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domenica 18 maggio 2014

Godzilla, un film con la star molto timida

Questa non sarà una recensione lunga e articolata, perchè Godzilla risulta essere un blockbuster senza troppe pretese che mira “solo” a intrattenere, nonostante la nobile discendenza e la ricorrenza dei 60 anni del mostro giapponese creato da Ishiro Honda.
Andiamo subito a quello che è, a mio avviso, l'aspetto più discutibile.
Il problema è che Godzilla è il personaggio che compare meno nel film.
Meno di Bryan Cranston. Meno di Aaron Taylor-Johnson e Elizabeth Olsen. Meno di Ken Watanabe e qualsiasi altro attore del film (a parte Juliette Binoche, ma sfido io).
Meno, e qui siamo al paradosso, dei mostri cattivi.
Ora, non è che uno volesse un film intero su Godzilla che arriva e distrugge una città a caso (comunque, perchè no?), però almeno una bella scena tamarra di un quarto d'ora con un combattimento all'ultimo sangue non ci avrebbe fatto schifo, credo.
E invece, nisba.
Ok che Gareth Edwards, il regista, è diventato famoso per Monsters, dove dei mostri non si vedeva neppure l'ombra o quasi, ma qualcuno doveva dire alla produzione che in questo caso IL FILM E' IL MOSTRO!
Per essere un simil-reboot non mette neppure troppa enfasi nel costruire un'aura mitica al nostro beneamato Godzilla. Quasi tutti gli sforzi tesi a creare aspettativa (tanti dialoghi, e poi la regia non fa altro che negarcene la visione intera) smorzano la tensione e inquadrano didascalicamente la creatura come un riequilibratore divino.
Nella visione di questa pellicola, noi umani siamo gli idioti che rovinano il pianeta e dobbiamo essere noi in qualche modo rimettere le cose a posto (come? Ma evitando di far esplodere una bomba che noi stessi abbiamo piazzato e che 99 su 100 non sarebbe servita a niente!).
Trovate sciocca la frase precedente?
Perchè è ovviamente sciocca.
Godzilla salva il mondo e anche i bambini dai missili lanciati dai miliari, i quali, attraverso il protagonista Ford Brody (ma che nome è?) restano sempre al centro del film e mai per un momento vengono messi in discussione, neppure nelle scelte cretine che fanno. A meno che il broncio triste di Ken Watanabe non sia una critica.
Alla fine della fiera, è tutto molto bello e professionale, però – purtroppo – da spettatore che si è visto quasi tutti i film della serie, mi ritrovo quasi a preferire i pupazzoni gommosi che si riempiono di legnate trash per metà pellicola.
Per il pubblico generalista, Godzilla 2014 è un film solido ma che non raggiunge nemmeno per un momento lo stupore e il coinvolgimento di un Jurassic Park o il divertimento di un Pacific Rim. Detto questo, lo spettacolo c'è, le scene grandiose e di impatto pure. Resta l'amaro in bocca perchè avrebbe potuto essere molto più.
A quanto pare in USA l'apertura è andata benone (la migliore dell'anno finora) e anche in Italia il risultato è buono.

Resisterà sul lungo termine? Mah. Non è memorabile, e il fatto che sia già annunciato un sequel non so se costituisca un bene o un male...

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2 commenti:

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