento vengono messi
in discussione, neppure nelle scelte cretine che fanno. A meno che il
broncio triste di Ken Watanabe non sia una critica.
Alla
fine della fiera, è tutto molto bello e professionale, però –
purtroppo – da spettatore che si è visto quasi tutti i film della
serie, mi ritrovo quasi a preferire i pupazzoni gommosi che si
riempiono di legnate trash per metà pellicola.
Per
il pubblico generalista, Godzilla 2014 è un film solido ma che non
raggiunge nemmeno per un momento lo stupore e il coinvolgimento di un
Jurassic Park o il divertimento di un Pacific Rim. Detto questo, lo
spettacolo c'è, le scene grandiose e di impatto pure. Resta l'amaro
in bocca perchè avrebbe potuto essere molto più.
A
quanto pare in USA l'apertura è andata benone (la migliore dell'anno
finora) e anche in Italia il risultato è buono.
Resisterà
sul lungo termine? Mah. Non è memorabile, e il fatto che sia già
annunciato un sequel non so se costituisca un bene o un male...
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