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sabato 26 luglio 2014

The Lottery: vinci un bambino nell'era infertile [#otptv]

I bambini non nascono più. La specie umana è a rischio estinzione.

Sto parlando di I figli degli uomini, il bel film del 2006 di Alfonso Cuaron? No, di The Lottery, serie tv appena iniziata del canale americano Lifetime, che ne mutua in pratica le premesse iniziali.

Una distopia, dunque, creata per il piccolo schermo da Timothy J. Sextonuno degli adattatori del romanzo originale della scrittrice P.D. James alla base del film. Come dire... di una buona idea non si butta via niente, anzi, si ricicla.

Il tema è interessante: se davvero il genere umano non potesse più riprodursi e non si trovassero delle spiegazioni, che cosa avverrebbe? 
A differenza di I figli degli uomini, dove il problema era già considerato irrisolvibile e la missione del protagonista aveva un sapore messianico, in questa serie tv scienza e politica, si capisce fin da subito, la faranno da padrone.

Niente per cui gridare al miracolo, intendiamoci: come ogni pilot l'episodio è schiacciato dall'esigenza di presentare tutti i personaggi e dare un'infarinatura del contesto sociale. A pochi anni da adesso, dopo la catastrofe che ha sconvolto il mondo, la dottoressa Alison Lennon riesce a fecondare 100 ovuli. Come ringraziamento, la Casa Bianca la licenzia e si appropria del laboratorio, ma lei, ovviamente, tenterà di agire per conto suo.

Nel frattempo, Kyle Walker, padre single di uno degli ultimi bambini nati sul pianeta, è costretto a rapire il suo prezioso figlio dalle grinfie del Governo che glielo vuole portare via... ah, il piccoletto si chiama Elvis.

Ci sono poi il Presidente degli Stati Uniti, che si affretta a dichiarare una lotteria rivolta alle donne americane per definire a chi saranno impiantati gli ovuli fecondati, la sua consigliera Vanessa Keller e un losco figuro politicante che, capiamo subito, è il primo dei "cattivi" che vedremo agire nell'ombra.

Un primo episodio abbastanza standard, per una serie che potrebbe giovare della necessità di dire qualcosa di originale nello spazio delle 10 puntate previste.
Le idee non sono male, e la fantascienza sociale è pur sempre affascinante: resta da capire dove vuole andare a parare questa opera. Speriamo che sappia evitare le secche del banale thriller sentimentale e metta altra carne al fuoco.

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