(aka: Von Trier for dummies)
È
perfettamente inutile che fai tanto il sofisticato, sai? So
benissimo che la tua ragazza (o quella che pensi/vorresti lo
sia) considera il tuo interesse per Nymphomaniac soltanto una
squallida scusa per vedere del materiale porno su grande
schermo. E so che, in effetti, il tuo interesse per il nuovo film di
Lars Von Trier è fondato principalmente sulla volontà di
vedere attori più o meno noti aggrovigliati in bollenti amplessi
espliciti sul grande schermo, invece di accontentarti delle solite
pornostar con lo sgranato streaming del tuo pc.
Devi
dire alla tua lei di accompagnarti in sala e/o che andrai
comunque a vederlo. Ecco dieci umili consigli che potrebbero
aiutarti ad affrontare la situazione a testa alta (più o meno).
- Ammetti
prima di tutto a te stesso che lei ha perfettamente ragione. Sul
fatto che vuoi vedere del sesso esplicito su grande schermo
riparandoti dietro la scusa del grande cinema d'autore. Prima riesci ad
accettarlo senza farti seghe anche mentali, più credibile e
convincente sarai.
- Sfodera l'argomento "autorialtà" come punto d'onore.
Diamine, è Lars Von Trier! Ripassati per sicurezza i titoli dei
suoi film, i temi e le modalità registiche. Se necessario, di fronte al suo totale disinteresse cinefilo, insisti
su quelli con la gente più famosa e "spendibile", tipo
Nicole Kidman, Kirsten Dunst, Emily Watson, Bjork (hint: se lei non
non sa chi sia Bjork, consiglio di troncare la relazione).
- Sfrutta
diabolicamente Michael Fassbender (che non c'entra niente,
altrimenti che diabolico saresti) e la scia del successo
di Shame (nonché le quote rosa).
"Piccola, hai presente quel bel film sul tormento interiore di
un uomo schiavo del sesso? In pratica questa è la versione al
femminile".
- Psicologia
tortuosamente inversa e invertita. "In realtà questo è un
film dove il sesso viene ritratto in modo assolutamente
anticlimatico, distaccato e arido. È un'opera che, se mai, rivela
il vuoto e lo squallore del sesso senza sentimento. In pratica è
uno spot per l'amore sincero". Imparate a memoria questa frase,
ripetetela allo specchio rimanendo serissimi: pronti per l'Oscar il
prossimo anno.
- “È una commedia,
ha molti momenti divertenti”. Alta probabilità di funzionare,
asserzione falsa ma non ipocrita (ci sono
effettivamente diversi momenti beffardi).
Se te la senti di presentare quello di Von Trier come un film di
Pierino, vai con Dio.
- Gioca
la carta Shia Labeouf.
Cacchio, immagino legga le riviste femminili, no? Con le ultime
bravate e questo film in uscita si è fatto una rinnovata nomea
maudit
(= coglione,
ma tant'è). Se poi lui le piace - e qui si aprirebbe una capitolo
doloroso per te, sul quale sorvolo - dille senza mezzi termini che
c'è il suo pisello
bene in vista. Non è una bugia, anche se in realtà sono robe di
gomma e attrezzi di pornoattori che lo controfigurano.
- La
citazione shock.
“Non
si può ingabbiare l'arte, non si può mettere sotto processo
l'artista per quello che racconta. Perché
non è lui che inventa la realtà che racconta, la realtà esiste.
L'arte, anche quella più provocatoria, non deve essere censurata
per paura che mostri dei lati spiacevoli, oscuri, anche sbagliati,
del mondo, deve servire proprio come segnale di quello che non va”.
Citazione attribuita a Vasco
Rossi.
Se usate questa, siete dei vincitori morali.
- Perché
alla fine tutto si può buttare in politica (e non solo). Se
lei è nazista/antisemita/psicologa
ricordale la celebre
uscita di Lars
a Cannes
sul fatto che capisce
Hitler e prova simpatia per lui.
Vale anche l'inverso, spronando la tipa appartenente al vasto mondo
della sinistra/paladina dei diritti umani/mangiabambini
a confrontarsi
(termine ti pone subito in superiorità morale incontestabile) con
l'opera di un grande
artista
anche controverso e non giudicarla a priori.
- Pietosa
menzogna senza ritegno. “Tutti
quei faccioni orgasmanti
sulle locandine e le immagini-scandalo su internet? Ma no, è solo
marketing
per far andare gente in sala... figurati! In realtà è un film che
rasenta il dramma da camera, verboso, statico, usa il sesso per
parlare di altro: rapporti familiari, tecniche di pesca, alberi,
animali, musica e polifonia, numerologia, matematica, Fibonacci...”
Anche nella pietosa menzogna puoi mettere delle verità sui
contenuti del volume
1
del film, no?
- Quando
uscirete dal cinema e lei ti offenderà umiliandoti al grido di "Che
film del c****, bei gusti che hai, non trascinarmi mai più a vedere
roba simile", non discutere. Non provarci nemmeno. Dalle
ragione e festa finita. Sarà anche la reazione più sincera e
spontanea che avrai, nel 99% dei casi.
Fammi sapere com'è andata...
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