Lily Allen! Lei sì che sa dire le
parolacce.
Eccola tornare sulla scena musicale, dopo quattro anni,
con... udite udite... una canzone-video di critica a Burred Lines di
Thicke e del mileycyrusismo dilagante.
Vabbè, contenta lei: eccovi Hard Out There.
Se il suo grande ritorno sulle scene
dopo quattro anni è la parodia di un fenomeno degli ultimi sei mesi,
complimenti per l'impegno.
Quando sento puzza di fuffa,
specialmente rilanciata dai media in modo tipo “Il grande ritorno
di XYZ con video provocatorio in riposta al
maschilismo/femminismo/volgarità/etc” in questi la prima cosa che
faccio è andare a guardare il video senza ascoltare l'audio.
Mmmh, cosa abbiamo?
Una cantante conciata e truccata in modo da fare la figa, modelle che sculettano e spatatano senza ritegno, sembianti fallici, macchinone... praticamente un video di Jay Z o del peggior rapper tamarro della scena musicale. Ma – attenzione – Lily fin dal prologo del video dà la colpa ad un produttore senza scrupoli che la bacchetta mentre sul tavolo operatorio si fa togliere il grasso dalle chiappe.
Però poi nella trasposizione in immagini del suo singolo - SUO, non del producer fittizio - tanto voluto e sentito per protestare contro il maschilismo dilagante, non c'è mai un momento di reazione vera allo stereotipo. Direi piuttosto che soccombe e va a contraddire il testo.
Mmmh, cosa abbiamo?
Una cantante conciata e truccata in modo da fare la figa, modelle che sculettano e spatatano senza ritegno, sembianti fallici, macchinone... praticamente un video di Jay Z o del peggior rapper tamarro della scena musicale. Ma – attenzione – Lily fin dal prologo del video dà la colpa ad un produttore senza scrupoli che la bacchetta mentre sul tavolo operatorio si fa togliere il grasso dalle chiappe.
Però poi nella trasposizione in immagini del suo singolo - SUO, non del producer fittizio - tanto voluto e sentito per protestare contro il maschilismo dilagante, non c'è mai un momento di reazione vera allo stereotipo. Direi piuttosto che soccombe e va a contraddire il testo.
Sono dell'idea che chi sciommiotta,
anche per protesta, abbia già perso in partenza, a meno di colpi di
genio davvero particolari, e non è questo il caso. Alla fine abbiamo
un video che è un costoso abbassamento al livello dei soggetti
bersagliati, di una canzone con un testo anche carino, ma innocuo,
affogato dalla solita ridda di over-produzione, voce sintetizzata,
ritornello wannabe-catchy (ma sarà davvero memorabile? Boh). Niente
a che vedere, nemmeno nello stile, con Lorde, lei sì capace di
veicolare un bel testo contro le banalità in una canzone che prende
e che ha un video ad hoc.
Alla fine della fiera ti fa rimpiangere
la truzzaggine volgare ma sempliciotta di Miley Cyrus, che certo non
è originale, ma almento è autentica nella sua tristezza.
Oltretutto, dopo l'ultima prodezza della canna sul palco degli EMA di
Mtv, l'ex Hanna Montana si è dimostrata anche meglio del previsto
quanto a strategie.
La verità è brutta e triste: Lily
Allen è ormai vecchia per gli standard del mercato musicale
mainstream e non ha sfondato abbastanza da essere una star di quelle
che contano.
E' dura là fuori per una stronza?
Figurati per una persona onesta...
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