Grande
subbuglio nella comunità dei pipp webuser curiosi & attivi è
stato generato da una serie di articoli (due, in realtà) dai titoli
assolutamente fuorvianti del Fatto Quotidiano nel giro di un paio di
giorni. Manco a dirlo, riguardavano il sesso. Il sesso e la salute (a
quanto pare).
Il
primo recitava in modo roboante: Il segreto di lunga vita? “Masturbarsi. E tenersi lontane dall’amore romantico”.
Quel
“lontane” non è un refuso (come si poteva pensare leggendo solo
il titolo), è proprio un articolo rivolto alle sole donne.
Nel
testo, la versione di Betty Dodson, educatrice sessuale 85enne che ha
venduto un sacco di libri e ancora oggi si fa pagare per insegnare al
gentil sesso come masturbarsi e orgasmare.
Per
la Dodson adesso c'è meno libertà sessuale rispetto “ai suoi tempi”
(quelli della sex revolution) e quindi viva il giocare col corpo, la
pansessualità, la singletudine, e a morte – yawn – l'amore
romantico.
Quello
che già sanno i ragazzini di oggi a 14 anni senza strombazzarlo in
giro, insomma.
Il
classico caso (tipicamente maschile, ma qui femminile) di senso
d'onnipotenza da parte di chi prende la propria esperienza sessuale e
la eleva a regola universale.
Titolo
numero due, il giorno dopo: “Troppo porno riduce la materia grigia, studio del Max Planck Institute sul cervello”.
Chi
esultava ieri (non avendo magari letto altro che il lancio della
notizia) oggi è terrorizzato: ma come, quanta materia grigia mi sono
bruciato praticando ciò che allunga la vita?
L'articolo
non lo spiega (anzi, è abbastanza fumoso) ma accenna, tra una
statistica del consumo di YouPorn e l'altra, che chi consuma molto
materiale XXX potrebbe avere “una riduzione del volume della
materia grigia nelle regioni coinvolte nei meccanismi di ricompensa e
motivazione”.
Tradotto,
forse sarete un po' meno in grado di dare un certo valore alle cose
(ma questo lo chiarisco io che non sono un cervellone). Questo però
nella notizia non si dice, ma almeno si ammette che i simpaticoni che
portano alto il nome del celebre fisico Max Planck hanno condotto i
loro studi su 64 (!!!) maschi adulti tra i 21 e i 45 anni.
64!
64 tedeschi! La nazione, ricordiamolo, che è stata la patria del
porno gonzo amatoriale in video, non appena le tecnologie anni '80 lo
permisero.
Se
a 64 téutoni si sono un po' ridotte la funzioni dovute alla materia
grigia perchè guardano VERAMENTE TANTO porno, vi sentite coinvolti?
Bene.
Era solo per rassicurare i miei colleghi maschietti.
Non
credete troppo ai titoli.
Magari
non diventerete ciechi, magari non vi allungherete la vita, magari
neppure vi brucerete i neuroni. Penso che possiate continuare a fare
quello che volete in completa tranquillità.
Nonostante
i bellissimi articoli dei media.
P.S.
Un premio all'utente che ha commentato per difendere le sue facoltà
cerebrali: “Io guardo un sacco di porno, eppure non voto PD”.
Sconvolto? Leggiti anche:
- Quelle foto shock che "non si possono ignorare"
- Il commercio di notizie
- Qualche vignetta sulle recenti elezioni europee
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