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lunedì 12 maggio 2014

Perchè la tv è meglio del cinema: Jack Ryan - L'iniziazione

"Ho capito, torno sull'Enterprise..."
Sei la Paramount e vuoi rilanciare un franchise di successo spy-action, tratto dai libri di un autore che vende milioni di copie come Tom Clancy (RIP). 
Jack Ryan l'abbiamo visto interpretato da Alec Baldwin, Harrison Ford, e anche da... Ben Affleck, e al botteghino è sempre andato bene.
Per star sicuri, allora, setti un budget di 60 milioni di dollari (bassino ma quanto basta per esser solido), recluti uno come Kenneth Branagh nei panni di regista e di cattivone, un giovane di belle speranza con i nuovi Star Trek alle spalle come protagonista e una vecchia gloria che fa sempre piacere vedere, Kevin Costner, nei panni del vecchio mentore.
Keira, almeno lei...
Ci butti dentro Keira Knightley che male non fa mai. 
Dipingi uno scenario che intreccia 11 settembre, cospirazioni finanziarie e nuovi attacchi terroristici.
E fai un sonoro flop.
Perchè? Semplice, Jack Ryan: l'iniziazione è quanto di più generico e senza mordente Hollywood abbia prodotto negli ultimi anni.
Sembra quasi un film indipendente a basso budget (elicotteri, panoramiche ed esplosioni a parte): personaggi che parlano spiegando qualsiasi cosa, senza carattere definito o dettagli memorabili, scene d'azione ben realizzate ma senza identità e originalità, canovaccio classico svolto senza guizzi.
"Capo, ho fatto un casino (COL film, non NEL film!)"
E poi, soprattutto, una miriade di soluzioni narrative che ti fanno alzare gli occhi al cielo gridando “Seeeeeh!!”.
Una su tutte: invitato a cena dal nemico, il prode Jack finge malamente d'essere ubriaco e lascia che la moglie (civile e sprovveduta) si faccia corteggiare da questo speculatore assassino per mettere in atto escamotage assolutamente privi di ogni garanzia di riuscita (rubare un portafogli, assentarsi per un quarto d'ora, entrare in un edificio supercontrollato senza che nessuno lo riconosca... e così via) per rubare dei segreti dal pc del cattivone. Roba da rimandare gli sceneggiatori a scuola di "cosa fare per mantenere un briciolo di decoro pur chiedendo la sospensione dell'incredulità".
Kevin: "Almeno stavolta non è colpa mia"
I tempi sono cambiati, il pubblico è cambiato. Adulti e ragazzini sono più smaliziati. Chi, al giorno d'oggi, paga un biglietto per vedere personaggi generici compiere azioni generiche e un po' ridicole per salvare l'America e il mondo?
Al giorno d'oggi, quando la tv e lo streaming offrono Breaking Bad, House of Cards, Game of Thrones, True Detective? O anche serie meno “blasonate” ma ben congegnate come The Blacklist, 24, The Shield, Sons of Anarchy?
Non scherziamo.

Questo flop segna un decisivo ed ennesimo scacco della tv al cinema “che conta”... Chris Pine, scommetto, avrebbe preferito una bella miniserie sul piccolo schermo che questo film nel suo curriculum.

2 commenti:

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