-->

Ti piace? Condividilo!

martedì 4 febbraio 2014

The Conspiracy - Come ti terrorizzo il cospirazionista

Come si affronta un film che si spaccia per documentario “serio” ma è una chiara fiction in stile mockumentary con elementi di found footage? Semplice, si smette di fare tanta teoria e si guarda se il prodotto regge. The Conspiracy cavalca una delle tante ossessioni, una delle più radicate del nostro contemporaneo: il complotto su scala mondiale
Inizia come un vero e proprio “documentario” sulla paranoia che deriva dalle disparate teorie internazionali; poi ne isola una in particolare e, facendo tornare protagonista la componente fiction sempre filtrata attraverso videocamere più o meno amatoriali, la porta alle estreme conseguenze.
Il Tarsus Club, fantomatico ordine devoto al culto di Mitra di cui fanno parte i potenti del mondo e/o coloro che li manovrano nell’ombra, è quanto di più credibile possa essere raccontato sullo schermo. La durata contenuta toglie probabilmente molto alla portata drammatica, ma il film ne guadagna in scorrevolezza ed evita di girare a vuoto, che in questi casi è il rischio maggiore. Una prima parte concepita come un simil-Zeitgeist (impossibile non vederne i richiami) moderato dallo stile alla Michael Moore, vede i due protagonisti prendere a cuore la battaglia contro i mulini a vento (anzi, i grattacieli a petrolio) di Terrance, il classico attivista con megafono e tonnellate di ritagli di giornale.
Poi, uno dei due si fa coinvolgere dalla misteriosa scomparsa dell’uomo e decide di seguirne le orme, seguendo una pista che porterà i due registi ad avere fin troppo successo… Probabilmente The Conspiracy, ma ha il merito di costruire un discorso che, sebbene possa apparire campato in aria ai più, ha le radici ben piantate nelle reali società più o meno segrete di ricchi e potenti, nei riti pagani più o meno noti ed accettati, ma soprattutto nella nostra paura (che si sublima in ignoranza consapevole) di qualcosa che effettivamente può esistere e condizionare le sorti di gran parte del mondo. E se esiste, meglio chiudere occhi e orecchie e vivere tranquilli.
non pecca di originalità,

Curiose le somiglianze con Kill List, film che aveva però dalla sua l’effetto-sorpresa per una parte conclusiva totalmente inaspettata. Qui forse le cose procedono abbastanza “telefonate”, ma la realizzazione, la sensazione tangibile di minaccia invisibile e inevitabile, e soprattutto il finale con sberleffo colpiscono nel segno. E quando la visione è terminata, rimane quel vago senso di inquietudine che non riesci ad esorcizzare con una scrollata di spalle.
Da noi è passato al Torino Film Festival. Produzione canadese per la regia di Cristopher MacBride (anche sceneggiatore)

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.

Google
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...