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Sempre più spesso mi capita di leggere in giro articoli, pur molto interessanti, che mettono il concetto di successo prima di ogni cosa, svelando “segreti” magari utili, ma che in realtà con il successo hanno a che fare poco o nulla.
Dato che, da umile pensatore non-di-successo, ritengo che prima di tutto bisogna provare ad essere persone migliori di quanto siamo (come avevo già scritto qui), ho provato a buttare giù qualche pensiero utile, che cerco di mettere in pratica ogni giorno (da aggiungere alle strategie di sopravvivenza sui social).
Se fossi un guru del life coaching – cosa che non sono – introdurrei questi punti con un preambolo del tipo: “Ecco le cose che fanno le persone di successo!”. Ma, tralasciando i roboanti strilloni marketing-oriented, non credo di sapere esattamente cosa fanno le persone di successo... e penso che invece tu sappia che quel tipo di persone hanno spesso successo indipendentemente dal loro caratteraccio e dalla loro educazione.
Quindi, quello che segue è solo un piccolo elenco di comportamenti che, in realtà, possono migliorare la nostra “salute mentale” mentre ci applichiamo sul lavoro e sulle relazioni online e offline (sono assolutamente aperto a contributi, suggerimenti e aggiunte da parte tua!)
CONTROLLA LE EMOZIONI NELLE DISCUSSIONI
Pensa a quando, da ragazzino, eri irruento e gli adulti ti dicevano “Conta fino a dieci prima di dire qualcosa!”. Ecco, la buona vecchia saggezza degli insopportabili adulti resta un faro per la persona giudiziosa. Essere emotivi è una grande risorsa, ma nelle discussioni (e/o nelle crisi su web e live) può essere un limite insidioso.
Anche la causa più giusta del mondo può passare in secondo piano in una “guerra” a suon di dialettica più o meno virulenta. Per cui, conta fino a dieci (se hai tempo) prima di scrivere o prenditi qualche attimo per soppesare le parole che stai per pronunciare. Sarà un guadagno per tutti, soprattutto se riesci ad esprimerti con educazione e ragionevolezza.
PERDONA, RICORDA, EVITA RANCORI
Saper perdonare è un grande dono, e richiede – a volte – molta forza di volontà. Se perdoni non sei debole, sei saggio: sai che mantenere uno stato di agitazione e di rabbia non può che condizionare in peggio le tue giornate.
PERDONA, RICORDA, EVITA RANCORI
Saper perdonare è un grande dono, e richiede – a volte – molta forza di volontà. Se perdoni non sei debole, sei saggio: sai che mantenere uno stato di agitazione e di rabbia non può che condizionare in peggio le tue giornate.
Quando lo avrai fatto, però, non sarai che a un terzo del percorso: devi infatti mettere in un cassetto della tua testa le circostanze che hanno portato a questa situazione e farne tesoro per il futuro.
Infine, devi essere convinto della tua scelta sapendo bene perché hai perdonato, evitando di serbare rancore e farlo affiorare nei futuri rapporti con la persona che ti ha fatto un torto. Altrimenti non sarà servito e sarai sempre a disagio.
LA PERFEZIONE NON ESISTE
Se lavori cercando la perfezione, probabilmente ricaverai solo frustrazione. La perfezione non esiste, ed essere troppo esigente con te stesso non ti renderà di certo la vita lavorativa migliore.
Anzi, potrebbe finire per generare ansia e impedirti di portare a termine in maniera serena i tuoi compiti. Dai il massimo, fai tutto quello che ritieni necessario per ottenere un ottimo risultato.
Ma non fasciarti la testa con l'idea di dover essere intoccabile o infallibile: tutto può essere rivisto e migliorato, l'importante è arrivare ad un punto in cui sei soddisfatto del tuo operato.
IL FALLIMENTO NON E' UNA SCONFITTA
A tutti piace avere successo, no? Riuscire ad avere risultati al primo colpo, ricevere complimenti, sentirsi soddisfatti. Beh, come sai, nella maggior parte dei casi le cose non funzionano così. Il lavoro viene rispedito indietro o non viene apprezzato, c'è da far fronte a richieste astruse e rivedere l'operato mille volte, e capita anche, ogni tanto, di veder andare in fumo tutti i nostri sforzi.
Fallire non è una sconfitta definitiva e non è certo la pietra tombale della nostra attività, qualunque essa sia. Il fallimento è soltanto un mattone della nostra esperienza in costruzione. Per questo è imperativo non fare una malattia delle cose andate storte: piuttosto, è utile renderle anticorpi che ci aiuteranno a difenderci meglio e a capire come affrontare situazioni analoghe.
PROBLEMI? MEGLIO PENSARE ALLE SOLUZIONI
Una delle cose che più mi limitano, nella vita di tutti i giorni, è fossilizzarmi su un problema e iniziare a disperarmi.
Finisco per rannicchiarmi sul divano a sentir rimbombare i pensieri in testa, o giro in tondo nello studio senza concludere niente e senza essere capace neppure di ascoltare gli altri o concentrarmi su qualcosa.
Ci vuole davvero tanta elasticità per skippare questa fase e passare allo step successivo: trovare una soluzione. Troppe volte ci lasciamo sopraffare dai pensieri negativi e non ci mettiamo a macinare pensieri costruttivi.
LA PERFEZIONE NON ESISTE
Se lavori cercando la perfezione, probabilmente ricaverai solo frustrazione. La perfezione non esiste, ed essere troppo esigente con te stesso non ti renderà di certo la vita lavorativa migliore.
Anzi, potrebbe finire per generare ansia e impedirti di portare a termine in maniera serena i tuoi compiti. Dai il massimo, fai tutto quello che ritieni necessario per ottenere un ottimo risultato.
Ma non fasciarti la testa con l'idea di dover essere intoccabile o infallibile: tutto può essere rivisto e migliorato, l'importante è arrivare ad un punto in cui sei soddisfatto del tuo operato.
IL FALLIMENTO NON E' UNA SCONFITTA
A tutti piace avere successo, no? Riuscire ad avere risultati al primo colpo, ricevere complimenti, sentirsi soddisfatti. Beh, come sai, nella maggior parte dei casi le cose non funzionano così. Il lavoro viene rispedito indietro o non viene apprezzato, c'è da far fronte a richieste astruse e rivedere l'operato mille volte, e capita anche, ogni tanto, di veder andare in fumo tutti i nostri sforzi.
Fallire non è una sconfitta definitiva e non è certo la pietra tombale della nostra attività, qualunque essa sia. Il fallimento è soltanto un mattone della nostra esperienza in costruzione. Per questo è imperativo non fare una malattia delle cose andate storte: piuttosto, è utile renderle anticorpi che ci aiuteranno a difenderci meglio e a capire come affrontare situazioni analoghe.
PROBLEMI? MEGLIO PENSARE ALLE SOLUZIONI
Una delle cose che più mi limitano, nella vita di tutti i giorni, è fossilizzarmi su un problema e iniziare a disperarmi.
Finisco per rannicchiarmi sul divano a sentir rimbombare i pensieri in testa, o giro in tondo nello studio senza concludere niente e senza essere capace neppure di ascoltare gli altri o concentrarmi su qualcosa.
Ci vuole davvero tanta elasticità per skippare questa fase e passare allo step successivo: trovare una soluzione. Troppe volte ci lasciamo sopraffare dai pensieri negativi e non ci mettiamo a macinare pensieri costruttivi.
Bene, costringiti allora a trovare subito una soluzione al problema che hai davanti: scrivila immediatamente, dove ti capita! Pensane poi un altro paio, costringiti a far galoppare i neuroni.
E a quelle persone che ti ammorbano con lamentele, sfighe e drammi – dopo aver prestato la giusta attenzione e un po' di conforto – chiedi: “Ok, ma adesso cosa puoi fare per uscire da questa situazione?”. Un aiuto a pensare vale più di mille pacche sulle spalle.
E a quelle persone che ti ammorbano con lamentele, sfighe e drammi – dopo aver prestato la giusta attenzione e un po' di conforto – chiedi: “Ok, ma adesso cosa puoi fare per uscire da questa situazione?”. Un aiuto a pensare vale più di mille pacche sulle spalle.
Se ti va di leggere ancora qualcosa, puoi provare:
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