Premessa: i video-spoof di Happy di Pharrell hanno già ampiamente scassato i cosiddetti a partire dal giorno dell'arrivo online del video originale, creato apposta per essere, con la solita lungimirante strategia di marketing virale, replicato e ricreato a ogni latitudine del globo.
Con grande solerzia e poca inventiva, un po' chiunque ha cercato di cavalcare il fenomeno per i motivi più disparati (divertimento, autopromozione, vanità, pubblicità...) e quindi, tanto per non farsi mancare nulla, la FIAT ha reso gli operai dello stabilimento di Melfi protagonisti di un WE ARE HAPPY! video che, come al solito non appena di parla di 1. FIAT 2. operai 3. FIAT+operai, ha mandato in fibrillazione il giornalismo, il sindacalismo e l'opinione pubblica italiani.
Per cosa, poi? Per poco più di un minuto e mezzo di video girato e montato con la mano sinistra (che rende il tutto un po' più amateur-familiare) dove alcuni operai, alternati a qualche dirigente e segretaria, si divertono un po' a muoversi sulla base dell'ormai insopportabile tormentone felicemente felice di Cattivissimo me.
Ecco: questi operai della FIAT sono forse come i Minion, assistenti beoti-devoti al padrone?
Per carità. Non facciamo delle letture cattive e maligne.
Lasciamo alla Fiom le incazzature. In giro si leggono dei commenti assurdi.
Atteniamoci al video: ormai c'è, è online, fa discutere e si becca un bel po' di visite, dobbiamo farci i conti. Non è un filmato da Istituto Luce, chi lo dice è in malafede. C'è ancora chi ha lavoro, e un video non sminuisce il dramma della disoccupazione, della cassa integrazione, delle famiglie senza soldi e delle puttanate della famiglia Agnelli.
Ma vi indignavate forse per Jennifer Beals che saldava vestita da stracciona e poi si scatenava sul dancefloor? Provavate compassione per John Travolta nel suo scassato negozio di vernici prima che arrivasse il sabato sera?
No. E a questi operai il ballo non è neppure terreno di riscatto sociale e affermazione artistica. Se questi "fortunati" hanno voglia di ballare un minuto in catena di montaggio per dare l'idea che lì dentro non proprio tutto faccia schifo, lasciate fare.
Le vere battaglie si combattono altrove, andiamo lì a sprecare energie.
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