Cosplay in via d'estinzione (Dragonball è vecchiotto...) |
Le foto ormai si
fanno con i telefonini. Anche Lucca Comics 2013 ha dato indicazioni
significative: ho visto scattare molte più foto con smartphone e
telefoni anche meno smart che con macchine fotografiche vere e
proprie. Non parliamo poi delle 'compatte', che sembrano in via
d'estinzione. Il dato che mi porta a buttar giù queste righe è
l'impressionante quantità di bambini che ho visto con il proprio
cellulare o tablet alla mano fare istantanee ai tizi vestiti come i
propri beniamini della tv e dei fumetti. Erano tanti, davvero tanti - e credo le postassero direttamente sul web.
Credetegli. E' il Dottore. |
Non deve stupire se
la nuova frontiera per i social network è quella del pubblico e
degli utenti underage: i minori – certo non meno competenti dei
“maggiori” nell'utilizzo della tecnologia – sono il target che
(abbastanza chiaramente) rappresenta una manna dal cielo per le
indagini di mercato, l'indicazione di nuove tendenze, la vendita di
prodotti a cui i genitori non possono dire no, ma anche per
l'imposizione di modelli e di prodotti di consumo e tutte quelle cose
che poi se inizio a elencarle divento noioso.
E' di pochi giorni
la notizia che Facebook ha aperto tutte le funzioni di condivisione
di contenuti – e di rimando accesso ai dati – degli iscritti al
di sotto dei 18 anni, che rappresentano una fetta importantissima di
utilizzatori totali. Guarda caso, dopo che le operazioni economiche
del social si sono fatte più serie, e che ognuno di noi, con le sue
informazioni personali accessibili, rappresenta un guadagno medio di
oltre un dollaro e mezzo per la società di Zuckerberg. Nota a
margine: contro le sue stesse regole, FB conta quasi 8 milioni di
utenti al di sotto dei 13 anni, di cui 5 milioni sotto i 10 anni...
Twitter aveva già impostato la rotta, con un utilizzo più libero
fin dal principio, ma con la foglia di fico varata oltre un anno fa
dei “contenuti per adulti” filtrati e inaccessibili dagli
innocenti. Certo, con un sistema di catalogazione di partenza fumoso
e... oh, insomma, a queste muraglie non crede nessuno. Come se
aggirare questo tipo di protezioni, in internet, non fosse facile
come parlar male di Justin Bieber. E poi, cosa cataloghiamo come
contenuto per adulti se persino la musica, prodotto universale il cui
target si abbassa sempre più e accessibile a chiunque, ha dei video
(linkati, postati, visualizzati a milioni) che farebbero rabbrividire
la nostra Samatha Fox dei tempi d'oro... e senza alcun filtro?
L'innocenza (anni '80) |
Vabbè, torno a
bomba al punto. I bambini non sono stupidi, capiscono quello che
vedono e quello che utilizzano. Però, come noi, più di noi, hanno
bisogno di capire come farlo senza mettersi a rischio. E qui, noia
della noia, entra in campo l'educazione. La stessa educazione che
manca persino e pericolosamente soprattutto a noi grandicelli: leggere, informarsi, approfondire, capire, prima di spuntare quel dannato "ACCETTO" e installare/accedere/cedere.
L'innocenza, adesso. |
Quando a Lucca ho
visto un piccolo Orko contemplare innocente le grazie generosamente
in esposizione di una procace cosplayer, ho riflettuto: quel piccolo,
cresciuto con i dvd di He-Man del babbo (non ho voluto credere che
sia stato fatto vestire a calcagnate come un personaggio che non
passa in tv da vent'anni) non vedeva esattamente le stesse cose che
vediamo noi. Per lui quella ragazza è il personaggio che interpreta,
più o meno ben calato nella realtà, per un giorno o qualche istante
solo.
Poi, beh, non
nascondiamoci dietro un dito: scoprirà sicuramente prima di quanto
abbiamo fatto noi quanto siano belle e utili quelle grazie. Ma ormai
questo è un processo irreversibile e non starò qua a fare il
bacchettone, perchè non ha senso.
Orko! |
I problemi, come al solito, non
sono quelli immediatamente additabili (i bambini troppo svegli, la gente che va a
giro con le cosce in bella vista, i social stronzi e approfittatori,
i video volgarotti di Rihanna): tutto sta nel come noi inquadriamo la
questione e permettiamo l'accesso/la percezione/la comprensione di
quello che i piccoli hanno intorno. Nessuna repressione o ramanzina o
nocchino sulla testa sostituirà una buona educazione di base. E se
mentre lo scrivo mi sembra l'acqua calda... vorrei piovesse acqua
calda ogni tanto.
Educazione anche
per l'utilizzo di un telefonino, di un social o di un'app,
innanzitutto. E allora non stiamo a scandalizzarci in modo ipocrita
per lo sfruttamento intellettuale ed emotivo dei minori, cerchiamo
piuttosto in prima persona di dare qualche indicazione decente a
quelli che devono crescere non solo fisicamente, magari proteggendoli
dal bombardamento di merda (sotto forma di spot, offerte, giochi,
chat, policy e via discorrendo).
Che poi spesso non
ci sia più la voglia e la capacità di dare un'educazione come si
deve da parte delle 'nuove leve' genitoriali che tanto criticano i
propri vecchi, beh, questo è un altro (e forse troppo ampio)
discorso...
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